Parlare di Sean Connery è come parlare di Marlon Brando, difficile dire qualcosa che nessuno ha già detto, tanto è famoso e fondamentale per il cinema. Connery, si sa, deve la sua fama all’agente segreto 007; chiunque, quando sente nominare James Bond, pensa inevitabilmente a lui.
Nonostante questo, Sean non è rimasto intrappolato nel personaggio, ha fatto molti film e molto diversi, con uno dei quali ha vinto un Oscar, nel 1988: The Untouchables – Gli intoccabili, di Brian De Palma, ma i titoli sono troppi per ricordarli tutti.
Ha recitato da protagonista, come ne Il nome della rosa, come attore non protagonista, come negli stessi Untouchables o Indiana Jones e l’ultima crociata, dove se la gioca alla pari con un mito come Harrison Ford.
Il suo carisma era palese in ogni film che ha fatto, l’unico che gli poteva stare alla pari è, ancora una volta, Marlon Brando: se si ricorda ancora il Superman di Richard Donner è solo perché Marlon Brando interpretava Jor-El, il babbo del futuro Clark Kent.
Forse la fortuna di Sean Connery è stata quella di perdere i capelli, di mutare aspetto, per cui ha potuto spendersi in ruoli differenti senza che tutti, vedendolo, si dessero di gomito dicendo, “Toh, guarda 007 che fa Robin Hood”.
Oltre che un attore di primissimo piano, Sean Connery si è sempre impegnato politicamente e socialmente. Sappiamo del suo amore per la Scozia natia; ha sostenuto il referendum del 2014 per l’indipendenza della Scozia e, si sa ma non si è mai visto nei film, aveva un tatuaggio sul braccio con scritto “Scotland forever“. Si è sempre impegnato anche per l’ambiente, finanziando la campagna di Al Gore per la protezione del clima ed è stato particolarmente sensibile alla salvaguardia dell’ambiente marino, dal momento che viveva, più o meno stabilmente, da ormai trent’anni alle Bahamas, a Lyford Cay, nell’isola di New Providence.
Nei suoi quarantanove anni di carriera, a partire dalla piccola parte sostenuta in Le armi del re, del 1954, per finire con La leggenda degli uomini straordinari, film deludente, dove l’unico uomo straordinario è proprio Connery, ci ha lasciato talmente tanti personaggi da rivedere, ma anche da vedere per la prima volta, per cui non è un addio a Sean Connery, ma solo un arrivederci.