Come accennai in uno dei miei articoli sui film horror, avevo messo nella lista delle pellicole da visionare “Babadook“.
Il film in questione è inquadrato come un horror psicologico e pressapoco ricorda la leggenda dell’uomo nero.
Dunque, troveremo la storiella del mostro sotto il letto o nascosto dentro l’armadio, più un bambino terrorizzato e la madre che non sa più cosa fare per tranquillizzare il figlio.
Perché i mostri non esistono. Giusto?
Ecco un breve stralcio della trama:
“Sei anni dopo la morte violenta del marito, Amelia (Essie Davis) è ancora in lutto. Lotta per dare un’educazione al figlio ribelle di 6 anni, Samuel (Noah Wiseman), un figlio che non riesce proprio ad amare. I sogni di Samuel sono tormentati da un mostro che crede sia venuto per ucciderli entrambi. Quando l’inquietante libro di fiabe Babadook arriva in casa, Samuel è convinto che il Babadook sia la creatura che ha sempre sognato. Le sue allucinazioni diventano incontrollabili e il bambino sempre più imprevedibile e violento. Amelia, seriamente spaventata dal comportamento del figlio, è costretta a fargli assumere dei farmaci. Ma quando Amelia comincia a percepire una presenza sinistra intorno a lei, inizia ad insinuarsi nella sua mente il dubbio che la creatura su cui Samuel l’ha messa in guardia possa essere reale.”
Ora veniamo alle impressioni che ho avuto alla visione di questa pellicola.
Sono onesta a dire che avevo un’alta aspettativa su questo film che è caduta drasticamente nel vuoto totale. Sarò io troppo presuntuosa o pretenziosa, ma più che un horror mi è sembrata una pellicola che puntava a mettere un’ansia maledetta. Nulla a che vedere con la paura, ma vera e pura ansia e voglia di prendere i protagonisti a pizze in faccia.
Qua invito a fare solo due risate in compagnia.
Come già accennato nella trama, abbiamo una madre in depressione a causa della morte del marito, in più aggiungiamo un figlio a dir poco problematico che agli ennesimi urli vi farà venire voglia di entrare VOI nel televisore e strangolarlo al posto della madre. Ovviamente, si scherza! In più, la madre, nonostante noti i problemi del figlio, non si decide a portarlo da alcun medico, tranne quando la situazione peggiorerà a tal punto da manifestare degli attacchi epilettici.
Mentre guardate il film, più la madre scende nella follia, più impazzirete voi!
Certo, il livello di tensione è alto, così come l’ansia, dunque la sudetta atmosfera che è stata volutamente creata può renderlo tale da farlo stare in classifica tra i film horror inquietanti e disturbanti. Disturba sul serio! Ma a livello di “paura”, a me personalmente, non ha fatto né caldo né freddo.
Forse speravo che trattando il tema dell’Uomo nero, facesse emergere di più la paura degli incubi più profondi e infantili. Però, riflettendoci, credo che Babadook abbia molto di più da darci, un messaggio nascosto ed inquietante.
Il film pone diversi interrogativi, ovvero se da una parte Babadook non terrorizza chi cerca nel cinema il genere che ti fa letteralmente saltare sul divano, qua andiamo incontro all’orrore psicologico, un qualcosa che arriva dall’interno. A volte la nostra mente può essere più spietata di un serial killer!
SPOILER:
Coincidenza, la protagonista riuscirà a sconfiggere questo “mostro” quando affronterà le sue paure, indebolendo l’essere e imprigionandolo. A quel punto sarà come se avesse estratto la parte oscura che risiedeva dentro di sé e che la stava corrodendo, mettendolo poi in una sorta di “distanza di sicurezza” e “addomesticandolo”.
In pratica, il mostro non sparirà, ma è stato solo identificato e riconosciuto.
A volte alla fine dei film horror troviamo la dicitura “Tratto da una storia vera”. In questo caso, anche se parliamo di un mostro dettato dalla fantasia, potremmo rispondere positivamente.
Perché?
Perché probabilmente i veri mostri sono quelli che risiedono dentro di noi, sono le nostre paure che, se non le affrontiamo, diventano vere e proprie creature che si impossessano di noi, ci divorano l’anima trasformandoci nei “mostri” che non vorremmo mai essere.