Le riprese della terza stagione de Il commissario Ricciardi, serie tv ispirata ai romanzi di Maurizio De Giovanni, sono iniziate a fine febbraio e stanno proseguendo tra le location del centro storico napoletano. In particolare è stata girata un’importante scena nei pressi di via San Severino, vicino alla sede dell’università Federico II, che quest’anno festeggia i suoi 800 anni: Ricciardi e l’amata Enrica, interpretata da Maria Vera Ratti, scendono le rampe e si fermano davanti a un’edicola votiva, dove il protagonista le confesserà alla giovane il segreto che lo tormenta da sempre.
Non vediamo l’ora di scoprire nelle prossime puntate de Il commissario Ricciardi la reazione dell’attrice che si è preparata con forcine e casco per potersi mostrare con l’acconciatura alla moda dell’epoca: “per calarmi meglio nei panni di una ragazza di quell’epoca, ho letto molto e “studiato” l’album fotografico di mia nonna, una ragazza degli Anni 30”.
I costumi della terza stagione de Il commissario Ricciardi sono disegnati dalla costumista Alessandra Torella e realizzati dalle storiche sartorie romane Farani, Tirelli e Costumi d’Arte, note nel mondo del cinema e del teatro. Durante le riprese a Napoli, la sartoria, il guardaroba e il reparto trucco-parrucco sono stati allestiti al Don Orione, un luogo straordinario nel centro della città.
Il regista Gianpaolo Tescari precisa, però, che non tutte le riprese si sono svolte a Napoli, ma solo per quattro settimane, mentre per altre quattro hanno girato a Taranto e per otto settimane a Roma: “Non è facile ritrarre la Napoli degli Anni 30 perché è stata stravolta dal progresso. Per questo molte scene sono state girate nel centro di Taranto, che ben si presta”.
Con la prossima stagione arriviamo al 1934 e il regime fascista si fa sempre più pressante, come ci spiega Lino Guanciale, interprete del commissario Ricciardi: “Con questa stagione arriviamo al 1934, in Germania c’è stata l’epurazione della “Notte dei lunghi coltelli”. Ormai siamo tutti in pericolo, ancora di più gli eroi. Ricciardi sarà alle prese con le sue indagini, ma dovrà guardarsi le spalle”.
In un post sul suo profilo Instagram l’attore si è mostrato entusiasta di vestire di nuovo i panni del commissario Ricciardi a Napoli:
“Prima settimana di set finita e che gioia tornare da te, Luigi Alfredo Ricciardi, che gioia tornare a Napoli… che emozione raccontare questa parte della tua storia, anzi: delle tue storie, animate da tante e tanti mirabili personaggi. Come sempre spero di essere alla tua altezza, e come sempre, a fine lavoro, per non staccarmi troppo dal tuo mondo, mi diverto a portare a casa qualcosa di te. Il ciuffo sempre… così nello specchio ti trovo con più facilità. A lunedì, Commissario”.
La terza stagione de Il commissario Ricciardi porterà 4 libri in tv
La serie è una coproduzione Rai Fiction, Clemart e Rai Com e le quattro puntate si ispirano ai libri di de Giovanni Per mano mia, Il purgatorio dell’angelo, Il pianto dell’alba e dal racconto I vivi e i morti. Leggendo questi titoli, i lettori della saga si aspettano un colpo di scena molto romantico, ma anche un drammatico addio. La prossima stagione de Il commissario Ricciardi dovrebbe arrivare sugli schermi di Rai1 agli inizi del 2025, ma spero che arrivi durante le feste di Natale per la trama del romanzo da cui è tratta la prima puntata.
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Natale 1931. Mentre la città si prepara alla prima di “Natale in casa Cupiello”, dietro l’immagine di ordine e felicità imposta dal regime fascista infieriscono povertà e disperazione. In un ricco appartamento vicino la spiaggia di Mergellina sono rinvenuti i cadaveri di un funzionario della Milizia, Emanuele Garofalo, e di sua moglie Costanza. La donna è stata sgozzata con un solo colpo di lama, quasi sull’ingresso, mentre l’uomo è stato trafitto nel letto con oltre 60 coltellate. Colpi inferti con forza diversa: gli assassini potrebbero essere più d’uno.
La figlia piccola si è salvata perché era a scuola. La statuina di san Giuseppe, patrono dei lavoratori, giace infranta a terra. Sulla scena del delitto, Ricciardi, che ha l’amaro dono di vedere e sentire i morti ammazzati, ascolta le oscure ultime frasi della coppia, che non gli dicono granché. Il commissario dovrà girare a lungo, e sempre più in corsa contro il tempo, per le strade di Napoli per arrivare alla verità. In compagnia del fidato, ma non privo di ombre, brigadiere Raffaele Maione, che in questo romanzo conquista un deciso ruolo di comprimario.
E insidiato nella sua solitudine da una altrettanto inaspettata rivalità tra due giovani donne che più diverse non si potrebbe. Tra le casupole dei pescatori immiseriti e gli ambienti all’avanguardia della Milizia fascista, una città sempre più doppia e in conflitto avvolge Ricciardi e Maione in spire sempre più strette.