Regia: Edgar Wright; sceneggiatura: Edgar Wright, Krysty Wilson-Cairns; fotografia: Chung Chung-hoon; musiche: Steven Price; scenografia: Marcus Rowland; costumi: Odile Dicks-Mireaux; trucco: Karen Cohen; interpreti: Sandie (Anya Taylor-Joy), Eloise (Thomasin McKenzie), Jack (Matt Smith), Lindsay (Terence Stamp), Miss Collins (Diana Rigg), Peggy Turner (Rita Tushingham), John (Michael Ajao), Harvis (James Phelps), Jarvis (Oliver Phelps); produttori: Edgar Wright, Tim Bevan, Eric Fellner, Nira Park, Laura Richardson, James Biddle, Ollie Madden; Compagnia di produzione: Complete Fiction, Film4, Working Title Films; paese di produzione: Regno Unito, Stati Uniti d’America-2021; durata: 116’.
Da Lucca alla Londra degli anni ’60: Last Night in Soho
Last Night in Soho mi è stato presentato come “un film incredibile” prima della visione e ho potuto confermare ciò dopo esser uscito dalla sala. Anche la critica internazionale ha approvato l’ultimo film con Anya Taylor-Joy: su Rotten Tomatoes conquista uno score del 73% per la critica su 237 recensioni e un 90% per lo score del pubblico. Il merito del successo è soprattutto del regista, Edgar Wright, che propone il suo settimo lavoro, dopo aver raggiunto la fama grazie alla nota Trilogia del Cornetto (L’alba dei morti dementi, Hot Fuzz e La fine del mondo) e a Baby Driver – Il genio della fuga.
Eloise, interpretata da un’ottima Thomasin McKenzie (Jojo Rabbit) vive con la nonna in campagna, ascoltando la stessa musica di quest’ultima e sognando di diventare una stilista come la madre scomparsa. Si trasferisce a Londra per studiare e realizzare il suo sogno, ma tutto cambia quando si addormenta nel suo nuovo appartamento a Soho. Da quel momento il tema del doppio predomina la storia con una tempesta di specchi che evidenzia le differenze tra le due protagoniste. Anya Taylor-Joy (La regina degli scacchi) veste i panni di Sandie, una ragazza che insegue un altro sogno: diventare una famosa ballerina e cantante. I vestiti di quest’ultima ispireranno Eloise, che sarà poi divorata dai fantasmi del passato.
In Last Night in Soho assistiamo ad un’altra stupenda performance di Anya Taylor-Joy, che mostra anche eccellenti doti canore. Il cast si completa con altri talentuosi attori, tra cui un cinico Matt Smith (Doctor Who), simbolo della sopraffazione maschile che si oppone all’innocenza del giovane John (Michael Ajao). La colonna sonora del Premio Oscar Steven Price (Gravity) è ricca di pezzi anni ’60 che ci accompagnano nella giusta atmosfera, ricreata anche grazie ad una perfetta scenografia. Gli effetti speciali, invece, aiutano la regia nelle scene in cui la tensione è massima. I costumi rappresentano l’elemento più ricercato nel film e sono stati ricreati in una sfilata al Lucca Comics di quest’anno:
Su ogni poltrona del cinema Astra di Lucca era presente l’invito alla sfilata di Last Night in Soho: