Angelina Jolie, un’infanzia difficile
Angelina Jolie Voight nasce a Los Angeles, California, il 4 giugno 1975. I suoi genitori sono attori: il padre Jon Voight è stato candidato all’Oscar e lo vincerà tre anni dopo per Tornando a Casa di Hal Ashby, mentre la madre Marcheline Bertrand ha studiato con Lee Strasberg all‘Actors Studio ed è apparsa in alcuni film, senza tuttavia riscuotere un grande successo. In più di un’intervista Angelina Jolie ha affermato che la scelta della recitazione le è stata ispirata da sua madre. Ella infatti aveva dovuto abbandonare la carriera artistica per prendersi cura di lei e del fratello James dopo la separazione da Jon Voight, avvenuta solo un anno dopo la nascita della piccola Angelina.
Dopo aver partecipato a soli sette anni a Cercando di uscire di Hal Ashby, a undici anni entra al Lee Strasberg Theatre and Film Institute, prestigiosa scuola di recitazione di New York, grazie alla quale si fa notare in diverse produzioni. Per il liceo torna in California alla Beverly Hills High School, ma il trasferimento è traumatico per lei. Nei primi anni dell’adolescenza il fisico esile, gli occhiali e l’apparecchio ai denti la rendono un bersaglio dei bulli e la fragile Angelina attraversa una fase ‘dark’ durante la quale si veste solo di nero e si tinge di viola i capelli. Il suo disagio la spinge perfino ad atti di autolesionismo, come il tagliarsi con alcuni coltelli da collezione.
Primi ruoli
Passa qualche anno e, come nelle favole, il brutto anatroccolo sboccia in un cigno. Occhi azzurri, zigomi alti e un corpo sinuoso, con un’aria esotica tutta particolare, le aprono le porte del mondo della moda. A quindici anni inizia a viaggiare come modella e questo lavoro le permette di andare in Europa, dove viene notata da alcuni registi di videoclip musicali, sempre più importanti per le case discografiche. Compare in quelli di Meat Loaf (Rock & Roll Dreams Come Through), Lenny Kravitz (Stand by My Woman), The Lemonheads (It’s About Time) e Antonello Venditti (Alta marea). In Italia Stefano Salvati, che l’aveva diretta nel video di Venditti, la convince a fare un provino per il film musicale Jolly Blu con le canzoni degli 883, ma viene scartata perchè giudicata troppo sexy; al suo posto viene ingaggiata la showgirl Alessia Merz, non certo un’educanda, nota al pubblico italiano appassionato di gossip.
Nel frattempo muove i primi passi nel cinema americano, apparendo nel fantascientifico Cyborg 2 (1993) e soprattutto in Hackers (1995), un insuccesso all’epoca ma poi diventato un film di culto. Sul set del film conosce Johnny Lee Miller, che diventa il suo primo marito.
La consacrazione e il premio Oscar
Nel 1997 recita nel film televisivo George Wallace, intitolato al governatore dell’Alabama, interpretando il ruolo della seconda moglie Cornelia, che la porta a vincere un Golden Globe per la tv. L’anno successivo, sempre in una produzione televisiva, vince il suo secondo Golden Globe per Gia – Una donna oltre ogni limite nel controverso ruolo della modella Gia Carangi, morta di AIDS a soli 26 anni; per la stessa parte vince anche il premio del sindacato degli attori, lo Screen Actors Guild Award.
Ormai affermata in tv, è però il cinema la sua strada. Dopo aver recitato in Scherzi del cuore, accanto a Sean Connery e Gena Rowlands, nel 1999 Mike Newell la vuole per Falso tracciato, dove interpreta la moglie di Billy Bob Thornton (i due si sposano davvero, il loro matrimonio dura fino al 2003). Subito dopo è la recluta Amelia Donaghy accanto a Denzel Washington nel thriller Il collezionista di ossa, tratto dal best-seller di Jeffery Deaver.
La grande occasione però è il terzo film dell’anno, Ragazze interrotte di James Mangold, incentrato sul disagio psichico. Il personaggio di Liza Rowe, ragazza affascinante, manipolatrice e sociopatica che stringe amicizia con la depressa cronica Winona Ryder, sembra fatto su misura per lei. Per questo ruolo conquista il terzo Golden Globe e il secondo Screen Actors Guild Award consecutivo, questa volta da comprimaria di lusso.
Candidata all’Oscar come migliore attrice non protagonista Angelina Jolie vince e, sul palco, dichiara il proprio amore verso il fratello in modo così colorito da far sospettare alla stampa più malevola una relazione incestuosa fra i due. Dopo il premio la sua carriera decolla e viene ingaggiata come partner di Nicholas Cage nel film d’azione Fuori in 60 secondi, per poi impersonare l’archeologa Lara Croft nei due film tratti dalla saga videoludica di Tomb Raider.
Il ruolo la innalza al livello di star internazionale, il film incassa 275 milioni di dollari e gran parte del merito è della protagonista, che per entrare nella parte studia arti marziali e gira numerose scene di combattimento, coniugando all’agilità e alla forza tipica del personaggio anche la sensualità necessaria ad entrare nell’immaginario degli spettatori più giovani e degli appassionati di videogames.
Nel film recita dopo tanto tempo insieme col padre Jon Voight (col quale i rapporti erano sempre stati freddi, tanto che da giovane preferì recitare senza l’ingombrante cognome paterno usando invece il suo secondo nome) e lavorare insieme li riavvicina, almeno fino a quando in un’intervista il padre si lascia andare a dichiarazioni offensive sulla sua sanità mentale durante l’adolescenza. Da quel momento Angelina Jolie interrompe completamente i rapporti col genitore e cambia il suo nome all’anagrafe. I rapporti tra i due sono ripresi solo recentemente.
In seguito recita in Una vita quasi perfetta che però è un flop al botteghino. Nel 2003 riprende i panni dell’intrepida archeologa nel sequel Tomb Raider – La culla della vita, che tuttavia non riscuote lo stesso successo del primo capitolo. Nello stesso anno è diretta da Martin Campbell in Beyond Borders -Amore senza confini, una storia d’amore tra due operatori umanitari in Africa e, nonostante il film rifletta l’interesse dell’attrice per promuovere gli aiuti umanitari, ancora una volta la sua interpretazione non scalda il cuore del pubblico. Le battute d’arresto non ledono la sua popolarità e nel 2004 recita con Ethan Hawke nel thriller Identità violate per poi prestare la voce al pesce angelo Lola nel film d’animazione della Dreamworks Shark Tale.
La ritroviamo in un kolossal del 2004, il controverso Alexander di Oliver Stone (In alto il trailer), dove è Olympias, regina di Macedonia e madre del condottiero, interpretato da Colin Farrell, che ha un anno meno di lei. Non è l’unico motivo di perplessità in un film di alto budget ma abbastanza pasticciato.
Il 2005 si apre con la commedia nera intrisa d’azione Mr. & Mrs. Smith in cui recita in coppia con Brad Pitt: due annoiati coniugi scoprono di essere entrambi dei killer prezzolati. Il film incassa ben 478 milioni di dollari e sul set i due s’innamorano per davvero. Vorrebbero tenere segreta la loro relazione fino al divorzio di Pitt da Jennifer Aniston ma vengono fotografati insieme durante una vacanza in Kenya. I giornali scandalistici dipingono la Jolie come una sfascia-famiglie. Da questa vicenda viene coniato per la coppia il termine ‘Brangelina’, una crasi dei loro nomi.
Nel 2006 Angelina Jolie è diretta da Robert De Niro in The Good Sheperd – L’ombra del potere. Dopo un’apparizione ne La leggenda di Beowulf, realizzato con la tecnica del ‘motion-capture’ è la volta del film d’azione del 2008 Wanted – Scegli il tuo destino con James McAvoy e Morgan Freeman. Lo stesso anno è una madre coraggiosa che viene perfino internata in manicomio dalla corrotta polizia di Los Angeles in Changeling di Clint Eastwood, per il quale ottiene una meritata nomination all’Oscar da attrice protagonista, grazie ad una prova intensa e dolente, molto diversa dai ruoli accettati fino ad allora.
Nel 2010 recita in coppia con Johnny Depp in The Tourist mentre nel 2011 esordisce come regista del film Nella terra del sangue e del miele, storia ambientata in Bosnia durante la guerra dei Balcani che ottiene una candidatura durante i Golden Globe del 2012 nella categoria riservata al miglior film straniero.
Si fidanza ufficialmente con Brad Pitt, dal quale ha nel frattempo avuto tre figli, Shiloh Nouvel, nata in Namibia nel 2006 e i gemelli Knox e Vivienne, nel 2008. Oltre a Maddox, il suo primo figlio adottato nel 2002 la famiglia conta anche Zahara Marley, bambina etiope adottata nel 2005 e Pax Thien, bimbo vietnamita adottato nel 2008. I due si sposano nel 2014 in Francia nel castello di Miraval, devolvendo i cinque milioni di dollari delle foto concesse in esclusiva ad una fondazione di beneficenza creata da loro.
Nel 2014 torna al cinema in Maleficent, film Disney che è una rilettura de La bella addormentata nel bosco, vista dalla prospettiva della strega Malefica. Nel luglio dello stesso anno dirige Unbroken, seconda regia della sua carriera. Nel 2015 è regista e protagonista insieme col marito del fallimentare By the sea, mentre nel 2016 è regista, produttrice e co-sceneggiatrice dell’impegnato Per primo hanno ucciso mio padre, basato sull’omonima biografia di Loung Ung, donna sopravvissuta al genocidio cambogiano perpetrato dal dittatore Pol Pot tra il 1977 e il 1979 e presentato al Torino Film Festival per poi essere distribuito su Netflix.
Nel 2016 presenta istanza di divorzio da Pitt e i due riacquistano lo stato di single nel 2019, anno in cui la Jolie riprende il ruolo di Malefica in Maleficent,- Signora del Male. Nel 2021 invece accetta un ruolo in Quelli che mi vogliono morto, diretto da Taylor Sheridan e basato sull’omonimo romanzo di Michael Koryta.
Impegno umanitario e attivismo
Durante le riprese di Lara Croft: Tomb Raider, girate in Cambogia, ha modo di vedere con i propri occhi le condizioni di estrema miseria in cui vivono nel paese e ciò la spinge a contattare l’Alto commissariato dell’ONU per i rifugiati (UNHCR) per avere più informazioni. Visita campi profughi anche in Africa, in particolare in Sierra Leone e in Tanzania. In seguito torna in Cambogia e incontra anche i rifugiati afghani in Pakistan, donando un milione di dollari per il loro sostentamento.
“Il coraggio, la forza, e la quieta dignità di queste famiglie che tornano a ricostruire le proprie vite contro ogni sorta di avversità sono il più bell’esempio di ciò che può fare lo spirito umano. L’Afghanistan sta lottando per riuscire ad assorbire nella maniera giusta questo ritorno in massa. È il più grande movimento popolare della storia recente.”
Angelina Jolie
Per il suo impegno, l’UNHCR la nomina Ambasciatrice di Buona Volontà nel 2001. Nel 2005, la Jolie ottiene la cittadinanza cambogiana dal re del paese Norodom Sihamoni, in riconoscimento del suo impegno per la tutela ambientale nel Paese asiatico. Ella prende il ruolo di Ambasciatrice molto seriamente e compie diversi viaggi in altre zone di guerra e campi profughi, compreso quello di Lampedusa dove si fa prendere le impronte digitali, come in Italia succede agli immigrati.
Nel 2013 Angelina Jolie riceve il Premio Umanitario Jean Hersholt per le sue opere di carità svolte durante i dieci anni precedenti con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, per la sua partecipazione a più di quaranta spedizioni e per l’aiuto economico donato ai rifugiati in Pakistan, Cambogia e Siria.
Sempre nel 2013 si sottopone ad una mastectomia bilaterale, avendo scoperto di essere portatrice di una mutazione del gene BRCA1 con una probabilità dell’87% di sviluppare il cancro al seno e del 50% di sviluppare il cancro alle ovaie, che aveva colpito la madre, la nonna e la zia, portandole alla morte. Raccontando la sua storia al New York Times ha voluto sensibilizzare le donne e indurle alla prevenzione.
Pochi giorni fa Angelina Jolie si è recata in Ucraina, dove ha fatto visita ai bambini feriti in un ospedale, sfidando i bombardamenti russi in qualità di Ambasciatrice dell’UNHCR e dimostrando ancora una volta di essere una persona davvero fuori del comune.