Compie 50 anni Barbarella, film che ha segnato un’epoca e che ha influenzato il fumetto, il cinema e la moda
Uno dei tanti meriti del ’68 è che ha sdoganato anche un’arte che veniva considerata minore e anzi, non veniva assolutamente considerata arte e fior di pedagoghi tuonavano contro di essa: l’arte del fumetto.
Barbarella, infatti, nasce come fumetto, scritto e disegnato da Jean-Claude Foret. Uno dei cosiddetti fumetti erotici degli anni ’60. Molti di quei fumetti, che sono nati proprio sulla scia di Barbarella, sono diventati anche film: Vampirella, Satanik, Isabella, duchessa dei diavoli, Baba Yaga (da una storia di Valentina), Gwendoline e, appunto, Barbarella. Sempre nel 1968 uscirono Diabolik, Satanik e Asterix il gallico.
La grande innovazione nel campo del fumetto, comunque, non è quella dell’erotismo, che fino ad allora serpeggiava fra le più o meno potenti repressioni, ma nel fatto che l’eroina è una donna che sa il fatto suo. Le donne dei fumetti, fino ad allora, erano le eterne fidanzate che, regolarmente, si mettevano nei guai per dar modo all’eroe di far vedere quanto fosse bravo. Barbarella no, è una donna padrona delle sue azioni e del proprio corpo, è “sua”, come le femministe di allora.
Come Ken Parker somiglia a Robert Redford, Dylan Dog a Rupert Everett, Magico Vento a Daniel Day Lewis, anche Barbarella aveva una sosia attrice, nientemeno che la burrosa Brigitte Bardot. Il regista del film fu Roger Vadim, colui che ha rivelato BB al mondo del cinema e l’ha anche sposata.
Un’equazione a una incognita facile: il fumetto è francese, il regista è Vadim, il personaggio somiglia a BB, chi mai avrà potuto interpretare Barbarella al cinema? Jane Fonda
Forse perché BB aveva allora 34 anni? A parte che era ancora comunque bellissima, basti vedere i film dell’epoca, la Fonda ne aveva 31. Forse perché quando Vadim le fece interpretare il film che la lanciò, Et dieu créa la femme, tradotto ignominiosamente in italiano, per timore di censure vaticane, con Piace a troppi, BB s’innamorò perdutamente del suo partner del film Jean-Louis Trintignant e lasciò il regista? Sarà, ma in un film sono in ballo moltissimi soldi, sembra improbabile rinunciarvi per una cosa così banale. In realtà BB fu presa in considerazione dopo il rifiuto di Virna Lisi, che era stata la prima scelta, ma rifiutò anche lei perché stanca di ruoli sexy. Sophia Loren era incinta, così a Vadim non rimase che convincere la sua nuova moglie, Jane Fonda, ad accettare il ruolo.
La trama è abbastanza labile
A Barbarella viene chiesto dal primo ministro della terra di ritrovare lo scienziato Durand Durand. Il resto del suo viaggio interspaziale è poco più che un pretesto per mostrare quanto fosse disinibita sessualmente.
Come spesso accade, il film fu stroncato dalla critica, ma è diventato, comunque, un cult. Va detto che il film è, effettivamente, di molto inferiore al fumetto, ma è anche vero che si tratta di linguaggi diversi e che i mondi immaginari disegnati sono molto difficili da riprodurre, soprattutto coi mezzi dell’epoca. Forse coi mezzi che si usano oggi per gli effetti speciali verrebbe fuori qualcosa di meglio però, a parte il progetto di una serie televisiva, annunciata e mai realizzata, per ora non si parla di remake.
In compenso nel 2017, dopo ben 35 anni, Barbarella è tornata a essere un fumetto
La Dynamite Entertainment, casa editrice di comics come Red Sonja, ha infatti deciso di produrre nuovamente il fumetto che tanto aveva influenzato migliaia di giovani e che aveva contribuito a dar vita a un personaggio donna incredibilmente nuovo. Un’eroina fantascientifica come non se ne erano mai viste.
Che sia piaciuto o meno, Barbarella è stato un film che ha lasciato il segno.
Primo fra tutti nel mondo della moda
Che nel ’68 i tempi stavano cambiando era ormai chiaro. I movimenti studenteschi di protesta, la messa in discussione delle discriminazioni, che fossero di sesso o di razza, la critica verso i valori tradizionali della famiglia, il movimento femminista, le marce per la pace contro la guerra del Vietnam. Manifestazioni alle quali partecipò attivamente anche la stessa Jane Fonda, tanto da acquistare il soprannome di “Hanoi Jane”. Tutto stava rapidamente prendendo una nuova deriva e la moda non poteva far altro che seguire il nuovo ideale estetico che andava formandosi.
È in questo clima di grande cambiamento che si forma lo stilista, a dir poco visionario, Paco Rabanne. I suoi modelli erano come armi, “quando sono chiusi si ha come l’impressione di udire il grilletto di un revolver“.
Fu proprio Paco Rabanne a creare il look futuristico di Barbarella e a cucire un corto abitino sensuale, fatto di maglie di metallo, sul corpo di una perfetta Jane Fonda.
Anche il mondo della musica non è rimasto del tutto indifferente al mito Barbarella
Per esempio, qualcuno si potrà chiedere se il nome dello scienziato c’entri qualcosa coi Duran Duran. C’entra eccome, il loro nome è proprio un omaggio al film. In Medazzaland, del 1997, c’è anche una canzone dedicata a Barbarella, “Electric Barbarella”, appunto, che diventerà anche il singolo principale dell’album. I Duran Duran non furono gli unici a omaggiare l’eroina spaziale con una canzone, c’è una lunga lista di musicisti che va da Bob Heger ai Devils, dai Fuzzbox agli Artic Monkeys.