Autobiography – Il ragazzo e il generale è disponibile in streaming su MYmovies ONE. E’ un film potente che ci arriva direttamente dall’Indonesia, un paese enorme (il quarto per popolazione al mondo) e del quale, dalla nostra limitata e lontana prospettiva occidentale, conosciamo davvero poco. Sappiamo in linea di massima che c’è stata una dittatura, ma se si dovesse approfondire l’argomento scopriremo molto di più: che è stata organizzata dal generale Suharto ed è stata a dir poco sanguinosa e brutale, con una durata che va dal 1965 al 1998.
Questa non informazione arriva direttamente dai media occidentali, distratti e colpevolmente indifferenti verso una non meno grave forma di violenza politica (come molte altre di cui si parla invece e giustamente in grande quantità) perpetrata contro un popolo che, però, lontano dai propri orizzonti ed interessi geopolitici, viene ingiustamente e totalmente ignorato. Ma l’arte cinematografica spesso arriva anche là, dove la cattiva o la non informazione non tocca, volutamente o meno, quei territori sperduti geograficamente, ma soprattutto culturalmente parlando lontani da noi anni luce.
A Venezia 2022, Autobiography però è arrivato, diretto da un regista esordiente com’è Makbul Mubarak, già però premiato in passato come critico cinematografico e come autore di cortometraggi. E Autobiography si è aggiudicato, a Venezia, il premio Fipresci della critica internazionale, per poi andare candidato per l’Indonesia agli Oscar per il Miglior Film Internazionale.
Autobiography – Il ragazzo e il generale : La trama
Lasciando stare il pedigree del film, ora andiamo però alla sostanza di quello che Autobiography – Il ragazzo e il generale racconta.
Ci troviamo in Indonesia, il tempo non è però definito, quindi potrebbe essere presente o passato prossimo, non ci è dato saperlo con certezza in quale periodo storico ci troviamo.
Un giovane di vent’anni, Rakib, è l’unico custode di una dimora rurale appartenente a un ex generale in pensione. La famiglia del ragazzo ha servito fedelmente, da generazioni, il vecchio generale. Il quale ad un certo punto ritorna, ed inizia una campagna per essere eletto sindaco. Il ragazzo diviene di fatto il suo scudiero, fedele, premuroso, entusiasta, insomma un rapporto alla Don Chisciotte e Sancio Panza, ma con un certo divario di età, fatto di totale fiducia e sottomissione verso questo carismatico personaggio.
L’obbedienza, prima di tutto. Il generale ogni tanto chiama “figlio” quel ragazzo, ma c’è dell’ambiguità in questo rapporto, forse addirittura prova verso di lui anche un impulso omoerotico, con atteggiamenti decisamente ambigui come il tenere la sua mano un po’ più del tempo necessario, o spiarlo mentre il ragazzo fa la doccia, insomma comportamenti che potremmo trovare in alcuni romanzi di formazione di moraviana memoria.
Il ragazzo però non viene scalfito da queste particolari attenzioni che il generale sembra avere verso di lui, è continua comunque ad essere un suo vassallo fedele ed entusiasta. Una lealtà dimostrata in diverse occasioni, come quando qualcuno strappa un manifesto elettorale del generale e lui va alla ricerca del colpevole. È convinto che, in ogni caso, tutto finirà con una ramanzina, una pacca sulla spalla e via, ma non è così. E il ragazzo passerà senza averne piena consapevolezza, dall’innocenza alla consapevolezza di che cosa significhino nel mondo degli adulti elementi come il potere, la brutalità e il senso di impunità di un’élite.
Autobiography è un film profondamente legato alla storia dell’Indonesia, al suo passato feroce, ma anche profondamente vero a livello universale: quando il generale promette per esempio energia per tutti con la costruzione di una diga e una centrale idroelettrica, è il capitalismo selvaggio che si fa strada attraverso di lui, spazzando via le terre dei contadini. Un altro tassello del disegno del capitalismo che giunge fino a quell’arcipelago di isole ai confini del mondo.
Buone appaiono le prove degli attori presenti nel film; il ruolo che interpreta il ragazzo, Kevin Ardillova, è perfetto nel mostrare gli slittamenti progressivi della sua devozione, fin quando comprende che il suo signore e padrone è un vero e proprio mostro. Il generale, interpretato da Arswendy Bening Swara, è formidabile nell’interpretare una sorta di colonnello Kurz indonesiano: perché, qualcuno ci avrà già pensato, che in questo film c’è più di un profumo di Apocalypse Now, in questo film, oltre a non dimenticare il romanzo di Conrad, Cuore di Tenebra da cui è liberamente tratto uno dei tanti e grandi capolavori di Coppola.
Niente è regalato allo spettatore in Autobiography – Il ragazzo e il generale; in qualche modo, nulla ci è garantito e dobbiamo conquistarne la visione e la comprensione delle cose da noi. Un po’ come nella vita, dove niente è mai così chiaro, evidente, facile e in cui spesso ci troviamo dentro delle nebbie apparentemente impossibili da diradare e da cui non sappiamo bene come e se riusciremo a venirne a capo. Su MyMovies One almeno il film potete trovarlo facilmente, sul significato da dare ad esso, ognuno poi si farà la propria opinione in merito. Buona visione!