Il documentario Valentina e i MUOStri di Francesca Scalisi sarà in anteprima nazionale al Festival dei Popoli (Concorso Italia) lunedì 4 novembre alle ore 21 presso il Cinema Astra di Firenze, mentre il percorso nelle sale inizierà il 5 novembre. Prodotto da Dok Mobile (Svizzera) e Articolture (Italia), il film vanta già importanti selezioni nei più prestigiosi festival europei dedicati al documentario come Visions du Réel (dove ha vinto lo Special Jury Award), DOK Liepzig, IDFA – Documentary Film Festival Amsterdam, per poi approdare in Nord America (RIDM di Montreal e True/False in Missouri, Stati Uniti).
Il film di Francesca Scalisi, regista e artista visiva italiana impegnata nel sociale, i cui lavori sono conosciuti e apprezzati a livello internazionale (i suoi film hanno vinto importanti riconoscimenti e hanno partecipato, tra gli altri, ai festival di Rotterdam, Locarno, Toronto, Chicago e Amsterdam), racconta la storia di Valentina e della sua famiglia, che vivono in Sicilia nelle vicinanze della base MUOS (Mobile User Objective System) di Niscemi, e delle problematiche di salute che subiscono a causa delle onde radio emesse da questo sistema di comunicazioni satellitari gestito dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
Allo stesso tempo il film mette in luce il difficile percorso di emancipazione della protagonista dal suo territorio e dai suoi familiari. La scelta di mettere in scena la quotidianità della famiglia si mescola a scene “oniriche” che portano a inquadrare il film in una cornice più ampia, per portare lo spettatore a riflettere sul MUOS e tutti gli altri MUOStri umani e ambientali che rischiano di devastare la vita di Valentina e di un’intera comunità.
La base MUOS è da sempre al centro di proteste. I cittadini e le associazioni locali ne richiedono la chiusura, preoccupati per l’impatto ambientale sulla riserva naturale Sughereta di Niscemi e per i rischi per la salute umana, aggravati dai risultati degli studi effettuati in merito.
“Ho conosciuto Niscemi, la sua gente e i MUOStri che la assediano, qualche tempo fa e ne sono rimasta subito colpita – sottolinea la regista Francesca Scalisi, il cui impegno sociale e la curiosità interculturale si intersecano qui con un punto di vista che mostra chiaramente la sua formazione in Belle Arti. Il documentario nasce infatti dalla domanda su come sia possibile vivere in un luogo distrutto da incendi dolosi, discariche a cielo aperto, coltivazioni intensive, eserciti stranieri e da ciò che inevitabilmente portano con sé, pur non smettendo di credere nella bellezza.”