Uscita lo scorso 21 settembre 2018, la miniserie Maniac riporta Cary Fukunaga alla serialità dopo la prima amatissima stagione di True Detective
Maniac è una miniserie uscita per Netflix il 21 settembre 2018. La serie è stata creata da da Patrick Somerville e Cary Fukunaga. Cary Fukunaga si è occupato anche della scrittura e della direzione degli episodi. Maniac non è un prodotto del tutto originale infatti può essere considerata una trasposizione dell’omonima serie televisiva norvegese uscita nel 2014. I protagonisti sono due persone totalmente estranee tra loro ce si incontrano perché entrambe reclutate per fare da cavie ad una prova farmaceutica. Annie Landsberg e Owen Milgrim, questi sono i loro nomi e sono interpretati rispettivamente da Emma Stone e Jonah Hill.
La serie ha già riscosso numerosi premi di cui possiamo citare le varie nomination per l’interpretazione data da Emma Stone (23 ° Satellite Awards, 25th Screen Actors Guild Awards) sia per la sceneggiatura stessa (71 ° Writers Guild of America Awards).
Cary Fukunaga è riuscito a creare una narrazione dai bordi poco definiti, di fatto guardando i vari episodi non riesci a collocarla subito in un genere fisso: fantascienza distopica alla J. G. Ballard, noir e rimandi alle opere tolkieniane si alternano allo schermo giocando volutamente con lo spettatore. La stessa ambientazione sembra volerci far fuorviare, siamo a New York ma fatichiamo a collocare la grande mela in un punto preciso della storia: a livello estetico (dai vestiti, all’aspetto esteriore della tecnologia) diremmo che siamo a fino anni ’70 inizi ’80 ma la tecnologia sembra volerci far catapultare in un futuro molto lontano dal nostro. Una confusione che troviamo anche nei personaggi che compongono questo universo, il futuro che la serie ci prospetta non è tra i migliori. Il capitalismo è arrivato ai suoi massimi più negativi, l’unico scopo di tutte queste persone è quello di comprare cose e se non si hanno i mezzi per farlo ci pensa il venditore porta a porta di turno che in cambio della spesa vi chiede solo di guardare le sue pubblicità.
In questo mondo si collocano i nostri anti-eroi: Owen Milgrim, fa parte di una famiglia ricca e facoltosa della quale però ne è anche la più grande vergogna. Owen infatti è schizofrenico. A causa di questa malattia la famiglia lo tiene sotto una pressante minaccia, Owen deve dire il falso durante il processo del fratello che è stato accusato di aver violentato una donna. Se non lo fa i genitori lo internano in un manicomio. Annie Landsberg, di tutt’altro ceto sociale è una ragazza che ossessionata dal suo passato e da una certa pillola. L’esperimento a cui lei e Owen si sottopongono guarda caso coinvolge proprio questa pasticca.
Grazie all’esperimento possiamo entrare dentro le loro menti, i due sembrano navigare in sogni completamente astratti ma in realtà dentro di essi sono celati pezzi importanti delle loro vite. Owen ed Anna dentro di essi devono confrontasi con le problematiche del mondo esterno ma in fondo anche con loro stessi (le loro paure, le insicurezze e le questioni non risolte del passato). Owen ed Anna però hanno trovato anche l’arma vincente per affrontare le simulazioni, l’unione. Per come era previsto nello studio scientifico i due dovevano affrontare i vari sogni completamente da soli, ma a dispetto degli scienziati riescono sempre e comunque a connettere le loro menti. Quest’unione diventerà indispensabile per entrambi, sarà proprio essa a permettere ai due di superare i fantasmi del passato. Venire a patti con se stessi, trovare finalmente una pace, è difficile per entrambi.
Se sei alla ricerca di una serie originale e dalla trama ingarbugliata allora posso dire che Maniac è lì che ti aspetta! La parte emotiva è quella che, attraverso i vari intricati sogni, ha la meglio. Lo scopo della serie è proprio quello di farti emozionare, facendoti vedere come la connessione con gli altri sia l’unica soluzione per liberarci dagli scheletri che ci portiamo dentro e che vogliono isolarci da tutto il resto. Possiamo cambiare veramente solo se riusciamo a creare delle connessioni autentiche.