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Ritratto di un attore

Can Yaman, dagli esordi a Sandokan

Uno sguardo sull'attore turco più famoso del momento

Andrea Santoro 2 minuti fa Commenta! 8
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Can Yaman è oggi uno degli attori più chiacchierati e seguiti tra Turchia e Italia: un mix di fascino, carisma internazionale e una scelta di ruoli sempre più ambiziosi. Ma dietro l’immagine da star e i titoli di successo, c’è anche una storia fatta di studio, determinazione, dedizione e di trasformazioni professionali. 

Contenuti
Origini e vissuto familiareIl successo internazionale: da Bittersweet a DayDreamerCan Yaman tra Turchia e ItaliaIl grande salto: SandokanConclusione

Origini e vissuto familiare

Can yaman, dagli esordi a sandokan

Can Yaman, nato l’8 novembre 1989 a Istanbul, è cresciuto nel quartiere di Suadiye, in una famiglia di origine albanese. Sua madre, Güldem, e suo padre, Güven, attraversarono un periodo economico difficile e si separarono quando lui aveva appena cinque anni.

In quegli anni furono le nonne a rappresentare un punto di riferimento stabile, occupandosi in modo fondamentale della sua crescita. Dopo aver studiato al prestigioso liceo italiano di Istanbul, Yaman ha proseguito la sua formazione laureandosi in giurisprudenza all’università Yeditepe, un ateneo privato della città. Nonostante un promettente avvio nel mondo legale, dopo soli sei mesi decise di lasciare la professione per seguire la sua inclinazione per la recitazione.

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Can yaman, dagli esordi a sandokan

Il debutto professionale di Yaman arriva con la serie turca Gönül İşleri del 2014: un ruolo secondario, quello di Bedir, una partenza che però richiese qualcosa di insolito: secondo alcune fonti, all’inizio fu considerato troppo bello e muscoloso per la parte, al punto da dover cambiare fisico e aspetto per rendersi più adatto al ruolo. 
Dopo questa prova, il salto di qualità arriva già nel 2015 con la serie İnadına Aşk, dove interpreta Yalin Aras: un ruolo da protagonista che inizia a dargli visibilità in Turchia.
Negli anni successivi recita in Hangimiz Sevmedik (2016-2017), interpretando Tarik Çam, una serie familiare durata due stagioni.

Il successo internazionale: da Bittersweet a DayDreamer

Can yaman, dagli esordi a sandokan

La vera svolta per Can Yaman arriva con la serie Dolunay, nota all’estero come Bittersweet – Ingredienti d’amore, in cui interpreta il ruolo di Ferit Aslan. 
In Dolunay, recita al fianco di Özge Gürel, un’attrice già conosciuta e molto popolare in Italia: grazie anche a lei, e alla sua capacità di parlare fluentemente italiano, Yaman conquista così il pubblico internazionale, in particolare quello italiano. 
Subito dopo, dal 2018 al 2019, arriva il ruolo che lo renderà una vera star globale: nella serie Erkenci Kuş, conosciuta all’estero come DayDreamer – Le ali del sogno, interpreta il protagonista Can Divit, un fotografo sportivo e spirito libero. Per questo ruolo si è preparato intensamente, cura dello stile, del look, della fisicità e dell’atteggiamento, e la serie ottiene un successo clamoroso non solo in Turchia, ma anche in molti paesi, Italia compresa. 
Grazie a DayDreamer, Can Yaman diventa un fenomeno globale: la serie viene venduta in decine di paesi, e l’attore raccoglie fan da ogni parte del mondo.

Can Yaman tra Turchia e Italia

Can yaman, dagli esordi a sandokan

Nel 2020, dopo un breve periodo di leva militare obbligatoria in Turchia, Yaman torna sul piccolo schermo con la serie Bay Yanlış (Mr Wrong), interpretando Özgür Atasoy. Anche questo ruolo rafforza la sua fama e gli vale una nomination come miglior attore in una serie comica in Turchia. 

Ma il suo sguardo era ormai rivolto anche al mercato italiano: nel 2021 firma con la casa di produzione italiana Lux Vide per una produzione destinata al pubblico italiano. In quest’anno gira la serie Viola come il mare, dove interpreta l’ispettore di polizia Francesco Demir, accanto all’attrice italiana Francesca Chillemi. Per questo ruolo si concentra molto sulla lingua italiana, impegnandosi su dizione e interpretazione. 
Con Viola come il mare, Can Yaman consolida la sua presenza in Italia, dimostrando di essere in in grado di cimentarsi con ruoli in lingue e in contesti produttivi molto lontani dalla sua terra d’origine.

Il grande salto: Sandokan

Can yaman, dagli esordi a sandokan

Nel 2025 arriva per Can Yaman quella che in molti, e lo stesso attore in prima persona, definiscono come la sfida più importante della sua carriera: la serie Sandokan, prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction e destinata alla prima serata di Rai 1. Un progetto ambizioso, dal forte valore simbolico, che segna una tappa decisiva nel suo percorso artistico.

In diverse interviste, Yaman ha raccontato quanto interpretare Sandokan, il leggendario personaggio nato dalla penna di Emilio Salgari, rappresenti per lui un onore straordinario e una responsabilità rara. Un’opportunità che, come ha sottolineato, capita a pochi attori nel corso di una carriera, ancor più significativa se affidata a un interprete straniero, chiamato a dare volto e anima a un’icona profondamente radicata nella cultura italiana.
La preparazione per il ruolo è stata intensa e prolungata nel tempo: fisico rimodellato, allenamenti, dimagrimento, ma soprattutto lavoro su interpretazione, emozione e profondità del personaggio. In una intervista ha raccontato di aver avuto molto tempo per studiare, leggere, imparare equitazione, affrontare prove fisiche impegnative. 

Can yaman, dagli esordi a sandokan
Per Can Yaman, Sandokan non rappresenta una semplice riproposizione dell’iconica serie televisiva degli anni Settanta, resa celebre dall’interpretazione di Kabir Bedi, ma una nuova costruzione del personaggio. L’intento non era quello di imitare un modello già esistente, bensì di dare vita a un Sandokan attuale, lontano dalla copia, arricchito da sfumature di spontaneità e autoironia, capace di risultare più credibile e autentico agli occhi del pubblico contemporaneo.

Nel parlare del ruolo, l’attore ha posto l’accento soprattutto sulla dimensione emotiva del personaggio: un uomo segnato dal dolore, ma guidato da un forte senso di altruismo, quasi ascetico, e allo stesso tempo dotato della capacità di sorridere e di combattere per la libertà. Un equilibrio complesso di contrasti che Yaman ha cercato di restituire attraverso un’interpretazione misurata, attenta e profondamente sentita.

Conclusione

Can yaman, dagli esordi a sandokan

Can Yaman rappresenta la dimostrazione vivente che talento, determinazione e versatilità possono trasformare un percorso di vita, anche quando sembra prendere strade diverse, come il passaggio dalla giurisprudenza alla recitazione, in una carriera di respiro internazionale. Il suo viaggio, dagli esordi in Turchia alle interpretazioni in Italia, fino all’approdo a un ruolo iconico come Sandokan, racconta non solo l’evoluzione di un attore, ma quella di un uomo capace di crescere, cambiare, adattarsi e reinventarsi.

In un’epoca in cui l’immagine sembra spesso prevalere sulla sostanza, Yaman sceglie invece di puntare sull’anima dei personaggi, sull’impegno, sulla credibilità: ed è forse proprio questo il segreto del suo successo più autentico e duraturo. Con Sandokan, l’attore turco non affronta soltanto la sfida di reinterpretare un mito, ma si assume la responsabilità di restituirlo al pubblico in una forma nuova, contemporanea e profondamente sincera.

E se oggi Can Yaman è spesso al centro dell’attenzione per la sua bellezza e la sua popolarità, domani, come sperano i fan che lo seguono con affetto e ammirazione, potrà essere riconosciuto anche per la sua crescente maturità artistica, per la coerenza delle sue scelte e per la profondità dei ruoli che decide di interpretare.

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