Quest’anno la cerimonia di premiazione del Festival di Cannes 2021 ha il suo finale ancora prima di cominciare. Prende la parola il regista Spike Lee, presidente di giuria per quest’edizione e, tra lo stupore generale e il panico degli organizzatori nel suo discorso di ringraziamento, svela in anticipo il vincitore della Palma d’oro, il film francese Titane (trailer qui sotto). Costernato, ha poi passato la parola a Sharon Stone, la quale ha confermato il premio, consegnandolo alla regista Julia Ducournau, classe 1983 e seconda donna della storia a vincere 27 anni dopo Jane Campion con Lezioni di piano.
Provocatorio e spiazzante, al limite tra fantascienza e horror, il titolo del film si riferisce alla placca di metallo che la protagonista Alexia (Agatha Rousselle) porta sulla testa, dopo un incidente che l’ha coinvolta da ragazzina, donandole qualità inattese. In preda all’emozione, la vincitrice ha così ringraziato sul palco:“Il mio film non è perfetto, qualcuno dice che è mostruoso, la mostruosità che attraversa il mio lavoro è una forza che rompe la cosiddetta normalità. Grazie alla giuria, ha accettato un mondo più fluido e inclusivo”.
La coincidenza tra la presenza di una giuria a maggioranza femminile e la vittoria di una donna è fin troppo evidente, nonostante le rassicurazioni di Jessica Hausner, che ne ha fatto parte:“Non abbiamo mai discusso del genere di chi ha diretto il film”. La verità è che il lavoro della giuria non ci è parso proprio compatto e le discussioni non sono mancate.
A riprova di questa sensazione l’ex aequo del premio della giuria, assegnato a Memoria di Apichatpong Weerasethakul e a Ahed’s Knee dell’israeliano Nadav Lapid: il primo già vincitore della Palma d’oro 11 anni fa e il secondo trionfatore a Berlino nel 2019. Stessa sorte del Grand prix della giuria: altro riconoscimento duplice ai film A Hero (Qahreman) dell’iraniano Ashgar Farhadi e Compartment no. 6 (Hytti nro 6), del finlandese Juho Kuosmanen.
Miglior attore di Cannes 2021 è Caleb Landry Jones per la sua prova in Nitram (qui sopra il trailer) di Justin Kurzel, ispirato ad una strage veramente avvenuta in Australia: dopo una lunga gavetta che lo ha visto prendere parte in ruoli di contorno in film come Tre manifesti a Ebbing, Missouri, questa è per lui la consacrazione. Gode anche di buona stampa se è vero che Variety lo ha incluso tra i 10 attori da tenere d’occhio nei prossimi anni.
Migliore attrice è la norvegese Renate Reinsve (foto), intrappolata in un triangolo amoroso in The Worst Person in the World del danese Joachim Trier.
Migliore sceneggiatura è stata eletta quella del film Drive my car di Hamaguchi Ryusuke, che firma il copione insieme a Takamase Oe da un libro di Murakami. Il film racconta la storia di un viaggio che è anche quella d’amore tra un regista-attore teatrale e una sceneggiatrice televisiva che spinge a interrogarsi sull’incomunicabilità dei sentimenti.
Miglior regista di Cannes 2021 è Leos Carax per il musical Annette (trailer qui sopra), con le star Adam Driver e Marion Cotillard che cantano l’amore e i problemi di una coppia del mondo dello spettacolo, lui comico, lei soprano. La loro relazione diventa più difficile con la nascita della figlia Annette. Il premio è stato ritirato dagli autori della colonna sonora, Gli Sparks.
La delusione per Nanni Moretti è in parte mitigata dalla grande accoglienza riservata a Marco Bellocchio (in basso), Palma d’Onore alla carriera, presentato sul palco dal collega Paolo Sorrentino. Il regista, che ha appena presentato il documentario Marx può aspettare nel quale molto parla di sè e del fratello suicida, morto a 26 anni, ha così ringraziato:
“Vorrei ricordare il grande Michel Piccoli con cui ho lavorato splendidamente e Anouk Aimée che hanno ottenuto la Palma d’oro nel ’79 per il mio film ‘Salto nel vuoto’. Immaginazione e coraggio, sono due cose obbligatorie nel nostro mestiere. Il regista deve avere coraggio, le cose di cui sono più soddisfatto nascono da un atto di coraggio”.
Non potremmo essere più d’accordo.