Inspira espira uccidi, Björn. Inspira espira uccidi…
Le cose con Katharina non andavano bene nell’ultimo periodo. Sei sempre in quel maledetto studio legale, non hai mai tempo per noi, diceva. Ormai Emily si è addormentata, vedi di cambiare, Björn. Non voglio festeggiare un altro compleanno di nostra figlia senza di te, a districarti in scartoffie per quei mafiosi dei tuoi clienti. Non ti chiedo di farlo per me, accidenti, ma di farlo per lei.
Katharina aveva ragione, difendere Dragan e i suoi scagnozzi era tanto redditizio quanto faticoso. Volevo davvero essere un padre migliore, la mia bambina non sarebbe stata piccola in eterno. Adoravo giocare con Emily, ma non ne avevo per nulla il tempo. E nemmeno lo avevo per tenere in piedi il mio matrimonio.
Così ho seguito il consiglio di Katharina, mi sono dato alla mindfulness. Ammetto, inizialmente ero piuttosto scettico a proposito di Joschka Breitner, il guru autore di Rallentare sulla corsia di sorpasso e Mindfulness per dirigenti. Solito esoterismo acchiappa gonzi, pensavo.
Ma poi ho fatto dodici sedute private con lui, e, wow, il tipo sapeva realmente il fatto suo. Mi sono pure iscritto al corso avanzato. Sai, Joschka è uno che ti insegna a costruire isole di tempo, a vivere il momento presente. Un’azione alla volta, passo dopo passo, e anche scalare l’Everest è solo la somma di minimi gesti. Visualizzare, dare un nome alle emozioni, pensare positivo. E poi il respiro. Ah, quanto è importante il respiro. Troppa gente lo trascura.
Insomma, grazie alla mindfulness ho trovato un perfetto equilibrio tra lavoro e vita privata. Ti rendi conto, sono perfino andato al saggio di danza della mia cucciola. Sì, aveva il tutù rosa. È tanto graziosa quando balla.
Che bei ricordi il weekend al lago. Katharina si era raccomandata la crema solare. Emily ha la pelle delicata, occhio ai raggi UV. Abbiamo giocato, fatto un sacco di bagni, talvolta saltava sul letto. La spensieratezza dell’infanzia.
Sono assai orgoglioso di quei due giorni. Io e la mia bambina, in un angolo di paradiso. Per quanto riguarda poi il cadavere del grassone nel bagagliaio dell’auto, beh, tutto alla grande. Emily, alla fine, ne ha avvertito soltanto una leggera puzza…
Inspira espira uccidi, il pragmatismo di un risvegliato
Carne per il barbecue avariata, Emily. Niente di cui preoccuparsi. Apriamo i finestrini? Sìììììììì.
Tornati in città, l’ho lasciata da Katharina. Com’è andata, tesoro? Benissimo, mamma. Mi sono divertita tanto tanto a nuotare con papà. Ero felice di quelle parole, Katharina mi ha abbracciato come non faceva da parecchi mesi. Da quando vivi in albergo stai tornando a essere l’uomo che ho sposato…
L’avevo visto fare in American Psycho. Per fortuna, al lago, avevo tutto l’occorrente. Mantellina, cellophane, ascia, sega elettrica, tritacarne. E poi avevo gli insegnamenti di Joschka, inspira, espira, inspira, espira. Quello che la mindfulness non spiegava, tuttavia, è cosa succede se inspiri ed espiri accanto a un mafioso cucinato dal sole in una BMW. Ho dovuto prendere il Granisetron per i tre giorni successivi…
Però ho fatto le cose per bene. Gambe, braccia, tronco, testa. Attenzione al pollice, non nel tritacarne. Sai, era il timbro di Dragan. Mannaggia poi a quel corvo. Con tutti i posti possibili, proprio nel calice di un ristorante doveva sputare l’anulare con l’anellazzo. Poco importava, io ero presente a me stesso. L’imponderabile non si può controllare, ma si può controllare il modo in cui si reagisce a questo imponderabile. È la mindfulness, bellezza. Dovresti provare anche tu.
Fino a 42 anni non ho ucciso nessuno. Ero sempre stato un uomo pacifico. E lo sono ancora adesso, mica sono un sadico. È la frenesia della vita moderna che mi ha condotto nel girone di Caino.
Vorresti passare più tempo con tua figlia, ma il mafioso di cui sei avvocato pensa bene di prendere a sprangate uno di un altro clan, dopo avergli pure dato fuoco. Il tutto davanti a un pullman di cinquanta marmocchi delle elementari armati di smartphone. Dai filmati online lo si vede financo minacciare un bambino di spappolargli il cervello. E quindi questo, per sfuggire alla Polizia e al clan rivale, ti chiede di portarlo fuori città nel bagagliaio, mentre tu hai promesso alla tua piccolina un weekend al lago in completo relax. Beh, il resto lo conosci già.
Poi, d’accordo, il conto degli omicidi entro la settimana successiva sarebbe arrivato a una mezza dozzina. Ma sempre con le migliori intenzioni, noi della mindfulness siamo fatti così.
Ora lavoro in proprio, mi sono licenziato dallo studio. Ho ricavato un ufficio nei locali dell’asilo “Come un pesce nell’acqua“. I tre hippy che lo dirigevano non avevano ammesso Emily a causa della mia professione. Solo perché ero il legale dei mafiosi che volevano trasformare quel posto in un bordello non mi pareva giusto trattare male una creatura tanto dolce.
Ponessero più attenzione alla cybersecurity, quelli. Non è stato affatto difficile caricare sui loro PC da Buoni dei social una vagonata di propaganda nazista. I Buoni hanno costantemente paura di passare per nazisti sui social. Specie, poi, se il loro e-commerce ecologico in realtà sfrutta il lavoro minorile nel terzo mondo. Peccato, inoltre, che prima di venderci le quote dell’asilo alla metà del valore si siano rotti il naso scivolando contro un tavolo…
“Come un pesce nell’acqua” continuerà a operare come asilo. Non per altro, ma dove la manderei la piccola Emily altrimenti? Mi spiace per il giro di prostituzione, mi auguro si trovi presto una soluzione consona anche per questo.
Di recente ho visto una serie tedesca su Netflix. 8 episodi, mezz’ora ciascuno. Pare sia tratta da un bestseller di Karsten Dusse. Purtroppo leggo poca narrativa, non lo conoscevo. Le mie uniche letture sguazzano nel sangue pulsante del diritto. Ad ogni modo, il protagonista, Tom Schilling, è spassosissimo. Iconico, azzarderei. E che Maestro nella rottura della quarta parete…
Le prime due puntate sono veramente esilaranti, da risata compulsiva. Dopodiché si normalizza, resta una dark comedy, per carità, ma l’aspetto crime si mangia il divertimento. Peccato, l’inizio era un connubio perfetto. Chissà se a Katharina piacerebbe…
Voglio concludere con una riflessione su un aneddoto di oltre vent’anni fa. Quando studiavo legge all’università, c’era un professore che amava la massima di Kant per cui la preghiera del mattino dell’uomo moderno è la lettura del giornale. Ciò che direi oggi a quel professore, oltre al fatto che ha attribuito una sentenza di Hegel al cinese di Königsberg, è che la mia preghiera del mattino, da uomo della mindfulness, è Inspira espira uccidi.