Brie Larson – nome d’arte scrlto al posto del più ostico di Brianne Sidonie Desaulniers – nasce a Sacramento, in California, il 1 ottobre 1989.
Gli Esordi
La bambina mostra già un talento precoce, risultando la più giovane iscritta all’ American Conservatory Theater di San Francisco. All’età di appena 9 anni debutta in televisione, con una serie di apparizioni al The Tonight Show, seguitissimo programma serale della NBC (qui sotto il filmato).
Per Disney Channel recita nel film per la TV Dragster Girls, ma non trascura il suo talento per la musica, firmando contratti con la Casablanca Records e con la Universal, nonchè il suo primo album da solista nel 2004 intitolato Finally Out of P.E.
Continua a dividersi tra musica e cinema, con piccole apparizioni come quella accanto a Jennifer Garner per 30 anni in un secondo (2004). Dai 21 anni in poi Brie Larson si dedica principalmente alla recitazione ottenendo ruoli più adulti nei film Lo stravagante mondo di Greenberg (2010), Scott Pilgrim vs. the World (2010) e 21 Jump Street (2012). Nel 2013 il suo primo ruolo drammatico da protagonista nel film indipendente Short Term 12 le frutta il premio di migliore attrice al Festival di Locarno: i lineamenti marcati, lo sguardo intenso e il temperamento volitivo che mostra anche nelle interviste iniziano a catturare critica e pubblico.
Il premio Oscar e la notorietà
Qualche volta il cinema indipendente arriva lontano: è quello che succede a Room di Lenny Abrahamson, un piccolo film girato a Toronto e presentato al Telluride Film Festival nel 2014 e, fuori concorso, al Toronto Film Festival del 2015.
Sceneggiato da Emma Donoghue, l’autrice del romanzo cui il film s’ispira, Room narra la storia di Joy (Brie Larson) e di suo figlio Jack (Jacob Tremblay) che, dopo essere rimasti imprigionati per cinque anni in una stanza senza finestre a seguito di un sequestro, riescono a scappare ma devono affrontare l’attenzione dei media e le difficoltà di adattarsi al mondo reale: finalmente il bambino e sua madre scopriranno la libertà.

Del film stupiscono le interpretazioni del ragazzino Jacob Tremblay e soprattutto dell’appena ventiseienne Brie Larson che rende alla perfezione la disperazione e la determinazione di una madre, ridotta sull’orlo del suicidio, che riesce a riprendersi la propria vita, grazie alla forza che trova in se stessa e nel suo bambino. Il film inizia il suo viaggio promozionale e Brie Larson viene premiata ai BAFTA Awards e ai Golden Globe come miglior attrice protagonista, per poi vincere anche l’Oscar alla prima candidatura della sua vita.
Dopo l’affermazione, la carriera decolla, ma lei resta coi piedi per terra, anche se le si spalancano le porte di mega-produzioni come Kong: Skull Island (2017), nel quale riprende in chiave decisamente più moderna e dinamica il ruolo della bella desiderata dal mostruoso Gorilla e film solidi come Il diritto di opporsi (2019) nel quale affianca Michael B. Jordan e Jamie Foxx.
Brie Larson è Capitan Marvel
Nel 2019 Brie Larson accetta di entrare nel Marvel Cinematic Universe. Il ruolo è niente meno che quello di Capitan Marvel, riveduto e corretto in chiave femminista (nei fumetti l’eroe è un uomo) e da lei interpretato nel film omonimo Captain Marvel (2019), in Avengers: Endgame , nella miniserie tv Ms. Marvel (2022) e in The Marvels (2023). Proprio l’insuccesso di quest’ultimo film ha per ora dato uno stop al personaggio, che però probabilmente tornerà nella nuova fase dell’universo Marvel, essendo tra i sopravvissuti all’eccidio di Endgame. Nel 2023 la nostra eroina si fa largo anche in un altro fortunato franchise, prendendo parte a Fast X, ennesimo episodio della serie automobilstica(?) iniziata con Fast and Furious.