Cast: Bryce Dallas Howard: Elly Conway/ Rachel Kille, Sam Rockwell: Aiden Wilde; Henry Cavill: Agente Aubrey Argylle; Bryan Cranston: Direttore Ritter; John Cena: Wyatt; Samuel L. Jackson: Alfred “Alfie” Solomon; Catherine O’Hara: Dott.ssa Margaret Vogler; Sofia Boutella: Saba Al-Badr; Dua Lipa: LaGrange; Ariana DeBose: Keire; Richard E. Grant: Fowler.
Argylle La Super spia, la trama
Elly Conway è una giovane scrittrice di successo, già al quinto libro della sua saga che ha come protagonista l’affascinante e temerario agente Aubrey Argylle. Per quanto la ragazza viaggi con la fantasia mentre scrive, la sua vita, che condivide con il gatto Alfie, è piuttosto piatta e priva di emozioni. Sua madre cerca di convincerla a vivere di più ma Elly, piena di ansie e insicurezze, preferisce trascorrere le giornate nella sua confort zone, davanti al computer a scrivere nella sua splendida e solitaria casa in riva al lago.
Durante un viaggio in treno, Elly viene avvicinata da uno stravagante uomo barbuto di nome Aidan che le rivela di essere una spia e, a conferma delle sue affermazioni, la salva da un branco di assassini che vogliono ucciderla. L’uomo le rivela inoltre che una misteriosa associazione criminale chiamata la Divisione la vuole morta perchè lei è in grado di prevedere le loro mosse. Infatti, attraverso i suoi romanzi, sembra che Elly abbia la capacità di anticipare ciò che accadrà.
E così, in cerca di una misteriosa chiave universale di cui aveva parlato nel suo ultimo successo letterario, Elly, Alfie il gatto e Aidan si recano a Londra, dove per la giovane avverrà la prima vera rivelazione, una scoperta che le farà mettere in dubbio tutta la sua vita. Dopo aver raggiunto l’ex vicedirettore della CIA “Alfie” Solomon in Francia, Elly inizierà piano piano a ricordare chi era, ma soprattutto qual’era il suo scopo prima che la Divisione le cancellasse la memoria; questa consapevolezza, la spingerà a compiere la sua inesorabile vendetta.
Argylle La Super spia, recensione
Argylle La Super spia è un film che inizia con il botto. La trama si dipana velocemente con scene ricche di azione e umorismo e i protagonisti sono ben calati nella loro parte. Quando viene mostrato l’agente Argylle le ambientazioni, così come i personaggi, sono stereotipati all’estremo e ci mostrano donne tanto bellissime quanto fatali in atmosfere eleganti degne del miglior James Bond. La nostra Super spia ha larghe spalle e il mento squadrato, è affascinante e i suoi abiti sono tagliati su misura, ammaliante e sensuale, tutto questo rende Argylle un classico personaggio che potrebbe essere uscito dalla penna di Ian Fleming.
L’evoluzione della storia avviene velocemente, ma non la risoluzione dei vari colpi di scena che arrivano nella seconda parte del film, uniche particolarità degne di nota per la loro fantasiosità, ma dove iniziano anche le note dolenti. Il film diventa noioso, rallenta e non riesce più a mantenere alta l’attenzione dello spettatore. A parte qualche rivelazione “scioccante”, il tutto si riduce ad una trama poco originale con spie a cui hanno cancellato la memoria e piano piano la recuperano, ex colleghi innamorati e in paziente attesa che i ricordi tornino, agenti morti ma che balzano fuori nel momento più indicato, si ha una perdita generale della simpatia che il film aveva espresso nella prima mezz’ora.
All’inizio i momenti in cui gli occhi di Elly ci mostravano una doppia visione, quella reale con Aidan che uccide i cattivi e quella fantasiosa in cui lei vede Argylle compiere quelle azioni, donavano alla pellicola una leggerezza e un’ironia che si perde piano piano, al solito ritmo in cui Elly perde queste visioni.
Le scene in cui gli effetti speciali si sprecano in fumi colorati e pattinate sul petrolio non hanno offerto niente di più ad un film che aveva tutte le potenzialità per mantenere l’attenzione alta fino alla fine. A condire però piacevolmente il tutto, la splendida canzone dei Beatles Now and Then, la quale accompagna, in varie versioni, le scene sia di combattimento che quelle romantiche, un dolce sottofondo che resterà nelle vostre orecchie a lungo.
Non so se anche tu adori Sam Rockwell come noi, ma anche in Argylle il suo atteggiamento ironico e strafottente, quell’adorabile faccia da schiaffi, ma anche quel suo lato dolce e innamorato (ebbene si, come ogni film di spie la storia d’amore ci sta sempre) ci ha conquistato. Se poi lo lasciamo ballare, ecco che quell’uomo non poi così affascinante acquista tutto un altro sensuale sapore.
Bryce Dallas Howard rappresenta bene una giovane e ansiosa scrittrice un pò asociale, anche se in realtà ci mostra le solite espressioni viste e riviste nella saga di Jurassic World, ma rimane piuttosto poco credibile come spia, anche se, dobbiamo ammetterl,o deve essersi allenata molto per compiere tutte quelle acrobazie durante i combattimenti.
Niente si può dire di Henry Cavill in questo ruolo. Il nostro Superman, che un tempo i rumors avevano dato papabile per dare il volto al prossimo James Bond, è così bello che per lui è quasi naturale interpretare una spia dalle movenze ed espressioni un tantino estremizzate. Come Brian Cranston di Breaking Bad il quale ci regala un vero cattivo da spy story, subdolo e privo di umanità, mentre Samuel L Jackson beh, è Samuel L. Jackson.
Sarà perchè la voce di Luca Ward, alla quale ormai siamo abituati a collegare a questo attore, a cui dona sempre una musicalità scanzonata, ma l’attore americano ormai è una garanzia in ogni film a cui partecipa.
E come non ricordare la piccola parte di John Cena, sempre più a suo agio in ruoli semi-seri, in cui riesce comunque a divertire con quel suo faccione da G.I. Joe….o lo preferisci in versione sirenotto?
Il personaggio però che a noi amanti degli animali ha fatto stare più con il fiato sospeso è Alfie, bellissimo felino costretto in uno zaino con oblò (quasi come nel gioco Death Stranding del Maestro Kojima), alla fine il vero risolutore della situazione… Per chi non lo sapesse, questo bellissimo Scottish Fold è della figlia del regista, sposato con Claudia Shiffer da cui ha avuto tre figli, selezionato dopo aver licenziato quello precedente. Come dice Matthew Vaughn:
Il primo giorno di riprese abbiamo girato con un gatto, che però ho licenziato perché era un gran rompiscatole, oltre che molto costoso. Sono tornato a casa e sono andato in camera di mia figlia, dove le ho detto che avrei preso in prestito il suo gatto. Non avevo pensato, però, che sarei dovuto andare al lavoro insieme al gatto, tutti i giorni. Per questo film sono quindi il regista e l’addestratore di gatti. Non amavo i gatti, ho sempre adorato i cani, ma ora ho imparato ad amarli. Dicono di non lavorare con i bambini o con gli animali, ma se si tratta dei tuoi figli o dei tuoi animali domestici potrebbe essere il modo giusto. (New York Comicon 2023)
In conclusione, vi consigliamo Argylle per passare una serata in leggerezza con una spy story simpatica anche se, purtroppo, dopo una prima parte davvero accattivante, nella seconda spesso vi capiterà di fare qualche sbadiglio, e riaprirete poco curiosi gli occhi per scoprire una trama si ricca di colpi di scena, ma che non riaccenderà in voi l’attenzione che avevate all’inizio.