Autrice di centinaia di corti e più di 60 film, ma quasi dimenticata dal cinema italiano, in occasione del suo compleanno Napoli celebra Elvira Notari con un tributo che inizierà il 10 febbraio e che andrà avanti fino al 30 aprile, in cui potremmo rivedere le opere, quelle sopravvissute, di Elvira in versione restaurata e digitalizzata dalla Cineteca Nazionale accompagnate da musica dal vivo. Della regista, ci rimangono solo 163 minuti di tutta la sua produzione.
Si inizia il 10 febbraio alle ore 20:30 presso il cinema Modernissimo con la proiezione di E’ piccerella (1922) alla presenza di Teresa Saponangelo (Ingresso gratuito), che darà il volto alla regista nel documentario Elvira Notari, oltre il silenzio di Valerio Ciriaci, Maria Coletti della CSC Cineteca Nazionale, la presidente David di Donatello Piera Detassis e Flavia Amabile.
Elvira Notari, la prima regista della storia del cinema e precorritrice del neorealismo
Maria Elvira Giuseppa Coda nasce a Salerno il 10 febbraio 1875 dove frequenta le magistrali prima di trasferirsi a Napoli nel 1902 e inizia a fare la modista, mestiere che continuerà a svolgere anche quando diventerà regista per il semplice piacere nel farlo. Nel solito anno incontra il fotografo specializzato nella pittura delle pellicole cinematografiche Nicola Notari, con il quale si sposa ad agosto e con il quale fonderà la Dora Film, casa di produzione che aveva una sede anche a New York, residenza di molti immigrati italiani.
Seppur osteggiata in Italia, la Dora Film produce inizialmente documentari di attualità, ma piano piano inizia a sfornare lungometraggi tratti da storie vere, da romanzi di appendice e canzoni napoletane, con le immagini sincronizzate al canto dal vivo (da qui nasce la tipologia “cantante appresso”) e la pellicola dipinta a mano, così da creare differenze di sfumature per rappresentare ed enfatizzare le emozioni espresse sulla scena.
Elvira amava rappresentare la Napoli popolare, i pescatori quanto gli scugnizzi, il suo stile di regia era rigoroso e preciso, sfruttava familiari e amici per comporre il suo cast e aprì una scuola di recitazione, in cui insegnava un metodo di recitazione più naturale, andando contro allo stile dell’epoca ricco di pathos come quello di Francesca Bertini. Elvira fu molto abile anche nel marketing, acquistando in anticipo i diritti delle canzoni presentate al Festival di Piedigrotta da cui poi avrebbe tratto i suoi film, occupandosi della pubblicità post produzione come della realizzazione delle locandine.
Il suo modo di raccontare il disagio sociale, l’ingiustizia, su cui però trionfava sempre l’amore, la resero molto amata ed era così abile nel far trasparire le emozioni che, si dice, durante la proiezione di suo film, un uomo si alzò e sparò al cattivo comparso sullo schermo per ucciderlo.
Amata dal grande pubblico, il modo in cui Elvira rappresentava i bassifondi non piaceva al fascismo, poiché, soprattutto le figure femminili, erano forti, determinate ed erotiche e queste caratteristiche andavano in netto contrasto con l’idea patriarcale e sessista diffusa all’epoca. Elvira incappò parecchie volte nella censura, e spesso le fu proibito di esportare i suoi film in America dove, invece, erano molto amati, soprattutto dalla comunità di migranti partenopei. Il suo modo di rappresentare la gente comune usciva dagli stereotipi diffusi al tempo sugli immigrati, donando al pubblico personaggi dal forte impatto emotivo che catturavano i cuori.
Dora Film chiuse nel 1930 per difficoltà finanziarie legate all’avvento del sonoro e trasformata in una casa di distribuzione. Elvira Notari si ritira a Cava de’ Tirreni, dove muore il 17 dicembre del 1946.
Piccola postilla per dovere di cronaca. La prima donna della storia del cinema a girare un cortometraggio, dopo essere riuscita a recuperare della pellicola presso gli studi della Gaumont dove lavorava come segretaria, fu la regista francese Alice Guy-Blaché (La Fée aux choux) nel 1896 (l’anno dopo l’invenzione del cinema), di cui curò realizzazione e produzione, è stata inoltre tra le prime ad avere un proprio studio, The Solax Company, fondato nel 1910.