Appena uscito negli Stati Uniti e a Dicembre in Italia, il film di Wash Westmoreland, Colette, che porta al cinema una delle protagoniste della Francia della Belle Époque. A interpretarla è Keira Knightley
Colette è forse poco conosciuta, ma ha una storia tale da chiedersi come mai non avessero ancora fatto un film su di lei.
Colette, ovvero Sidonie-Gabrielle Colette, nasce in un piccolo paese della Borgogna. A vent’anni sposa Henri Gauthier-Villars, una figura di grande personalità e di scarso senso etico. Scrittore, editore, pubblicitario, giornalista, critico musicale, dirige e coordina il lavoro di una equipe di giovani letterati, detti “gli schiavi”, i cui scritti dà alle stampe col proprio pseudonimo di Willy. La stessa cosa farà con Colette, che scriverà una serie di libri con protagonista Claudine, una sorta di alter ego. Sotto i suggerimenti di Willy, Claudine divenne un personaggio “dall’ammiccante selvatichezza, dalla spregiudicata sensualità“, come la descrive lo stesso Willy e i suoi libri, tutti pubblicati a nome del marito, otterranno un successo clamoroso. Dal 1904 i suoi libri saranno firmati con entrambi i nomi, Colette Willy, ma la sua lotta per ottenere il riconoscimento del proprio lavoro finirà solo col divorzio, nel 1910, quando Willy, per debiti di gioco, fu costretto a venderle i diritti per i suoi libri di Claudine.
Colette fu anche attrice di Music Hall, dove si esibiva spesso nuda, autrice e critica teatrale, giornalista e caporedattrice, sceneggiatrice e critica cinematografica, infine anche estetista e commerciante di cosmetici. Fu insignita di importanti onorificenze accademiche e fu la prima donna, in Francia, a ricevere i funerali di stato. Anche la sua vita privata fu travolgente: si sposò tre volte ed ebbe numerosi amanti dei due sessi. Non fu esattamente una femminista, anche perché il femminismo era un po’ prematuro, ma le femministe la hanno sempre apprezzata per la sua volontà di essere accettata, così com’era, come donna.
Keira Knightley è rimasta molto colpita dalla personalità della scrittrice francese e così parla del suo personaggio:
“Se pensiamo alle vicissitudini di Colette nel mondo letterario e alla difficoltà di venir accettata come donna, ci fa capire che di strada ce n’è da fare ancora tanta. È una donna che combatte contro le restrizioni sociali per essere una donna. Ha lottato per la sua libertà senza vergogna”.