Partito con grandi aspettative, Il Signore degli Anelli cinese è stato ritirato dalle sale visto lo scarso successo, eppure erano stati spesi oltre 110 milioni di dollari per realizzarlo.
Chi ci segue con regolarità si sarà accorto che ci interessano anche i film laterali, oltre a quelli che sbancano a Hollywood. La cinematografia cinese, in particolare, ci sembra degna di particolare attenzione; infatti abbiamo già dedicato spazio a due cartoni animati, Moneky King: Hero is back e Big Fish & Begonia. Il cinema cinese, non solo per noi è una vera e propria novità, non solo affronta i temi di una cultura distante dalla nostra che spesso pesca nella millenaria e straordinaria tradizione, ma in Cina hanno anche i mezzi economici per confezionare un prodotto ben fatto.
Asura sarebbe dovuto essere una pietra miliare della storia del cinema cinese.
La crew è di tutto rispetto: Ngila Dickson, la costumista, ha vinto l’oscar per i costumi del Signore degli Anelli. Il protagonista che interpreta il pastore, reincarnazione di una delle teste del dio Asura, in realtà è una ragazza, ossia Wu Lei, la più grande star della musica cinese. Tony Leung Ka-fai e Carina Lau Kar-ling (le altre due teste) sono, a loro volta, attori arcinoti di Hong Kong. Lo stesso regista, Peng Zhang è stato coordinatore degli stunt di Twilight Saga e Ant-Man. Per gli effetti speciali non si è badato a spese, ovviamente; il tutto per un progetto durato sei anni.
Invece, al suo debutto in sala, Asura ha racimolato appena sei milioni e mezzo di dollari ed è stato subito ritirato dalla distribuzione.
Asura, avrebbe dovuto essere il primo episodio di una trilogia basata su un mito buddista. Il solito regno leggendario attaccato da un subdolo regno oscuro. A difenderlo il dio Asura, la cui essenza è puro amore, dio tricefalo, interpretato dagli attori appena citati.
https://www.youtube.com/watch?v=OzBhG0WkUrM
Nella decisione di ritirare il film dalle sale, però, pare che i produttori non siano stati disturbati tanto dal guadagno esiguo, quanto dai falsi giudizi negativi postati su douban, il Social network cinese sul quale vengono date le notizie culturali; musica, cinema, libri, ecc., il corrispondente di IMBd. Le recensioni su douban erano talmente velenose che molti spettatori hanno rinunciato a vedere il film, a prescindere.
I produttori hanno preso la cosa come un deliberato sabotaggio e hanno scelto di “tornare a lavorare sul film, apportare delle modifiche e poi riportarlo in sala“.
A me hai fatto venire voglia di vederlo!
Sono molto curioso di vederlo anche io