La prima scena di Colpi da maestro, debbo riconoscerlo, fa gasare davvero. Il nostro Scott Voss, teacher of the year 2002, sta ronfando come Snorlax in posizione prona, quando intravede la sveglia. Dannazione, sono le 7.42. E allora parte un rock che farebbe scattare al tapis roulant persino me, con Scott, issato in sella alla motocicletta, che straccia ogni regola del codice stradale, concedendosi salti da freestyle pur di arrivare puntuale alla scuola dove lavora (don’t try this at home…).
In palese ritardo, si arrampica dalla finestra della classe, venendo, quindi, sorpreso dal preside Betcher, il quale lo rimprovera per l’ennesima volta di assenteismo, scalandogli, inoltre, un giorno di ferie. Il premio da migliore insegnante dell’anno è vecchio di una decade…
Scott Voss, nome per l’occasione di Kevin James, è un quarantenne cinico che se ne frega degli alunni, che legge il giornale durante le lezioni di biologia, che dice chiaramente ai ragazzi quanto sia inutile ciò che studiano lì. Insomma, cinematograficamente è spassosissimo.
Ecco, l’atmosfera dura cinque minuti. Poi, beh, entra in scena Fonzie.
Colpi da maestro, da Nietzsche al ring
Senza apparente motivo, il disilluso Scott resta, però, folgorato dalla lezione di musica di Marty Streb, dietro la cui maschera si nasconde Henry Winkler, il leggendario Fonzie di Happy Days nonché preside sbudellato da (bomber) Ghostface nel primo Scream.
Chi è la più grande rockstar della filosofia? No, Marty Streb non direbbe Umberto Galimberti, ma Friedrich Nietzsche. Senza la musica la vita sarebbe un errore, recita, oltre a Marty, la pagina Wikiquote apposita, la quale, allo stesso URL in cui cita l’Anticristo per antonomasia e Ludwig van Beethoven, non disdegna di riportare Paolo Crepet e Mr. Rain.
Ad ogni modo, in tutto questo il preside (quello non ancora sbudellato…) deve tagliare i costi, siccome il tesoriere della scuola, piccolo spoiler, esegue furtarelli dal bilancio dell’istituto. Avrà pur diritto di comprarsi pantaloni all’ultimo grido il Nostro…
Nel marasma di un articolo del genere, cmq (abbrevio xké sì…), a essere soppresso sarebbe il corso musicale di Fonzie, visti i 48.000 dollari necessari per tenerlo in piedi.
Ma qui compare Niko, coach di pilates made in Holland, il quale frequenta le lezioni di educazione civica di Scott, tenute per 8 bigliettoni l’ora.
Ovviamente all’ex lottatore Niko (interpretato dal pompato Bas Rutten, detto El Guapo…) non gliene importa nulla di suffragio universale e poteri del Congresso, ma deve sgraffignare una sufficienza per ottenere la cittadinanza americana.
Facciamo uno scambio, Niko. Io ti aiuto con il test, tu mi alleni per la MMA. Si possono fare un sacco di soldi con i combattimenti, salverò la musica a suon di cazzotti…
Se Joe Rogan chiama, il kitsch risponde
Prenderà parecchie botte Scott per la causa, con Niko e Fonzie a supportarlo a bordo ring, e Bella Flores, la gnocca di turno incarnata in Salma Hayek, a curargli ferite e rifiutargli inviti a cena.
E poi la chiamata di Joe Rogan, all’epoca commentatore di eventi live, oggi più importante podcaster globale. La grande occasione in UFC, nell’iconica cornice di Las Vegas. Roba seria, 10.000 dollaroni in caso di sconfitta, 50.000, invece, per la vittoria. Ma andrai contro un professionista, caro Scott. Per la musica questo e altro, caro Joe.
Ho già detto fin troppo di trama, perché mi andava così e chissenefrega, ma adesso meglio passare a considerazioni finali sull’opera.
Colpi da maestro strappa più di una risata, con scene comiche piuttosto godibili. Sa altresì emozionare, posso concederglielo.
Certo, Frank Coraci non riesce a schivare la trappola del kitsch, missione quasi impossibile in tema di buoni sentimenti, tuttavia una sufficienza abbondante direi che il nostro regista di giornata l’ha decisamente portata a casa…
(Joe Rogan >>>>>>> Paolo Crepet…).
(Rubrica perfetta: negli ultimi frame si sente urlare Viva l’Amerika, viva l’Amerika…).