Oggi cosa troviamo a Cinecittà?
Cinecittà ebbe i momenti di maggiore splendore tra gli anni ’50 e ’60 con le produzioni americane come Quo vadis? nel 1951 di Mervyn LeRoy o Ben Hur del 1959. I teatri erano popolati di grandi nomi della cinematografia internazionale, oltre a quelli dei nostri grandi registi tra cui Fellini, Visconti e Pasolini che tornarono a girare all’interno del complesso.
Federico Fellini definì Cinecittà: “Il posto ideale, il vuoto cosmico prima del big bang”.
Il flusso di lavoro era costante ed ininterrotto e così rimase anche con la crisi del cinema italiano negli anni ’70 e quando la produzione di pellicole statunitensi diminuì. Il problema del calo di lavoro ci fu all’inizio degli anni ’80, ma venne risolto con l’affitto degli studi a produzioni televisive.
Tra i film degli anni a seguire ne segnaliamo uno che ha lasciato il segno in molti di noi oltre che nella storia del cinema: nel 1998 fu prodotto a Cinecittà il romantico e poetico film di Giuseppe Tornatore “Leggenda del pianista sull’oceano. Poi è arrivata una nuova ondata di costose produzioni che si è verificata in questi ultimissimi anni. Una delle ultime pellicole girate è Zoolader 2 e, precedentemente, del 2000 il famosissimo Gladiatore di Ridley Scott
Oggi siamo di fronte ha un complesso di edifici e strutture su un’area di 40 ettari con ben 22 teatri di posa di dimensione variabile da 450 metri quadrati fino ai 3200 del Teatro 5, che è il più grande d’Europa. Ogni teatro è provvisto di tutte le sale necessarie per la messa in scena di qualsiasi opera.
Qualche numero
A Cinecittà sono stati girati, in tutto, più di 3000 film, 90 dei quali hanno ricevuto una candidatura all’Oscar e addirittura 47 hanno vinto la statuetta tanto ambita. Vi hanno lavorato i grandi maestri italiani come Roberto Rossellini, Federico Fellini e Luchino Visconti, ma anche Francis Ford Coppola con il Padrino, e Martin Scorsese con Gangs of New York e Mel Gibson in Passion. Tra gli ultimi film internazionali possiamo ricordare Nine di Rob Marshall e Mission Impossible 3 con Tom Cruise.
Cosa si può visitare a Cinecittà
Per rendere omaggio al cinema, gli studios di Cinecittà hanno allestito una mostra permanente: Cinecittà si Mostra; si ripercorre la storia e le origini attraverso la proiezione di film, l’esposizione di costumi di scena, set di ripresa, rassegne fotografiche e cimeli appartenuti ai personaggi che hanno lavorato in questo luogo.
L’Accademia di Cinecittà all’interno degli Studios!
Esiste un’accademia a Cinecittà dedicata alla formazione in vari settori legati alla cinematografia. Il prossimo Open Day è il l 11 luglio 2018 alle ore 10:00, si potranno conoscere le novità sul prossimo bando d’iscrizione, incontrare i docenti di corso e visitare gli spazi didattici di RFA!
Se sei interessato qui potrai trovare tutte le informazioni, respirerai l’atmosfera del set e potrai vivere l’esperienza estremamente pratica che caratterizza il piano formativo dell’accademia.
Parliamo di libri
Naturalmente i libri che parlano di Cinecittà sono diversi, da quelli che raccontano la storia a quelli legati ad un personaggio, dalla costruzione dei luoghi alle vicende dei dietro le quinte. Qui ve ne segnaliamo due il particolare:
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SINOSSI: Cinecittà ha rappresentato per un lungo periodo della nostra storia un sogno, la disperata voglia di immaginarsi un futuro migliore, colorato, leggero. Gli Italiani avevano allora pochi soldi, ma non difettava la fantasia, che si sbizzarriva sul mito di Hollywood, che guardava alle star d’oltreoceano come a dei miti ripetibili, imitabili, raggiungibili. La storia di Cinecittà è un po’ la storia di quel sogno: questo libro ce lo racconta tutto, dai “Telefoni Bianchi” d’epoca fascista, alla Dolce Vita, dal periodo buio dell’occupazione tedesca, ai paparazzi, dall’epoca d’oro dello “spaghetti western” ai giorni nostri. Divi nostrani e star americane, play boy ormai invecchiati e grandi registi rievocano epoche lontane, vecchi sogni, grandi speranze.
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SINOSSI: Negli anni infantili trascorsi nella provincia romagnola, sul mare di Rimini, quando Charlot arrivava nei cinema e conquistava tutti con le sue comiche gentili, Fellini coltivava un sogno. Erano gli ultimi anni ’20 e i primi anni 30. L’eco della prima guerra mondiale era ancora nell’aria, nasceva Cinecittà e con essa un kolossal, “Scipione l’Africano”, girato con diecimila comparse, centinaia di elefanti e cammelli nella piana di Sabaudia appena bonificata dalle paludi. La radio trasmetteva strazianti canzoni d’amore che annunciavano una dolce vita raccontata da tante commedie eleganti ambientate nei grandi magazzini appena aperti nelle città. Una prima dolce vita che morì con la seconda guerra mondiale e il suo carico di lutti. Fellini si nascose a Roma. Aveva raggiunto la capitale per fare il cinema e Rossellini, il regista di “Roma città aperta”, gli diede l’occasione che lo portò a girare il primo film. Più vite cominciavano, mescolandosi a quella sognata a occhi aperti che è durata, carica di premi, tra cui gli Oscar, fino al 1993. Fellini è vissuto poco, solo 73 anni, ma i suoi film gli garantiscono un’esistenza senza fine.
Buona visione!!!