Dal 19 al 22 settembre 2024 il borgo toscano di Capalbio ospiterà la terza edizione del Capalbio Film Festival, un appuntamento imperdibile per cinefili e appassionati di cinema, sotto la direzione artistica di Steve Della Casa e Daniele Orazi. Quest’anno, il festival celebra il potere della scrittura cinematografica, esplorando la transizione dal libro allo schermo e portando alla ribalta cortometraggi e lungometraggi che si distinguono per la forza narrativa delle loro sceneggiature.
Uno degli eventi più attesi di questa edizione è la proiezione del corto d’animazione A Few Houses For Anaïs, un’opera creata da quattro talenti italiani: Ago Panini, Antonio Di Peppo, Guido Morozzi e Nicola Tescari. Questo lavoro, realizzato in stop motion, è un omaggio alla libertà creativa e alla capacità di narrare storie attraverso l’animazione, mantenendo intatto lo spirito e l’essenza della scrittura cinematografica.
A Few Houses For Anaïs: un viaggio poetico in stop motion
A Few Houses For Anaïs racconta la storia di una mano ribelle, bidimensionale, che vive in un mondo tridimensionale. La mano, rifiutando di essere confinata su un foglio di carta, utilizza quest’ultimo come uno scafandro per esplorare il mondo esterno. Una metafora potente che suggerisce come l’arte, in tutte le sue forme, possa rompere i confini del conosciuto per esplorare nuovi territori dell’immaginazione.
Il corto verrà proiettato ogni giorno prima dei film in programma alla Sala Tirreno di Borgo Carige ma l’appuntamento speciale sarà giovedì 19 settembre, durante l’apertura del festival, quando Nicola Tescari, compositore e pianista, sarà presente per introdurre l’opera. Tescari, che ha scritto il brano musicale A New Houses tratto dal suo album And Then, è il punto di partenza di questa avventura creativa. Come racconta Ago Panini, “Tutto è iniziato quando Nicola mi ha proposto di realizzare un video per il suo brano. Abbiamo ascoltato insieme il pezzo più volte, affascinati dall’idea delle dita che eseguono azioni: non solo suonano i tasti del pianoforte, ma interagiscono con oggetti quotidiani come mattoncini di Lego, posate, piatti e bicchieri”.
L’arte dello stop motion: un incontro tra tradizione e innovazione
La tecnica utilizzata per realizzare A Few Houses For Anaïs è quella dell’animazione stop motion, una forma d’arte antica ma sempre affascinante. Lo stop motion è una tecnica che prevede la ripresa di fotogrammi singoli di oggetti o personaggi, leggermente mossi tra uno scatto e l’altro, per creare l’illusione del movimento. Questa tecnica, utilizzata per la prima volta agli albori del cinema, ha trovato espressione in capolavori come King Kong (1933) e, più recentemente, nei film di autori come Tim Burton (The Nightmare Before Christmas) e Wes Anderson (Fantastic Mr. Fox), per citarne alcuni tra i più conosciuti.
Lo stop motion richiede molta precisione. Ogni scena, ogni movimento, ogni sfumatura di luce deve essere curata minuziosamente per garantire che il risultato finale sia fluido e credibile. È una tecnica che permette agli artisti di avere un controllo totale sulla loro creazione, dalla scelta dei materiali all’illuminazione, dalla scenografia ai movimenti dei personaggi.
Un team di creativi per un’idea creativa
L’idea del corto nasce dalla collaborazione di quattro creativi che condividono una passione per l’animazione e la sperimentazione. Ago Panini, regista e sceneggiatore, ha un lungo percorso nel mondo della pubblicità e del cinema. La sua capacità di raccontare storie visivamente coinvolgenti si fonde perfettamente con la visione di Nicola Tescari, compositore e pianista, noto per la sua musica densa di atmosfere suggestive. Tescari ha collaborato con artisti internazionali e ha composto colonne sonore per film e spettacoli teatrali, riuscendo sempre a creare un legame profondo tra musica e immagine.
Antonio Di Peppo e Guido Morozzi, entrambi animatori e registi, completano il quartetto. Di Peppo, con una formazione nel campo dell’animazione e delle arti visive, ha lavorato su numerosi progetti di animazione e videoarte, mentre Morozzi ha una solida esperienza nel mondo dell’illustrazione e del cinema sperimentale.
Capalbio Film Festival: un punto di riferimento per l’arte del racconto
Il Capalbio Film Festival, promosso dalla Fondazione Capalbio con il sostegno del Comune di Capalbio e il patrocinio della Regione Toscana, si è affermato negli anni come un evento culturale di rilievo, in cui la riflessione sulla scrittura cinematografica è al centro dell’attenzione. Non si tratta solo di un festival che presenta film ma di un vero e proprio laboratorio di idee, dove autori, sceneggiatori e registi possono confrontarsi e approfondire i processi creativi che portano alla realizzazione di un film.
L’immagine ufficiale del festival, firmata dal fotografo Gianmarco Chieregato, cattura lo spirito creativo e innovativo dell’evento, unendo tradizione e modernità in un’armonia perfetta. A Capalbio, l’arte del cinema incontra il fascino di un borgo storico, creando un’atmosfera unica che invita il pubblico a immergersi nel mondo delle storie e delle immagini.
In un’epoca in cui l’industria cinematografica è spesso dominata da blockbuster e produzioni ad alto budget, il Capalbio Film Festival si distingue per il suo impegno a favore del cinema d’autore e delle opere che mettono al centro il valore della scrittura. A Few Houses For Anaïs è un esempio perfetto di questo approccio: un cortometraggio che riesce a catturare l’attenzione dello spettatore e a trasportarlo in un viaggio immaginario, ricordando a tutti noi che, in fondo, l’arte del cinema è prima di tutto l’arte del raccontare storie.