La leggerezza è un documentario di Andrea Caciagli (prodotto da Laura Catalano per 8 Production, distribuz. Emera Film, 90 minuti) sulla memoria e sul dramma dell’Alzheimer che uscirà a fine marzo in Toscana e poi a seguire in tutta Italia.
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Sebbene le premesse possano far pensare a un racconto votato unicamente alla tristezza, non si tratta in realtà di un lavoro drammatico in tutto e per tutto. Andrea Caciagli, direttore de L’Eco del Nulla, rivista di cultura e visioni e già autore di diversi documentari, di fronte al drammatico insorgere della malattia della propria nonna, ha deciso di filmarla e di raccoglierne, in quasi un anno di riprese, la testimonianza, i ricordi, che, seppur frammentati, prima che svaniscano del tutto nel terribile oblio a cui costringe la malattia nel suo ultimo stadio.
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Così ha documentato, nel corso di un anno, il lento declino dell’amata nonna e la difficoltà di accettare la malattia da parte dei familiari, ma ha inserito e ha saputo narrare questo triste viaggio attraverso il sorriso della sua stessa protagonista e della famiglia che, pur nella consapevolezza del suo perdere il contatto con la realtà, non ha mai perso l’autoironia.
La leggerezza. La trama
La leggerezza racconta, con la delicatezza che solo una persona amata può avere verso un’altra a cui vuole molto bene, questa splendida donna mettendo a confronto il suo presente e il suo passato, attraverso le vecchie fotografie della sua gioventù e le riprese di quando era in salute, nel tentativo di riassemblare quei frammenti al suo posto. Regalando a sé stesso e alla sua famiglia un dipinto dolcissimo che restituisce il calore della memoria e la tenerezza del ricordo.
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Ci troviamo a Calenzano, provincia fiorentina, ad ottobre del 2016. Andrea si trasferisce in Via Don Minzoni n.6 a casa dei nonni Anna e Rino Caciagli, per aiutarli nella loro vita quotidiana. Sono trascorsi alcuni mesi da quando sua nonna ha manifestato i primi sintomi dell’Alzheimer e la famiglia ha cominciato a prendersi cura di lei e di suo marito Rino, che non sembra accorgersi della gravità della situazione. Le vecchie fotografie, i video del cellulare, le interviste ai figli Marco e Matteo e le riprese in casa ci immergono nel mondo della famiglia di Andrea.
Tutti i parenti si stringono attorno alla matriarca della famiglia, l’amatissima Anna, affrontando la situazione certamente con l’inconfondibile ironia tutta toscana, ma sempre comunque nell’ambito di una situazione assai difficile per tutti i familiari, anche nelle piccole cose di tutti i giorni, come occuparsi delle faccende che lei ora non è più in grado di compiere: la spesa, i pasti, i vestiti, le medicine, le bollette.
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Andrea osserva tutto questo decadere del ricordo da parte della nonna e le immancabili difficoltà della famiglia ad accettare questo decadimento invisibile agli occhi, ma ben presente nelle dinamiche relazionali di tutti i giorni: le perdite di memoria della nonna, la rabbia di Rino, che non comprende la malattia della moglie e che violentemente rifiuta la presenza di Andrea in casa come supporto, e gli sfoghi di Marco, l’amato figlio, che porta sulle spalle il peso della situazione. La commistione di tempi, spazi e formati – foto, cinema, video, VHS, smartphone – restituisce la frammentazione della memoria di Anna, che lentamente va svanendo.
A fine marzo, quindi, entreremo in punta di piedi con la telecamera di Andrea nel mondo di Anna con La leggerezza che questo nipote, amante del cinema e impegnato all’interno di esso, chiede fin dal principio a partire dal titolo.
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i figli che ha cresciuto, l’uomo che ha amato?.>> Andrea Caciagli, La leggerezza.
Una leggerezza che non bisogna scambiare per superficialità e inconsapevolezza della situazione, come si potrebbe facilmente pensare ad un primo impatto, ma che bisogna intendere con quello spirito, nonostante tutto positivo, che Anna, in primis, con il suo sorriso, ci ricorda di avere nonostante tutto, perché qualcosa rimane sempre nel cuore di chi lo ha vissuto e perché no, in un ricordo cinematografico, da portare con sé come testimonianza di ciò che è stato e che grazie alla telecamera, rimarrà ancora anche visivamente, ogni volta che la memoria abbia bisogno di ricordarne le sfumature, di ciò che un tempo era e che, grazie alla forza del cinema e dell’amore, sarà ancora ogni volta che si vorrà…