Tra Street Art, confronto tra culture, diritto d’autore e riprese in strada
Vi avevamo già parlato, in un vecchio articolo, di The man who stole Banksy, presentandovi il documentario e raccontandovi questa storia così particolare. Vista l’uscita imminente in tutte le sale l’11 e il 12 dicembre, ci teniamo a rinfrescarvi le idee.
Nel 2003 è terminata la costruzione del Muro che tuttora divide Israele dalla Palestina. Il muro sarebbe la soluzione, trovata all’epoca, per risolvere il conflitto israelo-palestinese e quattro anni dopo, nel 20017, Banksy decide di dipingere proprio su quel muro.
Il murale “Donkey’s Document” raffigura un militare israeliano che controlla i documenti ad un asino. L’opinione generale si spacca in due: c’è chi è a favore di questo dipinto come un mercante che ne vende i souvenir ai turisti o l’ex-sindaco di Betlemme, Vera Baboun, che definisce l’autore come un eroe contemporaneo e chi è contro poiché si sente paragonato alle caratteristiche che quell’animale rappresenta.
Su indicazione del ricco imprenditore locale Maikel Canawati, il tassista e bodybuilder Walid taglia e ruba il pezzo di muro dove è presente il murale. Walid è l’esecutore materiale del furto e da quel momento in poi è conosciuto come “l’uomo che rubò Banksy”. L’obiettivo è quello di vendere Donkey’s Document al miglior offerente partendo da un’asta su Ebay.
La riprese sono durate sei anni, seguono l’opera che da Betlemme passa per Londra e Los Angeles fino ad arrivare nelle mani di un collezionista di Copenhagen alternando interviste a giornalisti, galleristi, professori universitari, e personaggi del mercato della Street Art.
Il documentario racconta l’opinione dei palestinesi sulla Street Art di origine occidentale e sui messaggi che essa trasmette sul muro che divide Israele dalla West Bank, il mercato illegale di opere della Street Art prelevate e vendute senza il consenso degli autori, del diritto d’autore e di confronto tra culture differenti.
La regia è di Marco Proserpio mentre la produzione è una collaborazione tra lo stesso e Rai Cinema. Il racconto è affidato a Iggy Pop, la musica originale è di Federico Dragona, Victor Kwality e Matteo Pansana.
Presentato in anteprima italiana il 26 novembre al Torino Film festival nella sezione Festa Mobile, sarà distribuito da Nexo Digital l’11 e il 12 dicembre nell’ambito del progetto della Grande Arte al Cinema.