Amelie Rennt, film del regista tedesco Tobias Wiemann, presentato il 1° maggio alla 66esima edizione del Trento Film Festival
Questo film un successo l’ha già ottenuto; si è aggiudicato, infatti, il premio come Miglior film per bambini del Deutscher Filmpreis, un prestigioso festival di alto livello considerato l’Oscar del cinema tedesco.
Amelie Rennt nasce da una co-produzione e collaborazione tedesca e italiana ed è una storia di amicizia e speranza. A farle da sfondo sono i suggestivi paesaggi del Trentino Alto Adige, tra le montagne delle Alpi di Siusi e la Valle Aurina.
Protagonista è Amelie, una normale ragazzina di tredici anni. “Testarda, coraggiosa, ironica, comprensiva ed empatica”, così la descrive l’attrice che la interpreta, Mia Kasalo. Unico problema della sua tranquilla esistenza è l’asma, che non riesce a controllare e che condiziona la sua vita. Dopo l’ennesimo e forte attacco asmatico, i genitori la forzano a entrare in una clinica sperduta tra i monti dell’Alto Adige, nella quale Amelie si sente del tutto fuori luogo, circondata da adulti e costretta a seguire cure strambe e sicuramente non troppo adatte a una ragazzina della sua età. Decide allora di fuggire in un luogo dove nessuno l’avrebbe cercata, sulla cima delle montagne. In questa avventura non sarà, però, sola. Al suo fianco, infatti, vi sarà Bart, un avventuroso ragazzino dai capelli rossi, interpretato dal giovane Samuel Girardi. Dopo l’iniziale diffidenza verso un personaggio tanto bizzarro e misterioso, Amelie deciderà di seguire il suo nuovo amico su per i sentieri montuosi. Venuto a conoscenza della sua malattia, Bart le racconta di un’antica leggenda su fuochi miracolosi delle Alpi, in grado di guarire ogni ferita e ogni male. I due decidono così di imbarcarsi in questa avventura, camminando tutto il giorno su per colline, in mezzo a mandrie di mucche, scavalcando barriere e fermandosi a dormire sotto le stelle, riscaldati da falò.
Un’avventura che inizia come atto di ribellione e desiderio di libertà e che si trasforma, poi, in qualcosa di più profondo. Una spedizione che riuscirà a far accettare ad Amelie la sua malattia. Senza il bisogno di costose cliniche, né di dottori che cercano di aiutarla con cure e rimedi sofisticati, né di alcun miracoloso fuoco. Tutto ciò che serve è l’amicizia con un ragazzo della sua età, la sua comprensione e il suo affetto. Tutto quello di cui una bambina di tredici anni avrebbe bisogno per non sentirsi diversa e per poter vivere come una normale ragazza della sua età.