Alex Schwazer era un esempio per i giovani, un atleta che sorrideva, con il suo viso imberbe da bravo ragazzo, nella pubblicità della Kinder dopo aver vinto l’oro alle olimpiadi di Pechino 2008 in una delle gare più massacranti e difficili previste dal programma olimpico dell’atletica leggera: la 50 km di marcia. La marcia è una disciplina molto tecnica, che prevede una coordinazione perfetta. Correre è vietato e non si possono commettere più di due errori di coordinazione nel corso della gara, al terzo scatta la squalifica. Questa descrizione non è sufficiente a descrivere l’impresa compiuta da un ragazzo di appena ventiquattro anni nell’aria inquinata della capitale cinese.
https://youtu.be/L8yIJ935IQA
Ho usato il tempo imperfetto, sì perchè alla vigilia delle Olimpiadi di Londra 2012 giungeva una notizia sconvolgente per il mondo dello sport. Dopo essere risultato positivo ad un controllo antidoping, Alex Schwazer veniva squalificato dal Tribunale Nazionale Antidoping fino al 29 aprile 2016. Rientrato in attività in occasione dei Mondiali a squadre di marcia 2016, vinse la 50 km ottenendo la qualificazione per i Giochi Olimpici in Brasile. Il 22 giugno 2016 venne comunicato alla FIDAL che Schwazer risultava nuovamente positivo ad un controllo antidoping su un campione di urine prelevatogli in un controllo a sorpresa il 1º gennaio 2016 (la sostanza dopante sarebbe stata testosterone).
La IAAF (Federazione internazionale di atletica leggera) decise di sospenderlo in via cautelare, impedendogli quindi di gareggiare alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. Il 10 agosto 2016 il TAS (Tribunale arbitrale dello sport), considerata la seconda violazione delle norme antidoping, squalificò l’atleta per 8 anni, cancellando tutti i risultati sportivi ottenuti in quell’anno. Nei mesi immediatamente successivi emersero sospetti di un complotto ai suoi danni, anche grazie ad un‘inchiesta condotta dal quotidiano La Repubblica, che dettero il via a delle indagini ufficiali dei RIS di Parma su indicazione del PM incaricato.
Nel febbraio 2021 è stata disposta l’archiviazione del procedimento penale ai danni dell’atleta per “non aver commesso il fatto“. Intanto la vita del ragazzo è stata distrutta e la sua relazione con un’altra campionessa, la pattinatrice Carolina Kostner è naufragata. A trentasette anni è certo che non potrà più gareggiare, ma ha annunciato di voler intraprendere la carriera di allenatore.