Due generazioni diverse, due attitudini diverse e posti del mondo diversi: gli Arctic Monkeys, nota band inglese che dall’inizio degli anni Duemila ad oggi ha fatto tanta strada, ammirano da sempre uno dei registi più omaggiati della storia, Stanley Kubrick.
Tante volte sentiamo parlare di registi che amano particolarmente una band o un artista e cercano di inserirli nella colonna sonora dei propri film, ma ancora più spesso accade che diversi musicisti creano i loro brani ispirandosi ai grandi autori cinematografici. Questo è il caso degli Arctic Monkeys, una delle band attualmente più valide nello scenario musicale.
In generale gli Arcitc Monkeys sono grandi amanti dei riferimenti ad altre opere, ricordiamo l’intro di 505, celebre singolo dell’album Favourite most Nightmare, che è un chiaro riferimento ad Ennio Morricone. In quanto a Stanley Kubrick, possiamo dire tranquillamente che l’ultimo album, Tranquillity Base Hotel & Casino (2018), è un tributo totale al regista.
Già la copertina ci dà un segnale chiaro di riferimento, in quanto fu proprio lo stesso Alex Turner, frontman della band, a dichiarare di aver creato un modellino sulla base delle costruzioni spaziali presenti in 2001: Odissea nello spazio.
Il primo brano dell’album intitolato Star Treatment, parla di un viaggio sulla luna, in una navicella chic con un Martini. Della traccia successiva, invece, One point perspective, Alex Turner ne parlò in un’intervista e dichiarò che il punto di fuga descritto già nel titolo si riconduce ad una delle peculiarità assolute di Stanley Kubrick, maniaco della prospettiva.
“È una composizione di uno scatto in cui tutte le linee nell’immagine sembrano puntare verso il punto centrale e il soggetto è quindi al centro” ha dichiarato il cantante inglese in un’intervista a Radio X, dove ha parlato anche di come la fantascienza possa farci creare mondi paralleli immaginari senza limiti.
Nonostante questi omaggi chiari e tondi, non siamo ancora arrivati al brano più emblematico in tema di riferimenti, infatti è nel video del singolo Four out of five che cogliamo l’essenza di quanto detto fino ad ora. In primo luogo, la tecnica di ripresa del video utilizza proprio la one point perspective di cui abbiamo appena parlato, inoltre vediamo Alex Turner in una situazione di ubiquità, mentre si trova in un castello che ci ricorda le ambientazioni di Barry Lyndon, le inquadrature cambiano e il protagonista attraversa corridoi e spazi che ricordano Shining, soprattutto per la presenza di una luce rossa che lampeggia e che è simbolo della Redrum di Kubrick. Infine, per tutta la durata del video, il cantante assume le stesse pose e atteggiamenti di Jack Torrance in Shining.
Ma è solo dall’ultimo album che vediamo i riferimenti a Stanley Kubrick?
In realtà uno dei titoli più audaci degli album degli Arctic Monkeys, Suck It and see, prende il nome da un altro colosso del cinema di Kubrick, te lo ricordi?
Ecco, Alex e i drughi in Arancia Meccanica frequentano zone degradate, dove non mancano murales simili. Ecco da dove proviene il titolo di un altro splendido album della band.
In ultimo, per evidenziarene farti comprendere la stima che il frontman degli Arctic Monkeys hanno verso Kubrick, guarda la maglia con cui Alex ha registrato l’album del quale abbiamo parlato!