Siamo giunti alla conclusione della terza stagione di American Gods, disponibile su Amazon Prime Video (clicca qui per attivare la tua prova gratuita di un mese), con il debutto lunedì 22 dell’episodio n.10 intitolato Le lacrime dell’albero dell’ira. Se vuoi leggere la recensione delle puntate precedenti, ti basta cliccare sul titolo corrispondente: Storia d’inverno, Un serio chiaro di Luna, Ceneri e demoni, Il non-visto, La sorella sorge, La coscienza del re, Fuoco e ghiaccio, L’estasi del fuoco, L’effetto del lago.
Nel cast di American Gods 3 Ian McShane/ Mr. Wednesday, Ricky Witthle/ Shadow Moon, Emily Browning/ Laura Moon, Yetide Badaki/ Bilquis, Bruce Langley/ Tech Boy, Omid Abtahi/ Salim, Crispin Glover/ Mr. World, Demore Barnes/ Mr.Ibis, Devery Jacobs/ Sam Black Crow, Blythe Danner/ Demetra, Marilyn Manson/ Johan Wengren, Julia Sweeney/ Hinzelman, Ivan Rheon/ Lyam Doyle, Danny Trejo/ Mr. World, Peter Stormare/ Czernobog, Denis O’Hare/ Tyr, Lela Loren/ Marguerite, Dominique Jackson/ Ms. World, Wale/ Chango, Herizen Guardiola/ Ishun, Eric Johnson/ Chad Mulligan e Ashley Reyes/ Cordelia.
ATTENZIONE, CONTIENE SPOILER!!! TI CONSIGLIO, SE NON HAI VISTO L’EPISODIO PRECEDENTE, DI NON CONTINUARE LA LETTURA DELL’ARTICOLO!!!
American Gods 3 episodio 10: Le lacrime dell’albero dell’ira
Odino è morto, colpito al cuore da Gengnir, la mitologica lancia scagliata da Laura e niente è servito per cambiare questo destino, anche se in realtà la divinità non ha fatto molto per fermare l’arma anzi, l’ha quasi accolta a braccia aperte. Ciò che sembrava impossibile è accaduto: Mr. Wednesday è stato eliminato e la vendetta di Laura compiuta, con grande soddisfazione degli dèi moderni.
Con lo scopo di organizzare la veglia funebre di Odino, Shadow, Ibis, Czernobog e Cordelia si recano al Motel Centro D’America in Kansas, un’edificio che sorge proprio al centro geografico del Nord America, un territorio in cui gli umani non sono ammessi e dove le divinità non possono nuocersi, e vengono raggiunti da Mr. World, il quale segretamente ha nascosto Laura in una camera di quell’immenso motel.
L’astuto e ingannatore dio moderno non ha ancora terminato di tessere la sua trama, e consiglia alla donna di mantenere la sua presenza ben celata per evitare che gli dèi antichi la uccidano dopo l’atto che ha compiuto, oltre che per evitare che essi scoprano che è lui il mandante dell’omicidio, finendo così per scatenare una guerra che avrebbe distrutto tutto il mondo.
Dopo aver raggiunto Shadow e gli altri al capezzale di Odino, Mr. World suggerisce che, secondo la tradizione norrena, il figlio debba vendicare la morte del padre e consegna Laura nelle sue mani, ma l’uomo si rifuta di farlo, poichè ora è chiaro nella sua mente ciò che vuole diventare e cosa deve fare per diventare il dio che ha scelto di essere.
Shadow infatti, seguendo le antiche tradizioni, per ascendere al suo ruolo divino deve abbandonare le sue spoglie mortali e per farlo dovrà sopravvivere nove giorni e nove notti legato a Yggdrasil, l’albero del mondo. Dopo esser stato preparato dalle tre Norne, e nonostante i tentativi di persuasione da parte di Cordelia che lo implora di non farlo, Shadow è determinato a compiere il suo destino e prendere il suo posto tra le divinità anche se sa di rischiare la vita, e così si fa legare all’antico albero; per lui inizieranno nove giorni e nove notti di supplizi fisici e tormentate visioni.
Durante uno di questi viaggi onirici e come nel loro primo incontro, Shadow si ritrova su un’aereo con il padre il quale finalmente gli rivela il suo scopo in tutta quella storia, anche se sarà una verità che deluderà enormemente l’uomo… il suo corpo viene inghiottito dall’albero e quello di Odino scompare, mentre nel cielo si addensano minacciose e tempestose nubi scure, le quali presagiscono avvenimenti ben più drammatici…
Nel frattempo anche Bilquis è arrivata al motel, sollevata nel trovarvi Laura ancora in vita, colei che rappresenta l’importante “anima gemella”… Technical Boy invece è riuscito ad accedere allo SHARD e finalmente scopre cos’è il tanto da lui desiderato artefatto uno, ma la sua felicitità durerà ben poco poichè sarà interrotto dall’arrivo di Mr. World il quale gli rivelerà chi è veramente e qual è il suo scopo; questa consapevolezza finirà per imprigionarlo ancor più saldamente di prima.
Sicuramente non è stato il finale di stagione esplosivo che tutti ci aspettavamo. Non è arrivata la tanto attesa e sanguinaria guerra tra gli dèi, che continuano a minacciarsi alla fine senza combinare granchè da tre stagioni, il personaggio di Shadow che sembrava segnato da un destino glorioso ha invece un fato piuttosto avvilente, anche se segue comunque la storia narrata da Gaiman, una puntata in cui non accade niente, se non forse fornire altre domande che dovranno trovare risposte solo con un’altra stagione.
American Gods, nonostante abbia una storia affascinante da raccontare grazie all’opera di Gaiman sulla quale è basata, un cast eccellente e abbia regalato parecchie scene oniriche visivamente affascinanti, è una serie che fin dalla prima stagione ha mostrato molti difetti, primo su tutti l’eccessiva lentezza in alcuni episodi nel narrare i fatti inficiando la scorrevolezza della storia. Questo mi porta a pensare che l’iniziale grande successo avuto da American Gods abbia spinto i creatori, ma soprattutto gli investitori, ad “allungare un pò il brodo” con lunghe scene a volte inutili al fine della trama per portare a casa più stagioni.
Un finale di American Gods 3 deludente, seppur visivamente ricco di atmosfere cupe e dark, un’episodio che avrei ben volentieri visto nel mezzo di una stagione come ottimo preludio per una successiva e accattivante puntata, non per una quarta stagione ormai inevitabile. Peccato. Il libro di Gaiman ha una meravigliosa storia da raccontare, una visione della mitologia fantasiosa e originale che offre ottimi spunti per costruire una serie che possa rimanere nella storia della tv, ma per farlo deve svilupparsi in maniera più veloce e accattivante, o si rischia di perdere l’interesse dello spettatore come ha iniziato ad accadere dalla seconda stagione di American Gods, e la terza non ne ha risollevato le sorti.
Ti è piaciuto il finale di stagione di American Gods 3?
A me è piaciuto e la sua lentezza per me è un suo pregio.
Ciao Massimo!
Giusto che tu abbia un’impressione differente dalla mia, ma se mi posso permettere vorrei suggerirti di leggere l’articolo intitolato “American Gods, vedremo mai la fine della storia?” in cui approfondisco la mia opinione sulle tre stagioni della serie e le motivazioni delle mie affermazioni. Se poi ti andasse di commentare di nuovo, sarei curiosa di conoscere ancora il tuo parere. Grazie e… continua a seguirci!