Cinema e Serie TvCinema e Serie Tv
  • Recensioni
  • Anteprime
  • Cinema
  • Serie TV
  • Rubriche
    • Drama che passione
    • Fuori dal fumetto
    • I segreti delle star
    • Ritratto di un attore
    • Una settimana al cinema
    • Fuori dal fumetto
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Cerca
  • Videogiochi
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
Lettura: ACAB: un prodotto buono alla regia con qualche lacuna narrativa
Share
Notifica
Ridimensionamento dei caratteriAa
Cinema e Serie TvCinema e Serie Tv
Ridimensionamento dei caratteriAa
  • Videogiochi
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
Cerca
  • Recensioni
  • Anteprime
  • Cinema
  • Serie TV
  • Rubriche
    • Drama che passione
    • Fuori dal fumetto
    • I segreti delle star
    • Ritratto di un attore
    • Una settimana al cinema
    • Fuori dal fumetto
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Seguici
  • Media Kit
  • Chi siamo
  • Contatto
  • Lavora con noi
  • Disclaimer
  • Politica sulla Privacy
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
CinemaRecensioni

ACAB: un prodotto buono alla regia con qualche lacuna narrativa

Un prodotto tecnico buono con qualche buco narrativo al livello di trama e tematiche

Irene Marri 5 mesi fa Commenta! 14
SHARE
5.7
ACAB

La nuova serie Netflix ACAB, uscita da poco sulla piattaforma sembra gridar a gran voce verità e contrapposizioni che si celano dietro a un sistema polarizzato e molto complesso da gestire e raccontare.

Contenuti
ACAB: la tramaACAB: un misto tra suspense e momenti piattiACAB: una regia interessante e una fotografia d’effettoACAB: l’abuso di potere, la vendetta, lo stupro, la violenza domestica e l’eterno divario tra ciò che è giusto e no
Acab: un prodotto buono alla regia con qualche lacuna narrativa
Acab

Michele Alhaique, il regista, lo fa attraverso un uso di inquadrature potenti e allo stesso tempo alienanti, puntando su dettagli e punti di vista che trapassano lo schermo e arrivano dritti allo spettatore con una carica emotiva e psicologia contrapposta. Scava dritto nel passato e nel presente dei personaggi, regalando un buon prodotto filmico che pecca a volte su la chiarezza di cosa veramente si voglia rappresentare e quale messaggio si nasconde davvero dietro gli scenari.

Acab: un prodotto buono alla regia con qualche lacuna narrativa
Acab, adriano giannini (michele nobili)

A prestare soccorso alla percettibilità emotiva dei personaggi e delle loro convinzioni, si aggiunge un cast valido, che trova degli spunti alternativi ed empatici per comunicare con lo spettatore e con la macchina da presa. Tutto si avvolge tramite una fotografia attenta e minuziosa che mette in luce dinamiche più intime e pudiche come gli scenari familiari e in ombra i luoghi sconosciuti e infidi, dove i cellerini prestano servizio per calmare o riportare all’ordine pubblico.

Leggi Altro

Biografilm 2025: il programma e gli ospiti
Arrivederci tristezza, dal 16 giugno al cinema
Amazon Fire TV: la serie II in offerta speciale su Amazon
UNDERDOGS, gli eroi della natura dal 16 giugno su Disney+
Acab: un prodotto buono alla regia con qualche lacuna narrativa
Acab, valentina bellè è marta sarri
Acab: un prodotto buono alla regia con qualche lacuna narrativa
Acab, valentina bellè è marta sarri

In ballo ci sono temi importanti e complessi da raccontare in soli sei episodi, anche se con estrema semplicità e intuizione vengono discretamente portare in scena, e manovrate con moderata chiarezza. Tra cui l’abuso sessuale, la decontestualizzazione delle colpe, il divario tra Polizia di Stato e quella di governo, e poi ancora la giustizia, la violenza, la vendetta personale e ultimo ma non per importanza la violenza domestica.

Un’intreccio di trame che rispettivamente vengono assegnate ad ogni personaggio, ognuno diverso tra loro che possiede storie e convinzioni intriganti e svariate. Generando in realtà una confusione generale su ciò che il film vuole raccontare e imporre, sicuramente al centro c’è la violenza dove in tutti casi, e sono tutti innocenti ma allo stesso tempo colpevoli.

Acab: un prodotto buono alla regia con qualche lacuna narrativa
Acab

ACAB: la trama

Una notte di feroci scontri in Val di Susa. Una squadra del Reparto Mobile di Roma resta orfana del suo capo, che rimane gravemente ferito. Quella di Mazinga (Marco Giallini), Marta (Valentina Bellè) e Salvatore (Pierluigi Gigante), però, non è una squadra come le altre, è Roma, che ai disordini ha imparato ad opporre metodi al limite e un affiatamento da tribù, quasi da famiglia.

Acab: un prodotto buono alla regia con qualche lacuna narrativa
Acab, marco giallini (mazinga) e fabrizio nardi (pietro fura)

Una famiglia con cui dovrà fare i conti il nuovo comandante, Michele (Adriano Giannini), figlio invece della polizia riformista, per cui le squadre come quella sono il simbolo di una vecchia scuola, tutta da rifondare.

Acab: un prodotto buono alla regia con qualche lacuna narrativa
Acab, adriano giannini (michele nobili)

Come se non bastasse il caos che investe la nuova formazione nel momento di massima fragilità interna, si aggiunge quello dato da una nuova ondata di malcontento della gente verso le istituzioni.

Acab: un prodotto buono alla regia con qualche lacuna narrativa
Acab, valentina bellè (marta sarri)

Un nuovo “autunno caldo” contro cui proprio i nostri sono chiamati a schierarsi e in cui ogni protagonista è costretto a mettere in discussione il significato più profondo del proprio lavoro e della propria appartenenza alla squadra.

ACAB: un misto tra suspense e momenti piatti

In generale il prodotto funziona bene, la trama è ben sviluppata e si allaccia in modo efficace alla continuità narrativa. Anche se, a volte da momenti di pura tensione e suspence si passi a momenti piatti dove poi si genera una colluttazione tra emozioni contrastanti. Un’altalena che fa con constantemente su e giù, si interseca con momenti pieni di carica emotiva e altri piatti dove pathos e esigenze psicologiche si distruggono in personaggi effimeri e che vengono lasciati al caso.

Acab: un prodotto buono alla regia con qualche lacuna narrativa

Come ad esempio la moglie di Pietro, il comandante rimasto gravemente ferito in Val di Susa. Dalla narrazione si evince un piccolo accenno della situazione matrimoniale dei due, nulla però è specificato o raccontato, tutto si palesa tramite accenni e dialoghi. Una rappresentazione che in realtà dà un riflessione e un esempio in più da trattare e affrontare nella serie. Ma comunque il personaggio ha poca voce, e sparisce da un’episodio all’altro.

Acab: un prodotto buono alla regia con qualche lacuna narrativa
Acab, donatella finocchiaro (moglie di pietro)

Ci sono molte scelte autoriali discutibili, che mettono profondamente in crisi il pensiero dello spettatore che si trova poi nel divario dove capire chi il buono e chi è il cattivo. Chi è innocente e chi no. Ma pian piano la chiave di tutto questo salta all’occhio. La violenza che sia usata nel caso di giustizia e non, non è comunque mai giustificata. Anche se a volte usata per vendetta, per proteggere un proprio collega oppure per proteggere una figlia.

Inizialmente il ritmo narrativo regge molto bene, e cattura subito l’attenzione e la curiosità lasciando scoperto il finale del primo episodio che genera poi il tipico click per riprodurre il secondo. Una suspence che però man mano si perde e diventa sempre più piatta soprattuto verso gli ultimi episodi che viste le circostanze potevano essere più cariche emotivamente e più coinvolgenti.

ACAB: una regia interessante e una fotografia d’effetto

Tecnicamente ACAB si propone come un buon prodotto a livello tecnico. Una gestione ottimale di inquadrature e della luce e dei colori che forse funzionano più dei personaggi e della storia stessa. Infatti questa volta ad emergere è la costruzione scenografia, che pur se semplice e lineare ed è eseguita con cura, portando a 360 gradi riflessioni emotive e psicologiche degli eventi e degli scenari.

Acab: un prodotto buono alla regia con qualche lacuna narrativa
Acab. (l to r) marco giallini as ‘mazinga’ ivano valenti, valentina bellè as marta sarri in episode 106 of acab. Cr. Marco ghidelli/netflix © 2024

A volte la macchina da presa si ferma in un punto stabile e riprende azioni di violenza e scene da dietro vetri o finestre di locali. Come nel caso della sommossa a Via del corso dove il caos viene ripreso da una finestra di un bar, una presa di posizione oggettiva che regala allo spettatore una visione concreta e imparziale, trasportandolo direttamente sul luogo.

Pochi primi piani, se non quelli dove i personaggi si trovano ad affrontare i fantasmi del passato e del presente, e dove l’interazione con le proprie sensazioni emotive diventa viscerale e punto d’indagine per lo spettatore.

Acab: un prodotto buono alla regia con qualche lacuna narrativa

A volte il ritmo temporale narrativo si spezza per dare spazio a inquadrature in dettaglio, che creano un legame profondo con le tematiche affrontate. La ripresa dei dettagli che quasi sempre avviene dopo scene particolarmente potenti, è necessaria e diventa spazio narrativo che dà spunto a riflessioni emotive ed empatiche degli scenari ed eventi raccontati. Nulla è lasciato al caso, e tutto è collegato da un filo diretto. Ad esempio il primo piano sul piatto rotto, nella scena famigliare di Michele, indica parallelamente la rottura della loro vita dopo il tragico evento legato alla figlia. Lo spettatore è giudice di tutta la storia e viene forzatamente chiamato in causa a indagare e riflettere su ciò che sta vedendo.

Acab: un prodotto buono alla regia con qualche lacuna narrativa

La regia si serve di riprese dall’alto e dal basso per creare distacchi emotivi che trafiggono direttamente lo schermo e arrivano al giudizio dello spettatore. Gioca su vari punti di vista, ad esempio la cinepresa diventa la bodycam su cui si registra il processo occultativo da parte della celere nei confronti dei manifestanti di Val di Susa.

Acab: un prodotto buono alla regia con qualche lacuna narrativa
Acab. Episode 101 of acab. Cr. Marco ghidelli/netflix © 2024

Le atmosfere del campo operativo dove la polizia interviene, vengono tenute sempre sotto toni scuri e cupi con atmosfere turbanti e all’unisono. Non c’è mai piena luce nelle scene ma solo contrasti. L’uso dei colori e delle luci segue l’impatto emotivo disturbante e di tensione. Ad accompagnarle c’è l’elemento musicale che dà enfasi, soprattuto agli sfondi carichi di potenza emotiva e violenza.

Acab: un prodotto buono alla regia con qualche lacuna narrativa
Acab. (l to r) adriano giannini as michele nobili, marco giallini as ‘mazinga’ ivano valenti, valentina bellè as marta sarri, pierluigi gigante as salvatore lovato in episode 102 of acab. Cr. Marco ghidelli/netflix © 2024

ACAB: l’abuso di potere, la vendetta, lo stupro, la violenza domestica e l’eterno divario tra ciò che è giusto e no

ACAB affronta tematiche attuali e ricorrenti. Dall’abuso di potere e violenza da parte delle forze dell’ordine, fino allo stupro, e la violenza domestica raccontata nel caso di Marta, interpretata da Valentina Bellè, l’unica donna presente nella squadra mobile di Roma. Mamma single, che arriva da un rapporto travagliato e violento dell’ex compagno, da cui a avuto una figlia. Un personaggio non facile da raccontare ma che l’attrice riesce a incarnare con fermezza e controllo dando voce ha una linea sottile che collega il suo presente e passato facendo emergere tutti i punti critici della situazione.

Acab: un prodotto buono alla regia con qualche lacuna narrativa
Valentina bellè as marta sarri in episode 104 of acab. Cr. Marco ghidelli/netflix © 2024

E poi troviamo Michele Nobili, interpretato da Adriano Giannini, il nuovo capo della squadra mobile di Roma, che si trova a gestire un modus operandi opposto al suo che predilige più democrazia e controllo. Ideali e convinzioni che verrano rovesciati da un evento tragico, che colpisce la figlia. Tutto quindi viene nuovamente messo in discussione e la retorica del buono e cattivo si perde dentro la sfera emotiva e psicologica dei personaggi. Tutti sono innocenti, e tutti sono colpevoli.

Acab: un prodotto buono alla regia con qualche lacuna narrativa

Una serie di intrecci che si perdono l’uno con l’altro e la volontà di rappresentare qualcosa di attuale e all’ordine del giorno viene lasciato al caso, con svariati buchi narrativi. Tante tematiche difficili da affrontare e da dar voce sociale e imparziale, che a volte sfociano in meccanismi senza senso e senza alcun messaggio esplicito. Tutto deve essere per intuizione dello spettatore e quello che può sembrare una buona intenzione si rivela poi sciatto e inconclusivo.

Come ad esempio il tema dell’identità fake sui social e le conseguenti truffe, dove incappa il personaggio di Perluigi Gentile, Salvatore Lovato che scopre dopo una serie di strani casi, che la fidanzata conosciuta sul web non è altro che un profilo fake. Insomma un reato all’ordine del giorno che nella serie viene affrontato con superficialità e una svia narrativa ambigua.

Acab: un prodotto buono alla regia con qualche lacuna narrativa

Insomma un mix di buone intenzioni che pero vengono messe in discussione da una trama poco sviluppata e poco lineare, con scelte narrative che a volte cangiano poco con le situazioni da trattare. Sicuramente lo sviluppo è chiaro e molte vicende nella prima stagione rimangono aperte, senza un finale e quindi non si esclude che i personaggi, gli eventi possano avere un loro continuo in una seconda stagione.

Acab: un prodotto buono alla regia con qualche lacuna narrativa
Acab, adriano giannini (michele nobili)

Una prova riuscita un pò male che non sensibilizza ma si aggiunge all’ennesimo prodotto narrativo che vola fuori dal reale, toccando troppe cose in così poco tempo narrativo. Trasformandosi in una serie che spazia dal true crime, al poliziesco rendendo difficile il messaggio che alla fine sta alla base del progetto.

ACAB
5.7
Trama 4 | 10
Regia 6.5 | 10
Fotografia 7 | 10
Scenografia 5 | 10
Sceneggiatura 6 | 10
Montaggio 5 | 10
Recitazione 6.5 | 10
Condividi questo articolo
Facebook Twitter Copia il link
Share
Cosa ne pensi?
-0
-0
-0
-0
-0
-0
Lascia una recensione Lascia una recensione

Lascia una recensione Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seleziona una valutazione!

  • Media Kit
  • Chi siamo
  • Contatto
  • Lavora con noi
  • Disclaimer
  • Politica sulla Privacy

Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​

  • Videogiochi
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
Bentornato in iCrewPlay!

Accedi al tuo account

Hai dimenticato la password?