Torna nelle sale per festeggiare il suo 50 compleanno il capolavoro di Mel Brooks Frankenstein Junior, un film che ha fatto innamorare sempre più fan nell’arco di questi cinque decenni, riuscendo a conquistare gli spettatori di ogni generazione, i quali (tra cui io) non lesinano citazioni ogni qual volta se ne presenti l’occasione. L’appuntamento, rigorosamente con dress code ispirato dai personaggi del film, è per il 29 e 30 ottobre, prevendite aperte a partire dal 27 settembre, per tutte le informazioni e le sale, visita il sito ufficiale Nexo Digital.
Quello di quest’anno è un appuntamento diverso dai precedenti poichè sarà il momento di celebrare i 50 anni di Frankenstein Junior, un capolavoro uscito nel 1974 che torna al cinema per la prima volta in 4K per un’esperienza immersiva più divertente che mai. Nelle sale l’invito è quello di anticipare i travestimenti di Halloween e partecipare alla più incredibile festa di compleanno del Dottor Frankenstein mai organizzata, vestendo i panni suoi (come fece l’indimenticabile Gene Wilder), quelli dell’aiutante Igor (interpretato da Marty Feldman).
Ma anche quelli della tremenda Frau Blücher (Cloris Leachman) o della candida Inga (Teri Garr). Senza contare che i più audaci potranno senz’altro impersonare La Creatura (come fece Peter Boyle), o la sofisticata e sensuale Elisabeth (Madeline Kahn). Pronti a spegnere tutti insieme (e poi rimettere a posto, come dice il film!) le 50 candeline di uno dei film più amati di sempre.
Frankenstein Junior è una commedia raffinata, surreale, dirompente, esilarante; il quarto e senza dubbio più riuscito film di Mel Brooks, inserito al tredicesimo posto nella classifica delle migliori commedie di sempre dall’American Film Institute… per due notti da urlo e un Halloween che unisce horror e humor, nel nome di Igor!
Frankenstein Junior, la genesi del film
Gene Wilder stava affrontando un brutto periodo agli inizi degli anni ’70. I suoi film, tra cui Willy Wonka e la Fabbrica di cioccolato, non stavano avendo il successo sperato e fu solo grazie al suo ruolo in Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso…ma non avete mai osato chiedere di Woody Allen che la sua carriera riprese slancio.
Grazie a quella spinta, a Gene venne l’idea di scrivere una sceneggiatura su di un ipotetico nipote di Frankenstein e, grazie al suo agente Mike Medavoy che gli propose i nomi, contattò Marty Feldman e Peter Boyle; dopo pochi giorni, qualche pagina di sceneggiatura fu sottoposta a Medavoy il quale, di nuovo, suggerì a Wilder di proporlo a Mel Brooks, cosa che Gene fece durante una pausa sul set di Mezzogiorno e mezzo di fuoco.
Convinto dall’idea, Brooks propose alla Columbia di finanziare il film con 2.3 milioni di dollari, gliene furono offerti 1.75 milioni e così il regista li ottenne dalla 20th Century Fox, più un contratto di esclusiva della durata di cinque anni per lui e Gene Wilder. Frankenstein Junior debutta negli USA il 15 dicembre 1974, mentre in Italia è il 22 agosto 1975.
Piccola curiosità. Gli spettatori di lingua inglese pensarono che Blucher fosse la traduzione in tedesco di glue (colla), una volta composta dagli scarti della macellazione animale tra cui anche i cavalli, e per questo motivo gli intelligenti quadrupedi si spaventano ogni volta che sentono quel nome.
In realtà Blucher è un cognome molto diffuso in Germania, ma Mel Brooks, parecchi anni più tardi, confidò che sapeva di quell’errore di traduzione pronunciato da qualcuno, e di aver voluto giocare con le parole, affermazione confermata anche da Cloris Leachman. Nella versione DVD di Frankenstein Junior, Brooks dichiara che il terrore dei cavalli è scatenato dalla cattiveria di Frau Blucher: “Sono terrorizzati da lei. Dio solo sa cosa fa loro quando non c’è nessuno in giro”.
Girato usando gli attrezzi originali del film di James Whale del 1931, in bianco e nero con uno stile anni 30, Frankenstein Junior continua ancora oggi ad attirare fan entusiasti, i quali non si perderanno l’occasione di rivederlo in versione restaurata 4K il 29 e 30 ottobre al cinema!