In occasione del suo 30° anniversario, Dellamorte Dellamore torna in sala dal 14 ottobre in una versione restaurata che promette di incantare sia i fan di lunga data sia la nuova generazione di spettatori. Distribuito da CG Entertainment in collaborazione con Cat People, grazie a R&C Produzioni, questo film cult di Michele Soavi, tratto dal romanzo omonimo di Tiziano Sclavi, rimane un caposaldo del cinema di genere italiano, unendo horror, commedia nera e romanticismo gotico in un’esperienza cinematografica indimenticabile.
Un viaggio tra la vita e la morte
Francesco Dellamorte, interpretato da Rupert Everett, è il custode del cimitero di Buffalora, un luogo che nasconde un oscuro segreto: i morti risorgono con intenti omicidi. Affiancato dal fedele e muto assistente Gnaghi (François Hadji-Lazaro), Francesco deve annientare i risorti spaccando loro la testa. Quella che per lui è diventata una routine macabra viene sconvolta dall’incontro con una bellissima vedova, interpretata da Anna Falchi. Questo incontro segna l’inizio di una discesa vorticosa nel dolore e nella follia, con Francesco intrappolato tra la vita e la morte, i morti viventi e i vivi morenti. La storia si dipana in un crescendo di tensione e situazioni grottesche, dove il confine tra amore e morte si fa sempre più labile.
Dellamorte Dellamore: una produzione di eccellenza
Dellamorte Dellamore è una coproduzione italo-franco-tedesca che ha visto la luce grazie alla collaborazione di Audifilm, Urania Film, KG Productions, Bibofilm e TV, con il supporto di Silvio Berlusconi Communications. La sceneggiatura, curata da Gianni Romoli, è una trasposizione fedele ma originale del romanzo di Tiziano Sclavi, noto anche come il creatore di Dylan Dog. La fotografia di Marco Marchetti e le musiche evocative di Manuel De Sica contribuiscono a creare l’atmosfera unica del film, immergendo lo spettatore nel mondo oscuro e bizzarro di Buffalora.
L’arte visiva di Michele Soavi
Michele Soavi, discepolo di Dario Argento, ha saputo imprimere al film il suo stile visionario, creando un’opera che alterna magistralmente momenti di terrore a situazioni surreali e grottesche. Il regista utilizza la macchina da presa con una maestria che esalta ogni dettaglio, dal paesaggio inquietante del cimitero alle espressioni dei protagonisti, creando un mondo visivamente affascinante e disturbante.
Le scenografie di Antonello Geleng, premiate con il David di Donatello e il Ciak d’Oro, contribuiscono a questo effetto con ambientazioni che trasudano un fascino gotico decadente. Gli effetti speciali di Sergio Stivaletti, maestro indiscusso del make-up e degli effetti visivi, danno vita ai “ritornanti” in modo credibile e spaventoso, mantenendo alta la tensione e l’orrore.
Un ritratto di personaggi memorabili
Rupert Everett, con il personaggio di Francesco Dellamorte, dà vita a quella che rimarrà una delle sue interpretazioni più iconiche. Una performance che oscilla tra il distacco cinico e la vulnerabilità emotiva. La sua evoluzione nel film, dall’indifferenza all’ossessione, è resa con una profondità che arricchisce il personaggio. Anna Falchi, nel ruolo della vedova, incarna perfettamente la bellezza enigmatica e fatale che sconvolge la vita di Francesco, aggiungendo una dimensione sensuale e tragica alla storia. François Hadji-Lazaro, con il suo Gnaghi, offre un contrasto commovente e bizzarro al protagonista, contribuendo a creare un duo indimenticabile. Il cast di supporto, che include Barbara Cupisti, Mickey Knox e Stefano Masciarelli, aggiunge ulteriori strati di complessità e varietà alla narrazione.
Dellamorte Dellamore: il restauro di un eterno cult
Il restauro di Dellamorte Dellamore rappresenta un’opportunità unica per rivivere o scoprire per la prima volta un capolavoro del cinema italiano. Non sorprende che Martin Scorsese abbia definito questo film una delle migliori produzioni italiane dell’epoca. Questa pellicola è un’esperienza cinematografica che trascende i confini del genere, offrendo una riflessione profonda sulla vita, la morte e l’amore.
A trent’anni dalla sua uscita, Dellamorte Dellamore continua a essere considerato un cult sia in Italia che all’estero, grazie alla sua miscela unica di generi e alla regia visionaria di Soavi. Il film è tutt’oggi oggetto di studio e venerazione, dimostrando come le sue tematiche e il suo stile siano rimasti rilevanti e affascinanti nel tempo.