Il visionario regista Wes Anderson ha un nuovo progetto in mente: stavolta non si tratta di un film, bensì di un museo.
Dopo il grandissimo successo del suo ultimo prodotto cinematografico, L’isola dei cani, vincitore dell’Orso d’Argento al Festival di Berlino e acclamato da pubblico e critica, Wes Anderson ha deciso di sperimentare ancora, ma stavolta in un altro campo, quello artistico.
Pensandoci bene già in tutti i suoi film si nota un innato gusto estetico, un’attenzione particolare a quelli che normalmente sono gli elementi fondamentali delle opere d’arte. Nei suoi lavori si distinguono chiaramente tre aspetti:
La storia
Le storie di Wes Anderson sono spesso surreali, ironiche, creative e, al tempo stesso, profonde, talvolta malinconiche. Sono un miscuglio di generi: commedia, dramma, azione, avventura, qualche tocco di romanticismo.
Il colore
Potrà sembrare un elemento banale, ma, anche a livello inconscio, il colore e gli accostamenti cromatici sono ciò che più colpiscono l’occhio umano. L’uso del colore per Anderson non ha solo un fine estetico, ma è funzionale per la storia; colori brillanti, stranianti, fin troppo accesi e contrastanti accompagnano le scene comiche. I colori più tenui e soffusi fanno da sfondo a scene più intime, cariche emotivamente.
La simmetria
Wes Anderson è famoso per l’uso quasi maniacale e ossessivo della simmetria nei suoi film. Ogni singola inquadratura ha un punto di fuga, dove tutte le linee convergono. Che si tratti del primo piano di un attore o della ripresa di un paesaggio, potete star certi che tutto sarà estremamente simmetrico.
Questo suo nuovo progetto si sposa quindi perfettamente con il suo naturale istinto all’estetica e al bello.
La Mummia di Spitzmaus in un sarcofago e altri tesori del Kunsthistorisches Museum è il nome dell’installazione che Wes Anderson, assieme alla compagna Juman Malouf, designer di origine libanese, curerà per il Kunstistorisches di Vienna. La coppia ha avuto modo di esplorare a fondo la ricchissima collezione del museo: “Hanno osservato ogni singolo oggetto del museo”, ha detto il curatore di arte moderna e contemporanea Jasper Shapr, “ma non possiamo ancora dirvi cosa faranno“.
L’unica cosa che si sa è che Anderson e la Malouf potranno usare qualsiasi opera raccolta negli archivi del museo, che potrà essere accostata e disposta a loro piacimento. Accanto a una mummia egizia, si potranno trovare dipinti rinascimentali, preziosi gioielli reali, tesori imperiali, vasi greci e antiche statue romane.
Conoscendo il regista possiamo star certi che la mostra, aperta dal 6 novembre al 28 aprile 2019, sarà fuori da ogni schema. La creatività sarà accompagnata dalla stravaganza, senza lasciar da parte un pizzico di follia e divertimento. Un progetto, insomma, “come niente che sia mai stato fatto prima d’ora“, riprendendo le parole di Jasper Shapr. E sicuramente un valido motivo in più per visitare la capitale austriaca.