Igor Righetti ha festeggiato il cugino Alberto Sordi nella via di Trastevere dove si trovava la sua casa. Molto gioioso di questa ricorrenza esordisce così definendo l’evento “Alberto avrebbe trascorso il compleanno in mezzo al suo pubblico, non in cerimonie con politici, istituzioni o finti amici”. Essendo legato cinematograficamente grazie alle commedie con Carlo Verdone scoprii un Alberto Sordi che sostanzialmente cambiava il personaggio ed il contesto ma una cosa rimaneva dentro tutte le sue performances, la sua romanità. Ecco perché anche nel giorno del ricordo del centenario dalla nascita mi torna in mente tutta la su vita come attore come ricorda Carlo Verdone in questo video.
Lui ha attraversato l’onda socio-economico-politica italiana senza che ci si addentrasse in pieno. Il cugino Igor ha preferito festeggiare il suo illustre familiare assieme al pubblico che ha amato e ama tuttora Sordi e non in cerimonie con politici, istituzioni o finti amici di suo cugino. Nel suo ricordo continua asserendo che
“A differenza di tanti suoi colleghi attori e registi di ieri e di oggi Alberto era fuori dal sistema, non è mai stato iscritto a nessun partito politico e con noi familiari se ne vantava. Non si è mai fatto strumentalizzare dalla politica per ottenere il consenso del pubblico. Era il prezzo da pagare per restare un attore libero. Ci diceva che un attore che vuole fare satira come faceva lui doveva avere la mente libera, senza vincoli con nessun partito così da poter interpretare ogni personaggio in modo imparziale e quindi credibile. Il pensiero opposto di tanti registi e comici di ieri e di oggi . È stato l ’attore italiano più politicamente scorretto. ‘Io non vengo dalle scuole, diceva Alberto, vengo dalla gente e parlo come un italiano comune’”.
Come si sarebbe comportato Alberto Sordi durante il periodo del lockdown?
Ciò che stiamo vivendo è peggio della Seconda guerra Mondiale dato che il nemico è invisibile e siamo vulnerabili. Però, per risponderti a questa domanda credo che sicuramente avrebbe creato una parodia a mò di Charlie Chaplin che nel 1940 sbeffeggiò l’artefice della Seconda Guerra Mondiale. Ci avrebbe strappato un sorriso, ci avrebbe fatto commuovere e riflettere al tempo stesso. Insomma, ci avrebbe dato un altro grande insegnamento. Come ti sei posto tu la domanda, anche Igor Righetti ha immaginato una situazione simile. In basso c’è la risposta molto simpatica che comunque fa riflettere sull’effetto COVID nella nostra società. La foto dell’attore con la mascherina è stata una idea del cugino che ha festeggiato il compleanno di Alberto Sordi in via San Cosimato, nel quartiere di Trastevere, dove si trovava la casa del grande attore. Massimo Casavecchia di Trastevere App con l’amico Walter nel 2012 realizzò a proprie spese la celebre targa in marmo in ricordo di Alberto Sordi dove migliaia di romani, turisti italiani e stranieri si fanno fotografare. Questa targa, quindi, come Igor Righetti svela nel suo libro Alberto Sordi segreto (Rubbettino Editore) non è stata realizzata né dal Comune di Roma né da alcun ente o fondazione. Righetti ha preferito festeggiare il suo illustre familiare assieme al pubblico che ha amato e ama tuttora Sordi e non in cerimonie con politici, istituzioni o finti amici di suo cugino. Alberto ieri è stato ricordato con una gigantografia di una meravigliosa foto inedita messa a disposizione da Corrado Rizza collocata in via San Cosimato sotto alla targa. Per l’occasione del centenario dalla nascita del grande attore, la RAI ha trasmesso non molto tempo fa una parte della vita di Alberto Sordi che ripercorre gli albori della sua carriera: dall’amore della famiglia ai piccoli lavoretti; dal grande amore alla sua amicizia con Federico Fellini. Così lo ha definito Christian De Sica:
Alberto Sordi era un rivoluzionario.Una volta i comici se mettevano i nasi finti, i pomelli, i baffetti…invece lui non era neanche un comico di battuta. Era uno che te guardava così “Ma chi sei, ma che voi”
Ed anche noi vogliamo omaggiare uno dei grandi artisti che ha portato molta allegria ed anche molte riflessioni dentro le nostre quattro mura di casa. Visto che siamo in tema di esami di maturità e delle scuole medie ecco un piccolo estratto da Totò e i re di Roma di Mario Monicelli.