John Wayne, il leggendario interprete statunitense, è un simbolo intramontabile della storia del cinema. Per quasi quattro decenni, il suo volto è stato sinonimo delle grandi avventure dei cowboy americani. Nonostante si sia cimentato anche in altri generi, come polizieschi, film di guerra e musical, Wayne rimane principalmente l’eroe del selvaggio West. Tuttavia, c’è un filo curioso, quasi impercettibile, che lo collega a Star Wars, una delle saghe sci-fi per eccellenza.
Dal selvaggio West a una galassia lontana, lontana
Wayne si ritirò ufficialmente dal cinema con Il pistolero (1976), interpretando J.B. Books, un cowboy solitario alle prese con il suo ultimo duello. Un anno dopo, Star Wars di George Lucas debuttò al cinema, aprendo le porte di una nuova era cinematografica. Apparentemente, le due icone sembrano distanti anni luce. Eppure, una rivelazione inaspettata di Ben Burtt, sound designer della trilogia originale, ha rivelato un dettaglio sorprendente: la voce di John Wayne è presente in Star Wars: Episodio IV – Una Nuova Speranza.
Come è possibile? Burtt ha spiegato che il caratteristico ronzio elettronico prodotto da Garindan, noto anche come Long Snoot, la spia imperiale che tradisce Luke Skywalker e il suo gruppo su Tatooine, è in realtà un mix elettronico alterato di vecchi dialoghi di Wayne. Questo bizzarro omaggio all’attore americano nacque da alcune tracce vocali della 20th Century Fox, utilizzate da Burtt per sperimentare con i suoni. Il risultato? Una voce aliena che porta con sé l’eco del vecchio West.
Un’eredità che attraversa le generazioni
Ma le connessioni tra Wayne e la galassia lontana, lontana non finiscono qui. Brendan Wayne, nipote del celebre attore , ha seguito le orme del nonno entrando nell’universo di Star Wars. È infatti una delle controfigure di Din Djarin, il protagonista di The Mandalorian. Brendan appare anche nella serie Ahsoka come uno dei piloti di una flotta di X-wing.
John Wayne: un simbolo che non tramonta mai
Questa curiosa sovrapposizione di epoche e generi non è che l’ennesima dimostrazione di quanto John Wayne, anche oltre la sua morte nel 1979, continui a influenzare la cultura popolare. La sua unica vittoria agli Oscar, per Il Grinta (1970), e la sua carriera ricca di ruoli iconici sono il segno indelebile che ha lasciato nella storia del cinema. Ora, sapere che una parte di lui vive anche nel cuore di una delle saghe più amate di sempre non fa che rafforzare il mito di una delle figure più indimenticabili di Hollywood.