La giunta fiorentina ha dato il via libera alla nuova strada intitolata a Mario Monicelli: sarà la porzione di piazza Demidoff che parte dal Lungarno Serristori e arriva in via dei Renai
Mario Monicelli, regista nato e morto a Roma, è, comunque, particolarmente amato a Firenze, che gli ha concesso anche la cittadinanza onoraria nel 2009. Nel 2017 era stata apposta una targa in via dei Renai, davanti al “Bar Necchi”, alias Bar Negroni, e ora, sempre nella zona resa immortale da Amici miei, Firenze avrà la sua “Via Mario Monicelli”.
“Un omaggio a un grande regista e allo spirito di tutti i fiorentini. Un modo per ricordare, anche attraverso la toponomastica, un protagonista del cinema italiano che ha lasciato una traccia indelebile nella storia della nostra città e del nostro Paese”. Ha detto Andrea Vannucci, assessore alla toponomastica del comune di Firenze, a conferma che quei film, passati alla storia come il meglio della “commedia all’italiana”, hanno colpito il segno. Una città che si riconosce così completamente in Amici miei, come si riconosce in capolavori assoluti quali il Davide di Michelangelo, la cupola di Brunelleschi, il campanile di Giotto e via dicendo, la dice lunga.
Così, alla prima, vista anche la elevatezza dei metri di paragone, non si sa se prenderlo come un grande complimento per Monicelli o un modo per sminuire Firenze. Noi tifiamo per la prima delle due opzioni. Cosa c’è di male nel riconoscersi in un film, anche se è uno di quelli che fa ridere?
Anche la dicotomia fra commedie o addirittura film comici e film drammatici, pretendendo che questi ultimi valgano di più, è del tutto fuori luogo. Ammetto di preferire di gran lunga Oliver Hardy a Oliver Stone, ma non è questo il punto. Lo sberleffo può avere un effetto molto più devastante per il potere, per i piccoli e grandi difetti, per l’arroganza dei più forti e dei prepotenti di qualsiasi altra cosa.
Eduardo non può aver sbagliato.