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Cineterapia: il cinema che cura, due studi lo confermano

In occasione della 20a Festa del Cinema di Roma, presentati in anteprima i risultati dei due studi scientifici

Lara 5 ore fa Commenta! 8
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In occasione della 20ma edizione della Festa del Cinema di Roma presentati in anteprima i risultati di due progetti di cineterapia, studi scientifici di ricercatori di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Università Cattolica, in collaborazione con MediCinema Italia.

Contenuti
Cineterapia: Lo studio Super Eroi InsiemeCineterapia: lo studio Emozioni al femminile

Ansia e stress legati al ricovero ospedaliero e alle patologie possono abbassarsi in maniera considerevole, dopo aver visto un film con valori positivi e aver elaborato con i terapeuti le sensazioni provate durante la visione, contribuendo a un miglioramento psicofisico del paziente. È quanto emerge da due studi clinici appena terminati e in fase di pubblicazione condotti da psicologi clinici e psichiatri, medici e ricercatori.

Cineterapia: il cinema che cura, due studi lo confermano

I risultati sono stati presentati in occasione dell’evento intitolato “MediCinema, il cinema come cura complementare”, che si è svolto mercoledì 22 ottobre, grazie al supporto della Fondazione Roma Lazio Film Commission. L’incontro è stato moderato dalla giornalista e scrittrice Laura Delli Colli, Presidente dei Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI) e del Premio Nastri d’Argento, da sempre sostenitrice di MediCinema.

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Cineterapia: Lo studio Super Eroi Insieme

La professoressa Daniela Chieffo direttrice di Psicologia Clinica al Policlinico Gemelli, ha illustrato il primo progetto clinico denominato “Super Eroi Insieme” (SEI). Dedicato a pazienti pediatrici con patologie neurologiche complesse, realizzato a Roma presso la sala MediCinema del Policlinico Agostino Gemelli IRCCS, ha coinvolto 30 bambini tra gli 8 e i 12 anni per sei mesi, con incontri a cadenza mensile.

Gli appuntamenti prevedevano la proiezione di film di animazione dedicati a temi come amicizia, collaborazione, empatia e resilienza, accompagnati da attività ludico-educative tra bambini ospedalizzati e coetanei della scuola Lambruschini a Roma. I bambini, divisi in squadre, ispirate a personaggi iconici come Spider-Man o Topolino, hanno partecipato a giochi e momenti di riflessione guidati dalle “6 A magiche” (Aiuto, Ascolto, Accoglienza, Accompagnare, Alleanza, Attenzione), pensate per rafforzare i messaggi trasmessi dai film.

Cineterapia: il cinema che cura, due studi lo confermano

Il progetto è stato reso possibile grazie al lavoro congiunto di psicologi, medici, volontari della sala MediCinema, personale sanitario infermieristico e le maestre di scuola che hanno supportato i bambini durante le attività. I risultati del progetto SEI mostrano che i bambini ricoverati hanno registrato un miglioramento significativo in tutte le dimensioni socio-emotive e dell’autostima tra l’inizio (T0) e la fine del percorso (T1).

“Sono emersi progressi importanti – ha affermato la professoressa Daniela Chieffo – nella consapevolezza di sé, nella regolazione emotiva, nella consapevolezza sociale e nella capacità decisionale responsabile, oltre che in tutte le principali forme di autostima, dalla sfera scolastica e corporea a quella familiare e interpersonale. Il confronto con i coetanei della scuola ha evidenziato che all’inizio del progetto (T0) i bambini ricoverati presentavano punteggi inferiori in quasi tutte le aree valutate, segnalando una maggiore fragilità emotiva e relazionale.

Al termine dell’intervento (T1), queste differenze si sono significativamente ridotte, in particolare per quanto riguarda le abilità socio-emotive e l’autostima globale, indicando un percorso di crescita e potenziamento. Alcune differenze persistono, soprattutto nell’autostima scolastica e corporea, ma nel complesso il divario tra i due gruppi si è assottigliato, a testimonianza dell’efficacia del progetto nell’accompagnare i bambini ospedalizzati verso un maggiore benessere psicologico e relazionale”.

Cineterapia: il cinema che cura, due studi lo confermano

Attraverso storie e personaggi i film hanno favorito l’elaborazione delle emozioni, il rafforzamento dell’autostima e delle competenze socio-emotive, promuovendo al contempo socializzazione e benessere e trasformando l’ambiente ospedaliero in uno spazio di crescita e condivisione.

Cineterapia: lo studio Emozioni al femminile

La professoressa Marianna Mazza e la dottoressa Caterina Brisi della UOC di Psichiatria Clinica d’Urgenza del Policlinico Gemelli IRCCS hanno presentato il secondo progetto denominato “Emozioni al Femminile”, nato da un’iniziativa congiunta di MediCinema Italia con la UOC di Psichiatria Clinica e d’Urgenza del Gemelli.

“Emozioni al Femminile” è un Protocollo Clinico che ha lo scopo di verificare l’efficacia della cineterapia in donne con disturbi ansiosi e disturbi dell’umore che afferiscono agli Ambulatori eal Day Hospital della UOC di Psichiatria Clinica e d’Urgenza del Policlinico Gemelli IRCCS. Lo studio ha previsto otto incontri, uno al mese, in cui un gruppo di donne con depressione e ansia ha assistito alla proiezione di un film insieme al proprio partner. Ogni film trattava un’emozione diversa e, dopo la visione, si apriva una discussione per riflettere sui contenuti del film.

Cineterapia: il cinema che cura, due studi lo confermano

Hanno partecipato trenta donne sposate o conviventi, con un’età media di circa 56 anni, con diagnosi di depressione e ansia che assumevano farmaci antidepressivi e ansiolitici. Quindici di esse hanno preso parte alle proiezioni con il proprio partner.

“Dai dati raccolti, – hanno spiegato le ricercatrici Marianna Mazza e Caterina Brisi – è emerso che guardare i film e parlarne insieme ha portato a una riduzione del 50% dei sintomi depressivi e del 64% di quelli ansiosi nel gruppo di donne che ha partecipato alla cinematerapia. Il cinema permette di emozionarsi e immedesimarsi nei personaggi, aiutando le persone a riconoscere e comprendere meglio le proprie emozioni e favorisce la relazione con l’altro, in questo caso con il partner, creando un momento di condivisione profondo”.

Questo studio clinico mostra dunque che la cinematerapia può essere uno strumento utile e coinvolgente per aiutare le donne a superare momenti difficili legati alla salute mentale. Non sostituisce le cure mediche, ma può rappresentare un valido aiuto in più, integrandosi con le terapie tradizionali.

Cineterapia: il cinema che cura, due studi lo confermano

MediCinema Italia è un ente non profit specializzato in cineterapia a scopo riabilitativo. Nata nel 2013 ed ispirata a Medicinema UK, è il primo progetto nazionale che utilizza cinema e arte per migliorare la qualità della vita dei pazienti, misurandone clinicamente i benefici su varie patologie, come le malattie rare, l’oncologia e l’invecchiamento cerebrale.

La sala MediCinema situata all’ottavo piano ala A del Policlinico Gemelli è un cinema confortevole studiato appositamente per accogliere i pazienti ricoverati ,che possono arrivare in sala anche nel proprio letto, ha proiettato in 9 anni di attività 900 film tra ordinaria programmazione, anteprime ed eventi speciali, tra cui la Festa del Cinema di Roma, durante la quale alcune delle sue opere appositamente selezionate passano in sala MediCinema, spesso  introdotte da registi e da rappresentanti del cast, che intervengono in sala per salutare e dialogare con i pazienti. 

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