Previsto per febbraio il primo ciak de Il delitto Mattarella, che sarà girato a Palermo con un cast di attori tutti siciliani
Il 25 febbraio inizieranno le riprese di un film incentrato sull’omicidio di Piersanti Mattarella, fratello dell’attuale Presidente della Repubblica, ucciso da Cosa Nostra quando ricopriva la carica di presidente della Regione Sicilia.
Poco dopo la morte di Peppino Impastato, candidato sindaco per Democrazia Proletaria a Cinisi, il democristiano Mattarella, che si era recato a Cinisi per la campagna elettorale, attaccò violentemente Cosa Nostra, cosa che stupì per primi i compagni di Democrazia Proletaria. Questo discorso, probabilmente, fu la cosa che fece drizzare le orecchie a Cosa Nostra. Successivamente, Pio La Torre, responsabile nazionale dell’ufficio agrario del Partito Comunista attaccò l’Assessorato dell’agricoltura della Regione Sicilia, denunciando lo stesso assessore, Giovanni Aleppo, di collusione con la mafia; Mattarella, anziché difendere Aleppo, suo assessore e appartenente al suo stesso partito, come tutti si sarebbero aspettati, assecondò le accuse di La Torre. Piersanti Mattarella sarebbe stato ucciso dalla mafia l’anno successivo, Pio La Torre, due anni dopo.
Pietro Grasso, che allora era il PM di turno e si occupò delle indagini sull’omicidio, scrisse successivamente di Mattarella nel libro Per non morire di mafia: “stava provando a realizzare un nuovo progetto politico-amministrativo, un’autentica rivoluzione. La sua politica di radicale moralizzazione della vita pubblica, secondo lo slogan che la Sicilia doveva mostrarsi ‘con le carte in regola’, aveva turbato il sistema degli appalti pubblici con gesti clamorosi, mai attuati nell’isola”.
Nel film ci saranno anche Pietro Grasso e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella oltre al cast di attori tutti siciliani: Leo Gullotta, Nino Frassica, Tuccio Musumeci, Pino Caruso, Pippo Pattavina, Toni Sperandeo, Donatella Finocchiaro, Lucia Sardo e Guia Jelo.
Sono anni che Aurelio Grimaldi raccoglie materiale relativo all’omicidio di Piersanti Mattarella,
perciò speriamo anche di avere anche le idee più chiare sui meccanismi che portarono alla sua morte. L’attentato avvenne il 6 gennaio 1980, quando Mattarella si stava recando alla messa con la famiglia: un sicario si avvicinò al finestrino dell’auto e fece fuoco; una modalità anomala in un delitto di mafia. Il primo a restare perplesso fu lo scrittore Leonardo Sciascia, che ha sempre sostenuto una collusione fra mafia e P2, e quindi con l’eversione nera; in effetti, un gruppo do neo-fascisti rivendicò l’attentato. Altri hanno scomodato addirittura il KGB, poiché Matterella era uno dei democristiani che caldeggiava il compromesso storico e i servizi segreti russi temevano che il PCI fosse sottratto all’influenza sovietica. E questa sembra una tesi abbastanza fantasiosa, anche se Aldo Moro, altro sostenitore del compromesso storico, ma con un peso politico ben più grande, non ha certo fatto una fine migliore. Altra ipotesi è che Mattarella si mise di traverso per osteggiare Vito Ciancimino, suo compagno di partito e referente politico dei Corleonesi. Insomma, vedremo. Intanto è già un bene che se ne parli.