Inside out 2 arriva al cinema da oggi 19 giugno. Il film d’animazione Pixar è tornato con una nuova esilarante avventura al fianco alla dolce protagonista, che abbiamo conosciuto nella prima pellicola. Un film che affronta la sanità mentale e la difficoltà nel gestire le emozioni.
Ci siamo ormai affezionati ai piccoli personaggi che incarnano le quattro emozioni principali; Gioia, Paura, Disgusto e Rabbia, alle prese con l’umana che li ospita, Riley Anderson. E più il gioco si fa duro e più la squadra che copilota la console nella testa della piccola Riley, dovrà affrontare sfide maggiori. Sopratutto con l’arrivo della pubertà, si manifesteranno nuove emozioni contrastanti.
Inside out 2: la trama
Riley, giovane promessa dell’hockey, sembra ormai aver raggiunto la fatidica età dell‘adolescenza. Una fase da cui non si torna indietro, dove l’individuo iniziare a muovere i primi passi verso il mondo degli adulti. Sbocciano le prime cotte scolastiche, le prime liti con i genitori e le prime insicurezze verso sé stessi. Insomma un vero e proprio caos da gestire, e le vecchie emozioni Gioia, Paura, Disgusto e Tristezza saranno occupate a risolverlo, dopo esser stati sfrattati dalle nuove emozioni che giungono con la pubertà.
Ansia, Imbarazzo, Invidia e Ennui (la noia), prendono le redine del quartier generale, tra mal intenti e incomprensioni, spediscono i quattro nel caveau segreto di Riley, dove la giovane nasconde i segreti più celati. Capitanati da Gioia, la squadra cercherà di impedire in tutti i modi ad Ansia di commettere errori nel periodo più importante della vita di Riley, cercando di risalire nel quartier generale e riprendere il controllo della console.
Nel frattempo la piccola Riley, è cresciuta. Si prepara per il Camp con le sue amiche di sempre, il suo sogno è quello di entrare nella squadra più forte della scuola. E ogni sfida a volte richiede sacrifici, quelli che Riley è pronta ad affrontare, anche a costo di tradire le sue migliori amiche. Ma attenzione, a dirigere tutte le cattive scelte insensate o meno, è l’ansia che pare aver preso il sopravvento sulla giovane..
Inside out 2: la recensione
Un prodotto che ha saputo giocare con l’utilizzo delle emozioni, un mondo quasi sempre sconosciuto. Un viaggio attraverso l‘animazione, dove tutto diventa più sensibile e accurato. Riesce a unire grandi e piccoli, tramite una storia animata da emozioni che prendono vita e doti caratteriali. Emerge un lato umoristico ma allo stesso tempo percettibile, di un argomento davvero importante, la salute mentale.
Un viaggio piacevole, dentro e fuori la testa della giovane adolescente, che vede davanti a sé una delle fasi più importanti della vita dell’individuo, ovvero la pubertà. Non bussa e non chiede permesso, entra dentro i propri spazi, bombardando di qua e di là le emozioni e gli stati d’animo, mettendo Riley davanti a molte scelte, le amicizie, la famiglia e i continui contrasti, la parvenza di un futuro lontano, la scuola, i primi brufoli, e le quattro nuove emozioni.
Il primo film è stato una rivelazione, poiché ha saputo rappresentare un quadro di vita, dentro un prodotto animato, destinato quasi sempre ad un pubblico minore, con la consapevolezza di trattare un argomento mai affrontato prima. Un successo mondiale, da cui è nato poi il sequel, che ci porta a conoscere quattro nuove emozioni; Ansia, Invidia, Imbarazzo e Noia. Dai caratteri simpatici e bizzarri, i nuovi personaggi guidano l‘adolescenza di Riley, prendendo possesso del quartier generale, con prepotenza si instaurano nella vita della giovane portandola a sbagliare, ma di conseguenza a imparare, e a capire la vita.
Inside out 2: la banalità dell’ansia
Un film che tutto sommato non dispiace, frizzante, umoristico e gradevole. Visto con consapevolezza, si nota un’approssimazione di alcune emozioni che nella realtà non sono poi cosi. Ad esempio, l’Ansia, viene banalizzata dentro un carattere che sembra voler prendere possesso in maniera consapevole delle azioni della protagonista, puntando sulla determinazione e la paura del futuro.
Ma a volte l’ansia stessa rema contro determinate fasi o azioni dell’individuo, contrastandone lo sviluppo. In Inside out 2, questa emozione viene quasi giustificata, e alla fine estromessa dal suo posto di potere, ma pur sempre parte necessaria dell’equazione umana, riconosciuta ma relegata sullo sfondo. Un messaggio che sembra riduttivo su come gestire una tale emozione, che alla base di tante problematiche psicologiche di molti giovani di oggi.
Non che prima non esistesse, ma non individuata, un’emozione affascinante, che non ha solo lati negativi, poiché delle volte riesce a smuovere molte conoscenze individuali. È fattore di crescita, che non può essere semplificata in un finale banale, dove lo spettatore viene invitato a fare la stessa cosa nel film, come se la vera ansia potesse essere così facilmente addomesticabile e si potesse controllare in maniera lucida. Ansia diventa l’antagonista della storia, che prende il pieno comando, scartando e sminuendo le altre emozioni comunque necessarie e imprevedibile nella pubertà. La paura ad esempio, quella di fallire, di deludere le aspettative dei genitori, emozione comlpetamente offuscata dall’ Ansia. Oppure Tristezza, più delle volte celata. Disgusto, e poi Gioia minimizzata come eroe capace di sconfiggere l’Ansia in un batter d’occhio. Interessante l’entrata in scena, della Nostalgia, impersonificata da una nonnetta anziana che appare ogni tanto e poi scompare.
A tratti il film finisce il più delle volte a mercificare e semplificare tutto il disagio e il caos che un’emozione tale potrebbe scatenare nella persona. Ammirevole senz’altro è la volontà di portare dei temi psicologici in un campo minato, quello dell’animazione. Verso la sensibilizzazione, dell’intrigata gamma di pensieri e impulsi che governano l’adolescenza, con i suoi limiti, poiché nello sforzo di confortare e relazionarsi con i suoi spettatori, lascia indietro altrettante problematiche, come la scoperta della sessualità che viene affrontata solo di sfuggita.
Inside out 2: conosciamo i nuovi personaggi
Il nuovo film Disney e Pixar, Inside out 2, diretto dal regista Kelsey Mann, prodotto da Mark Nielsen, arriva nelle sale italiane il 19 giugno.
A prestare le proprie voci alle nuove Emozioni, perfettamente adatte all’età dell’adolescenza, sono Pilar Fogliati (Ansia), Deva Cassel (Ennui), Marta Filippi (Invidia) e Federico Cesari (Imbarazzo), insieme a Sara Ciocca nel ruolo di Riley. Ad arricchire il cast il cameo di Stash che interpreta il ruolo dell’eroe Lance Slashblade. Inoltre, Stella Musy, Paolo Marchese, Melina Martello, Daniele Giuliani e Veronica Puccio tornano nei panni degli amati Gioia, Rabbia, Tristezza, Paura e Disgusto.
Pilar Fogliati è Ansia, una carica di energia frenetica che si assicura con entusiasmo che Riley sia preparata per ogni possibile insuccesso. Pronta a proteggere questa nuova adolescente dai pericoli che non riesce a vedere, Ansia è determinata ad assicurarsi a tutti i costi che Riley si integri tra i suoi compagni di scuola. Armata di liste e piani meticolosamente organizzati per assicurarsi che Riley non commetta mai errori, Ansia è sempre dieci passi avanti e non ha paura di condividere le sue peggiori previsioni con gli altri. Ansia sa di avere un carattere difficile, ma sente che spingere Riley verso la perfezione la aiuterà a raggiungere i suoi obiettivi.
Deva Cassel è Ennui, una delle nuove Emozioni di Riley. Annoiata e apatica, solita alzare gli occhi al cielo, Ennui aggiunge la perfetta dose di indifferenza adolescenziale alla personalità di Riley, quando ne ha voglia. La parte migliore? Per farlo, non ha neppure bisogno di alzarsi dal divano: Ennui può gestire la console da remoto utilizzando un’app del suo smartphone.
Marta Filippi è Invidia: è perennemente gelosa di tutto ciò che hanno gli altri e non ha paura di disperarsi per questo. Le pie illusioni di Invidia e la sua fascinazione nei confronti di ciò che è nuovo e interessante attira la sua attenzione in ogni direzione, portandola a desiderare quello che Riley non ha.
Federico Cesari è Imbarazzo, a cui piace stare in disparte, il che non è facile per questo tipo robusto dalla casa ragione rosa acceso. Timido e decisamente silenzioso, Imbarazzo è pronto scaraventarsi sulla console del Quartier Generale al primo segno di situazioni sociali imbarazzanti.
Inside out 2: anteprima stampa con il cast italiano, il regista e il produttore
Non si esclude una parte tre. Il regista Kelsey Mann e il produttore Mark Nielsen hanno lanciato la notizia durante l’anteprima stampa di Inside out 2, raccontando la lunga fase di sperimentazione legata al sequel del primo film:
È stato Pete Docter ad andare da Kelsey, quasi quattro anni fa, per proporgli delle possibili idee per un sequel di Inside out, dato l’amore e il successo conquistato alla sua prima uscita nel 2015. Cercavamo una storia che valesse la pena di essere raccontata.
Mark Nielsen
Il film, scritto da Docter stesso, insieme a Meg LeFauve e Josh Cooley, è il 15º lungometraggio d’animazione Pixar e, insieme a Il viaggio di Arlo, ha segnato la prima volta in cui due film Pixar sono usciti nello stesso anno. Un viaggio attraverso le emozioni, l’ansia e la salute mentale, raccontato con leggerezza e intelligenza, veicolando messaggi di sensibilizzazione verso un pubblico trasversale:
Una grande opportunità di poterlo fare, prendere tutto ciò che è stato creato nel primo film, parlare delle emozioni e la sensibilizzazione verso i bambini, che hanno una coscienza diversa nel riconoscere ciò che li guida, magari quel piccoletto lì La Rabbia, oppure Gioia, Ennui o la Paura.
Kelsey Mann
Una grande prova di coraggio, dentro l’esperienza emotiva, non facile da raccontare. Un processo multicomponenziale, cioè articolato in più componenti e con un decorso temporale che evolve. Il tutto raccontato tramite l’evoluzione della protagonista, dalle 4 emozioni basilari fino alle nuove. L’ansia, uno dei grandi temi contemporanei, oggi, è interprete della fase adolescenziale di Riley, doppiata da Pilar Fogliati:
È importante il messaggio che si lancia, l’ansia a 13 anni. Mi vien da pensare che quando si era più piccoli si immagina sempre l’angelo e il diavoletto, invece oggi abbiamo tutte le emozioni di Inside out, quindi è molto più ricca. Mi sembra che ci sia più curiosità, nelle nuove generazioni di sapere come funzioniamo, di conoscersi. Dar voce all’ Ansia è stato bellissimo, un privilegio poter far parte di un progetto così importante. Ansia è raccontata in maniera intelligente, c’è una battuta, che può capire un bambino e uno psicologo te lo conferma: Il mio lavoro è quello di preoccuparmi dei problemi che non si vedono. Ed è assolutamente vero, descrive l’ansia, che in realtà è troppo amore, e la descrive in una chiave sia negativa che positiva. Ogni emozione la devi abbracciare e non scacciare, non è cattiva è per te.
Pilar Fogliati, Ansia
Nel cast anche la giovanissima Deva Cassel, figlia d’arte, nata da Monica Bellucci e Vincent Cassel. La giovane è Ennui, emozione complessa, accentuata da una spiritosa cadenza francese:
Io sono cresciuta con una mamma che mi diceva sempre che è molto importante annoiarsi, perché è un’emozione che ti permette di prendere il tempo di riflettere, di aprire la mente e capire quello che è meglio. Tutti ci annoiamo, io mi annoio spessissimo e quando era più giovane era difficile per me accettare questa cosa, non capivo a cosa potesse servire, invece crescendo, prendendo coscienza di questa cosa, ho capito che è importante fermarsi e pulirsi le idee.
Deva Cassel, Ennui
Un’avventura nella vita di Riley, la giovane conosciuta nel primo Inside Out. Stiamo crescendo con lei, attraverso la sua mente e le sue emozioni. Doppiata da Sara Ciocca, coetana data la tenera età:
Sono molto confusa perchè sto attraversando lo stesso periodo dell’adolescenza di Riley e doppiare questo personaggio è stato come un’esplorazione interiore, poichè lei sta vivendo la stessa fase di vita, che sto affrontando anche io. È periodo di irrequietezza, in cui non si capisce niente. C’è una strana vivacità, difficile da controllare, poiché nel periodo dell’adolescenza i cambi umorali sono repentini, e in quel momento non riesci a capire chi sta pilotando la tua mente, le tue emozioni, il tuo stato d’animo. Ed è per questo che si viene poi scaraventati in questa giostra di disordine mentale, che spesso per me come per Riley sfocia nell’imbarazzo.
Sara Cioccia, Riley
Altra emozione, che tutti proviamo è Invidia, ed ogni tanto neghiamo di averla provata, doppiata da Marta Filippi:
È stata una sorpresa per me Invidia, come personaggio. Perchè nell’immaginario collettivo è sempre immaginata come cattiva, invece mi sono stupita, perchè ho trovato un personaggio non cattivo, proprio dagli occhi si vede che è piena di ammirazione. L’ hanno disegnata più piccola nelle proporzioni in confronto agli altri personaggi, proprio per poter comunicare che lei guarda tutti dal basso verso l’alto con ammirazione, si sente più piccola, e inferiore. E la Marta adolescente si è ritrovata completamente in questo tipo di Invidia, la ricerca di un un modello, che quasi sempre erano le ragazze più cool.
Marta Filippi, Invidia
E poi la dolcezza dell’Imbarazzo incarnato in un giovanotto robusto nascosto sotto ad una felpa. Doppiato da Federico Cesari:
Il nostro lavoro è fondato su momenti di imbarazzo. È il bello di questo lavoro, ti mette di fronte alla vera essenza di te e quello che aspiri ad essere. È bello sperimentarlo, ti riporta alla tua vera essenza, sopratutto quando mi approccio ad un personaggio, c’è sempre un momento di imbarazzo, quando devi prendere le distanze da te e abbracciare qualcuno che non conosci.
Federico Cesari, Imbarazzo
Un’ incontro esaustivo con il cast del doppiaggio in italiano, del nuovo film Pixar firmato Disney. In arrivo nelle sale italiane il 19 giugno. Pronto per una nuova avventura dentro e fuori la vita di Riley?