Cinema e Serie TvCinema e Serie Tv
  • Recensioni
  • Anteprime
  • Cinema
  • Serie TV
  • Rubriche
    • Drama che passione
    • Fuori dal fumetto
    • I segreti delle star
    • Ritratto di un attore
    • Una settimana al cinema
    • Fuori dal fumetto
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Cerca
  • Videogiochi
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
Lettura: Fondi al cinema italiano: la battaglia per una ridefinizione dei finanziamenti pubblici
Share
Notifica
Ridimensionamento dei caratteriAa
Cinema e Serie TvCinema e Serie Tv
Ridimensionamento dei caratteriAa
  • Videogiochi
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
Cerca
  • Recensioni
  • Anteprime
  • Cinema
  • Serie TV
  • Rubriche
    • Drama che passione
    • Fuori dal fumetto
    • I segreti delle star
    • Ritratto di un attore
    • Una settimana al cinema
    • Fuori dal fumetto
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Seguici
  • Media Kit
  • Chi siamo
  • Contatto
  • Lavora con noi
  • Disclaimer
  • Politica sulla Privacy
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
CinemaNotizie

Fondi al cinema italiano: la battaglia per una ridefinizione dei finanziamenti pubblici

La polemica tra Elio Germano e Alessandro Giuli fa riflettere sulla gestione dei fondi destinati all'audiovisivo

Alessia Cristiano 4 giorni fa Commenta! 5
SHARE

Ciò che è iniziato come una piccola polemica si è trasformata in una bufera mediatica e culturale che scuote le fondamenta del mondo dell’audiovisivo, sollevando interrogativi spinosi sulla gestione dei fondi al cinema italiano. Al centro della polemica, l’attore pluripremiato Elio Germano, il ministro Alessandro Giuli e un sistema di finanziamento che molti accusano di opacità e conflitti d’interesse.

Contenuti
La questione: come funzionano i fondi per il cinemaFondi al cinema italiano: una nuova riforma per le risorseLa sfida per il futuro
Fondi al cinema italiano

La miccia viene accesa durante la cerimonia tenutasi al Quirinale poche ore prima dei David di Donatello 2025. Elio Germano aveva lamentato la gestione problematica dei finanziamenti pubblici e lo stato di abbandono del cinema italiano. Qualche giorno più tardi, durante un incontro organizzato dal quotidiano Domani al teatro Franco Parenti di Milano, Germano, fresco vincitore di un David di Donatello come miglior attore protagonista per Berlinguer, ha colto l’opportunità per rispondere alle critiche arrivate da Alessandro Giuli, ministro della Cultura, che lo aveva accusato di fare parte di una “minoranza rumorosa” che si esprime spesso, ma senza avere realmente qualcosa da dire.

La questione: come funzionano i fondi per il cinema

Per comprendere la portata dello scontro, è essenziale entrare nel merito del sistema contestato. Il principale strumento di sostegno è il Fondo per il Cinema e l’Audiovisivo, gestito dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura (MiC), con un budget annuo significativo (nel 2023 circa 400 milioni di euro, destinati a salire). Questo fondo eroga contributi attraverso due principali meccanismi: il contributo automatico, basato sugli incassi al botteghino delle opere precedenti di un produttore (più un film ha incassato in passato, più contributo ottiene per il successivo) e il contributo selettivo, assegnato da commissioni di esperti nominate dal MiC che valutano progetti sulla base di criteri artistici, culturali, tecnici e industriali.

Leggi Altro

Albert Serra a Roma con Il Cinema in Piazza, 10 e 11 giugno
Elio: disponibile un nuovo trailer
Geoffrey Rush al 71° Taormina Film Festival
David Attenborough presenta I segreti dell’Oceano
Fondi al cinema italiano

Secondo l’attore, lo Stato beneficerebbe economicamente del settore cinematografico, sostenendolo però troppo poco e, allo stesso tempo, dando maggiore rilevanza a prodotti facilmente commerciabili, accantonando prodotti di qualità. Germano ha ribaltato le critiche di Giuli, affermando che il vero dramma sta in chi governa senza ascoltare i lavoratori del cinema, molti dei quali sono attualemnte senza lavoro.

Al contempo, però, l’attore è stato criticato anche da Maurizio Belpietro su La Verità, dove ha dichiarato che, nonostante le lamentele dell’attore, soltanto in un caso i film con Germano tra i protagonisti hanno incassato di più nelle sale rispetto a quanto hanno ricevuto dallo Stato.

Fondi al cinema italiano: una nuova riforma per le risorse

Al di là della vicenda tra Giuli e Germano, questo caso solleva interrogativi fondamentali in merito alla distribuzione dei finanziamenti pubblici e questo perché è evidente che il sistema attuale necessiti di una revisione profonda.

Fondi al cinema italiano

Sarà fondamentale una riformulazione del modo di gestire i finanziamenti nel mondo audiovisivo italiano, con maggiore trasparenza nelle commissioni e nelle valutazioni dei prodotti artistici e culturali e attraverso meccanismi dedicati ai giovani e alle opere prime. Gli enti che governano tali dinamiche, per missione istituzionale, dovrebbero sostenere il cinema e le sue opere come espressione culturale e identitaria.

Criticare l’attuale gestione non significa rifiutare il principio del sostegno pubblico. Al contrario, è proprio perché si riconosce il valore strategico del cinema che servono più risorse, accompagnate da criteri chiari e democratici.

La sfida per il futuro

La sfida ora è trasformare questa crisi in un’opportunità. Le richieste di una ridefinizione degli obiettivi del sostegno pubblico sono legittime e urgenti. L’auspicio è che il MiC, il Parlamento e le altre parti coinvolte colgano l’occasione per avviare una riforma coraggiosa che garantisca sia la vitalità industriale che la libertà creativa.

La vera posta in gioco sta nella volontà di riconoscere che il cinema è un bene comune. Le critiche all’opacità del sistema non delegittimano il sostegno pubblico: ne chiedono un uso più nobile, lungimirante e giusto. Solo così i fondi non saranno un salvadanaio per pochi, ma un motore per tutti coloro che hanno storie da raccontare. Aumentare le risorse senza cambiare le regole sarebbe ipocrisia. Cambiare le regole senza aumentare le risorse sarebbe miopia. Il cinema italiano, invece, merita entrambe le cose.

Condividi questo articolo
Facebook Twitter Copia il link
Share
Cosa ne pensi?
-0
-0
-0
-0
-0
-0
lascia un commento lascia un commento

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Media Kit
  • Chi siamo
  • Contatto
  • Lavora con noi
  • Disclaimer
  • Politica sulla Privacy

Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​

  • Videogiochi
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
Bentornato in iCrewPlay!

Accedi al tuo account

Hai dimenticato la password?