Dal 4 giugno un nuovo film si è palesato per arricchire, ancor di più, l’offerta della ricca piattaforma: trattasi di Ricchi a Tutti i Costi, per la regia di Giovanni Bognetti, con Christian De Sica ed Angela Finocchiaro. Esso costituisce il continuum del filone narrativo cominciato nel capitolo precedente Natale a Tutti i Costi – benché la storia abbia, questa volta, sfumature diverse, anche se alla fine lo scopo è unico e ricorrente. Il cast è il medesimo – infatti troverai gli stessi protagonisti – con qualche new entry, al fine di conferire alla trama quel tocco frizzantino (forse troppo).
Per coloro che non avessero visto il primo film, se ne consiglia la visione affinché si comprenda il profilo soggettivo dei personaggi dopodiché sarà più facile seguire il sequel. Qualora, invece, ne avessi già un’idea, ti racconto la mia opinione su Ricchi a Tutti i Costi. Una piccola premessa: sappi che non è la verità assoluta bensì un punto di vista basato sulla mera percezione personale (d’altronde il cinema è anche questo, pura interpretazione, non sei d’accordo?). A questo punto non ti resta che scoprire cosa hanno combinato i coniugi Delle Fave.
Ricchi a Tutti i Costi, una recensione ‘assurda’
Destinazione Minorca, ma non per una vacanza di piacere. Infatti Anna (Angela Finocchiaro) scopre che la madre (Fioretta Mari) è in procinto di sposarsi con Nunzio (Ninni Bruschetta), suo ex fidanzato. Non può sopportare un simile affronto – benché oggi sia felicemente sposata con Carlo (Christian De Sica). Ma il motivo, principalmente, non afferisce alla sfera sentimentale poiché la nonna dei suoi figli Alessandra (Dharma Mangia Woods) ed Emilio (Claudio Colica) ha ereditato una ingente somma di denaro per cui il timore è che il patrimonio sia in pericolo e cada nelle mani altrui.
A questo punto, Anna, in preda al panico, escogita un piano: recarsi sull’ambita isola spagnola – location prediletta del matrimonio – per uccidere Nunzio, eliminando così l’ostacolo. Riuscirà nel suo intento, aiutata dal marito e dai ragazzi? Una parola che potrebbe riassumere la storia di Ricchi a Tutti i Costi: surreale. I protagonisti obnubilati dall’avidità – tanto da arrivare a un gesto così estremo – infine Nunzio, un uomo vagabondo e dalle idee rivoluzionarie, un po’ opportunista. Insieme contribuiscono alla commedia dell’assurdo, parlando di omicidio come se fosse la lista della spesa.
È vero, Ricchi a Tutti i Costi vuole essere un film leggero e ci riesce pienamente, soprattutto grazie alle battute e alle qualità espressive di Angela Finocchiaro e Christian De Sica, due mostri sacri dell’arte cinematografica ma, devo dirlo, non mi ha convinto del tutto. Le risate sono assicurate ma il doppio gioco perpetrato da due persone che si reputano oneste, solo per i soldi, lascia impietriti. Pur vero, però, che se questo film avesse avuto, quale fine precipuo, quello di rappresentare i casi di cronaca nera imperanti nella società, a scopo di lucro, il voto sarebbe 10 e lode.
Nonostante la perplessità e l’antipatia iniziale, nulla da dire sui personaggi di Ricchi a Tutti i Costi, dal punto di vista oggettivo perché sono stati costruiti alla perfezione, affinché suscitassero queste emozioni, seppur negative.