Ci piace Batman ci piace com’è.
La sigla di un noto cartone animato diceva questo di uno dei più iconici supereroi della storia del fumetto, personaggio immaginario ideato da Bob Kane e Bill Finger e che esordì nel maggio 1939 sul n. 27 della rivista Detective Comics. Ma è davvero così? Ci piace sul serio questo supereroe che continuiamo a volere ricreare in chiave diversa ogni tot di anni?
Il fenomeno di Batman è indubbiamente la riproduzione di un mondo col quale abbiamo a che fare ogni giorno di più. Gotham City è una città metropolitana che possiamo ritrovare nella realtà di ciascuno di noi e Bruce Wayne è il tipico filantropo tormentato e introverso, dal passato burrascoso, dotato di una serie di importanti “giocattoli” tecnologici, una consistente ricchezza e tanta voglia non soltanto di vendicare i propri genitori, ma di mettere ordine nel mondo e forse saldare il debito dei Wayne, complici di quella parte della società che fagocita i diversi e preferisce fingere che Arkham e i suoi “ospiti” non esistano.
I villain di Batman sono differenti da tutti gli altri del mondo dei fumetti perché, per quanto inquietanti e singolari, altri non sono che gli outsiders della nostra realtà: il Joker, il Pinguino, Enigma, Harley Queen, Poison Ivy, Catwoman, sono fondamentalmente anime perse, vittime di se stesse e di quella parte della società di Gotham che è marcia fino al midollo, teatro di crimine e corruzione.
Abbiamo visto susseguirsi ogni tipo di Batman: dal supereroe a cartoni animati del 1992, pensato per una fascia di giovani spettatori, al misterioso ed affascinante playboy in chiave Burtoniana; dal Bruce Wayne di Christopher Nolan, in preda ad una profonda crisi, anaffettivo e più umano che straordinario, all’uomo pipistrello decisamente più “aggressive” con il volto di Ben Affleck nel discusso Batman vs Superman.
Per non parlare delle serie TV (compie 56 anni la serie TV con Adam West nei panni dell’uomo pipistrello) come Gotham con protagonista un Bruce Wayne ragazzino, in fase di formazione ed addestramento all’autodifesa e alla disciplina, ideata per raccontare la trasformazione da signorino Bruce a uomo pipistrello ed indagare la natura più intima dei suoi sentimenti e le difficoltà che ha dovuto superare lungo il solitario e turbolento percorso di crescita.
E poi c’è il Batman diretto da Matt Reeves (The War – Il Pianeta delle Scimmie) e sceneggiato da Peter Craig (Hunger Games), già decantato capolavoro, che rischia di passare alla storia più come “quello di Robert Pattinson”, per l’indubbio talento interpretativo dell’attore che gli dà vita, che per l’aspetto squisitamente contenutistico della pellicola. Un noir in piena regola, caratterizzato da atmosfere dark intense e coinvolgenti e, in un certo senso, stridente rispetto agli altri film dedicati al supereroe mascherato, quasi come se ne prendesse le distanze e preferisse collocarsi in un contesto diverso ed autoconclusivo. Scelta saggia, che consente di sfuggire ad eventuali confronti e critiche.
Servono eventi drammatici per scuotere la gente dall’ apatia, ma io non posso farlo come Bruce Wayne, come uomo di carne e ossa mi possono ignorare o schiacciare, ma come simbolo…come simbolo potrei essere incorruttibile. Potrei essere immortale.
Forse l’effettiva protagonista della bat – mania è la società della caotica e corrotta Gotham City e il discorso è più complesso della circoscritta lotta del bene contro il male. La storia ci insegna che non è tutto bianco o nero e che sono le sfumature a fare la differenza e non è così anche nel cinema?
Piuttosto potrebbe esserci una sottesa e generalizzata tendenza ad idealizzare l’eroe di cui abbiamo bisogno e ad adattarlo, di volta in volta, ai tempi correnti. Questa ipotesi, come nei migliori cliffhanger cinematografici, capovolgerebbe completamente la situazione: quest’uomo pipistrello sarebbe a tutti gli effetti ed incondizionatamente al nostro servizio. E questo farebbe di noi spettatori e fruitori, gli incontentabili villain?
Ecco, dunque, che la domanda sorge spontanea: Ci piace Batman, ma ci piace com’è? In ordine cronologico: Lewis Wilson (Batman), Robert Lowery (Batman and Robin), Adam West (Batman), Michael Keaton (Batman e Batman – Il ritorno), Val Kilmer (Batman Forever), George Clooney (Batman & Robin), Christian Bale (The Dark Knight Trilogy), David Mazouz (Gotham), Ben Affleck, Robert Pattinson (The Batman).
E’ giunto il momento di fare una scelta: chi è il tuo preferito?