Non sempre piace eppure Julia Roberts è una grande diva del cinema internazionale. L’espressività o la recitazione, sovente trattasi di peculiarità soggettive, in base alle proprie antipatie o simpatie. Ma bisogna dirlo: resta tra le attrici più celebri del grande schermo. I film interpretati finora costituiscono vere pietre miliari, da Pretty Woman a Notting Hill, appartenenti al repertorio più classico.

Prossimamente si cimenterà in un ruolo inedito che la distoglie dal romanticismo stile anni ’90 – comunque, la sua carriera è ricca e varia, nel nome della diversità. After the Hunt: Dopo la Caccia, dramma piscologico firmato Luca Guadagnino. Verrebbe da porre al regista una domanda: com’è lavorare al fianco di un’attrice del suo calibro? Qualcuno saprebbe come rispondere.
Julia Roberts non è come sembra: la verità
L’avrai ammirata in ogni veste: Jules, innamorata di Michael nel film Il Matrimonio del Mio Migliore Amico; Erin Brockovich per il cui ruolo le valse l’Oscar come Migliore Attrice o ancora la giovane Maggie che abbandona i suoi pretendenti all’altare in Se Scappi, ti Sposo. Presto sul red carpet di Venezia 82, il suo arrivo al Lido è atteso dai fan e addetti ai lavori, sicuramente accolta dai flash.

Oggi una donna realizzata, consapevole e matura. Ma non è sempre stato così o, quantomeno, non è ciò che ricorda il regista Steven Spielberg – bada bene, solitamente l’esperienza aiuta a limare qualche aspetto spigoloso o particolarmente impulsivo del proprio carattere benché ognuno mantenga la propria essenza. Ebbene, correva l’anno 1991, Julia Roberts aveva 24 anni.
All’epoca già famosa – si rammenti Mystic Pizza, Fiori d’Acciaio, Pretty Woman e A Letto con il Nemico. Quindi un connubio mortale (per gli altri): notorietà e giovane età. Nuovo film da girare, Hook-Capitan Uncino nel ruolo di Campanellino o Tinkerbell. Un cast d’eccezione che includeva Robin Williams, Dustin Hoffman, Bob Hoskins e Maggie Smith. Leoni della ‘vecchia’ Hollywood.

Non fu per niente facile gestirla. Infatti, per tal motivo, le venne affibbiato l’appellativo Tinkerhell, giocando con il nome, come se fosse indemoniata. Irrequieta e poco amichevole, onde evitare che la sua disponibilità potesse essere fraintesa. Ad oggi Steven Spielberg la ricorda così: “Penso che Julia sia davvero una brava attrice“, solamente un momento sfortunato per intavolare una collaborazione.
Ma una volta chiestogli se desiderasse mai tornare a lavorare con lei, la risposta è stata “No“. Un duro colpo per Julia Roberts tuttavia non credo se ne stia facendo un cruccio. Magari la maturità l’ha aiutata a calmarsi adesso benché determinate esperienze, da giovane, si rammentino con più forza perché segnano maggiormente. ‘Forte, tosta, indipendente’, Julia Roberts sa come farsi rispettare.