Sono stati approvati ieri tre decreti che, secondo il ministro Franceschini, servono ad aiutare, tutelare e valorizzare il cinema, la fiction e la creatività italiana. In poche parole serviranno ad aumentare il numero di film trasmessi in televisione in prima serata, ci saranno più investimenti nel settore, verrà abolita la censura e inserite maggiori tutele per i lavoratori del settore. Inoltre vi sarà una nuova classificazione aggiunta a quelle già presenti, per indicare se un programma sia adatto o meno ad un minore:
- per tutti
- non adatte ai minori di anni 6 (NEW)
- vietate ai minori di anni 14
- vietate ai minori di anni 18
Con questa nuova classificazione è abolita anche la censura, vale a dire che non sarà più possibile vietare l’uscita di un’opera o consentirla condizionatamente a tagli o modifiche.
Parola d’ordine: promozione delle opere europee
Nei decreti è stata introdotta una quota minima nella programmazione di opere europee, da raggiungere gradualmente in alcuni anni. Si parla del 53% entro il 2019, del 56% entro il 2020 e del 60% dal 2021 in poi. Il calcolo viene fatto su base annua, e coinvolge anche le compagnie estere che si occupano di on demand, come Netflix o Amazon Studios. Dal 2019 verranno introdotte quote minime anche per le opere italiane, equivalenti alla metà della percentuale prevista per le opere europee per la Rai e ad un terzo per le altre emittenti. E chi non rispetta le quote? Multe salatissime sono previste, da 100 mila a 5 milioni di euro.
Vi lasciamo con un’infografica che schematizza e chiarifica le novità introdotte dai decreti.