La vita nella pietra
Era il 1550 quando, nella prima edizione di Le vite di Giorgio Vasari, primo libro organico di Storia dell’arte, si legge: L’opera deve essere realizzata a perfezione, non con uno stento di passione crudele, perchè coloro che guardano l’opera patiranno la pena sopportata dall’artefice nel realizzare l’opera stessa. Se l’arte è invece accompagnata da faciltà d’esecuzione, chi guarda si rallegrerà della felicità che la mano dell’artefice ha avuto dal cielo, dell’agilità che rende le cose finite con studio e fatica si, ma non con stento. A tal punto che, poste sulla tela, le cose rappresentate non sembrino morte, ma vive e vere!
Ben quarantotto anni dopo nasce Gian Lorenzo Bernini, artista napoletano di nascita, che opera a Roma, per nove Papi, e che pare abbia fatto sua, ed incarnato al massimo grado di perfezione, la lezione del Vasari.
Questo documentario usa la tecnologia, in 8K, per consentire allo spettatore d’immergersi nelle opere, la panoramica è sulle sculture esposte alla Galleria di Villa Borghese dal novembre 2017 al febbraio 2018, l’analisi delle opere è affidata alla direttrice della Galleria Anna Coliva, affiancata dal critico d’arte Luigi Ficacci. Incantati dalle immagini seguiremo le sue parole: l’espressione degli affetti, che diventerà argomento di studio anche per i letterati, comincia nel momento in cui Bernini fa piangere la Proserpina, cioè mette sul volto delle statue la rappresentazione degli affetti.
L’innovazione del documentario risiede nella straordinaria definizione delle immagini, nulla può sostituire la fruizione dell’opera dal vivo, ma se l’insegnamento della storia dell’arte è stato considerato superfluo, con questo genere di documentario, è possibile che rinascano desiderio e curiosità, una spinta naturale verso il bello. Incuriosire, raccontare, stare nel punto d’osservazione dello scultore, è un modo efficace per commuovere lo spettatore, nel senso di metterlo in movimento, muovere con e, se in questo muovere con, si risvegliasse la consapevolezza del valore e del potere del bello, il documentario avrebbe in sè prodotto bellezza, amore e cura. Primo di una serie di documentari sull’arte. I prossimi saranno: Dinosaurus (10-11-12 dicembre), Mathera (21-22-23 gennaio), Leonardo Cinquecento ( 18-19-20 febbraio), La stanza delle meraviglie (4-5-6 marzo), Canova (18-19-20 marzo), Palladio (15-16-17 aprile).
Il documentario di Francesco Invernizzi inaugura la stagione di “L’arte al cinema” di Magnitudo Film con Chili.
Nelle sale il 12-13-14 novembre.
Complimenti per la descrizione che trapela le conoscenze sapienti di chi fa arte, spingendo lo spettatore a godere di questo filmato sul grande artista.