È Agnus Day, cortometraggio d’esordio del regista Giuseppe Isoni, che racconta la storia di un ragazzo emarginato, in un viaggio tra bullismo, narcisismo social e misticismo ad aggiudicarsi il premio come miglior film della 5/a edizione di Calabria Movie Film Festival. La manifestazione, che continua a promuovere e valorizzare il talento dei giovani registi, si è svolta dal 1 al 4 agosto a Crotone, confermandosi come uno degli appuntamenti culturali più attesi e partecipati in Calabria.
Il premio, che consiste in una pregiata scultura raffigurante la regione Calabria in oro 24 carati, realizzato dagli orafi Michele e Antonio Affidato è stato consegnato dal costumista Massimo Cantini Parrini, presidente di giuria insieme a Valentina De Amicis, Simone Bozzelli e Daria D’antonio con la seguente motivazione: “per la sapiente capacità registica nel raccontare attraverso una metafora la potenziale forza distruttiva del virtuale dei social media”.
La sinossi di Agnus Day
Interamente girato nella regione Valle d’Aosta, tra i comuni di Aosta e Villeneuve e nelle frazioni di Albard e Barmaz, e in patois, la lingua francoprovenzale parlata in Valle d’Aosta, Agnus Day riporta sul grande schermo le vicende di un ragazzino emarginato di dodici anni che vive in un villaggio dove viene costantemente maltrattato.
Finché un giorno accade un “miracolo”: dopo essere stato vittima di bullismo per l’ennesima volta, le sue lacrime si trasformano in sangue. La notizia di questo evento diventa virale su Internet e riempie i cuori e le teste degli abitanti del villaggio di eccitazione mistica. Con tutti gli occhi della gente puntati su di lui, deve decidere come trattare gli altri, specialmente quelli che lo hanno sempre umiliato.
Le dichiarazioni del regista
“Vincere un premio è sempre bellissimo, vincerlo in una cornice come il Calabria Movie è ancora più speciale perché il livello delle selezioni era altissimo, l’organizzazione perfetta, e la partecipazione della gente di Crotone straordinaria, Per me, questo premio ha un valore speciale perché rende merito alle persone che hanno lavorato a questo progetto, dalla produzione alla crew, agli attori.
Penso ai miei produttori di Materiali Sonori Cinema Pierfrancesco Bigazzi, Andrea Rapallini e Matteo Laguni che con me hanno affrontato questa lunga traversata durata anni, al direttore della fotografia Emilio Costa che ha fatto un lavoro incredibile, a Zackari Delmas e agli altri attori che hanno abbracciato questo progetto difficile e mi hanno seguito, e alla Film Commission VDA che ha reso possibile lo sviluppo del film.
A prescindere dal riscontro internazionale, è il nostro secondo festival di cinema in Italia ed è il secondo nel quale vinciamo come miglior film, e sono contento perché valorizza il lavoro di tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione del film”.
Gli altri vincitori
Ad aggiudicarsi il premio Miglior regia è stato Foto di gruppo di Tommaso Frangini, “per una direzione attenta e sensibile il regista ha saputo catturare la complessità delle emozioni umane e la profondità delle relazioni interpersonali amplificando il senso di introspezione e smarrimento del protagonista”. Vince il premio come Miglior attore Antonio Guerra per A piedi nudi di Luca Esposito “per la sua eccezionale interpretazione con intensità e autenticità ha dato vita a un ragazzo costretto a crescere troppo in fretta esprimendo perfettamente il peso delle responsabilità e dei sogni e i primi amori”.
Miglior attrice a Erin Doherty per If you’re happy di Phoebe Arnstein. Il Premio Punto di ritorno a è stato assegnato a Thirstygirl di Alexandra Qin, prodotto da Cattive Produzioni, poiché “si può tornare a casa in tanti modi diversi ma senza dubbio la meta più difficile da raggiungere l’accettazione di se stessi dei propri limiti delle proprie paure dei propri eccessi ma soprattutto delle proprie dipendenze. Con poesia, delicatezza e anche un pizzico di durezza questo cortometraggio ha raccontato il viaggio più bello e complicato di tutti, avere la capacità di riconoscersi e ripartire da zero. Un lavoro che ha saputo raccontare benissimo come a volte la meta non è altro che l’inizio del vero viaggio”.
Nel corso della serata, che ha visto la partecipazione di appassionati di cinema, critici e addetti ai lavori, sono stati consegnati inoltre premi da parte della giuria giovani, composta da giovani under 25 residenti in Calabria, che ha assegnato il premio come miglior cortometraggio a Patres di Saverio Tavano “per aver contribuito con la sua complessità a raccontare le sfumature dell’universo familiare più difficili da cogliere, attraverso un linguaggio filmico emozionante e significativo”.
E anche quello della giuria popolare, che si è espressa positivamente su Titanic, versione adatta per le famiglie iraniane di Farnoosh Samadi perché “risulta semplicemente geniale. Una camera, una stanza. Un corto super low budget che racconta con l’espediente dei tagli di “Titanic” una realtà complessa in modo elegante, senza fronzoli, con una struttura ben precisa”.
Infine Ancella d’amore di Emanuela Muzzupappa si è aggiudicato il premio miglior Corto in Calabria da parte dello sponsor McDonald.