Orso d’Argento a Berlino, il film di François Ozon sta avendo anche un grande successo di pubblico. La storia del parroco che ha abusato più di 70 bambini ha già avuto più di 800000 spettatori, solo in Francia
Negli anni ’80, per circa dieci anni, padre Bernard Preynat ha abusato di oltre 70 bambini che gli erano stati affidati come scout. Il cardinale Philippe Barbarin, l’arcivescovo di Lione, che ne era al corrente, lo ha coperto. Finalmente sono stati condannati, il primo per i delitti commessi, il secondo per averli taciuti.
Allontanato momentaneamente dalla sua parrocchia, padre Preynat, dopo alcuni anni, fu reintegrato al suo posto. A quel punto, le vittime, ormai adulte, scandalizzate dal ritorno del prelato, crearono l’associazione La Parole Libérée, ovvero La parola Liberata, e denunciarono i fatti. Questo è quanto racconta Ozon con la più assoluta delicatezza, usando le testimonianze già pubblicate sui giornali e contattando i protagonisti della storia.
Il regista francese non risparmia la chiesa cattolica apostolica romana, soffermandosi sugli abusi sessuali dei suoi preti ai danni dei minori, ma soprattutto sul silenzio, la copertura e l’indifferenza di vescovi e cardinali. Dall’altro lato, mette a nudo il dolore e i problemi che hanno dovuto affrontare le vittime e le loro famiglie. E sappiamo bene che quello francese non è certo un caso isolato.
Preynat è stato accusato nel 2016, Bergoglio è diventato Papa nel 2013
Forse è una coincidenza, ma non c’è il minimo dubbio che Francesco, un Papa che piace più agli atei che ai bacchettoni, non si sia limitato a stigmatizzare la pedofilia all’interno della chiesa, come avevano fatto i suoi due predecessori (il che vuol dire che si sapeva già tutto da tempo), ma si è rimboccato le maniche e ha compiuto fatti concreti per cancellare questa vergogna.
La chiesa cattolica ha molti motivi per chiedere scusa, perfino un papa reazionario come Giovanni Paolo II ha chiesto scusa a Galileo con 500 anni di ritardo, ma le persecuzioni degli scienziati che mettono in dubbio le verità rivelate, i massacri degli indios americani, rei di ateismo, e di coloro che adoravano lo stesso Dio in maniera leggermente differente, la stessa Santa Inquisizione, che ha commesso crimini irripetibili, hanno l’esilissima scusa che erano rivolte contro “avversari”. I bambini che sono stati vittime di padre Preynat erano prole di ferventi cattolici che affidavano i loro figli alla chiesa per crescerli nel migliore dei modi.
Il cinema è solo un mezzo ma,
secondo noi, ha un grande potere. Nessuno ci leva di testa che Sulla mia pelle, il film che narra una storia diversa, ma incredibilmente simile, visto che tratta di un delitto coperto dai superiori, ha avuto un peso determinante sugli sviluppi successivi del caso Cucchi. Perciò ci fa piacere che Grazie a Dio abbia avuto questo grande successo in Francia e speriamo che sia solo l’inizio di un grande successo internazionale. Il caso Preynat forse è concluso, ma chissà quanti altri casi simili potrebbero essere denunciati sulla scia di un film coraggioso.