La XXII° edizione del RIFF Awards – Rome Independent Film Festival, si svolgerà a Roma dal 16 al 24 novembre 2023 a impatto zero con oltre 80 opere contemporanee in concorso tra anteprime Europee e Mondiali.
In anteprima italiana: 4 Lungometraggi internazionali, 6 lungometraggi italiani, 12 Documentari, 50 Cortometraggi (25 italiani e 25 internazionali), 8 Video animati. Tra gli ospiti presenti al festival Kelley Kali (nominata all’Academy Gold Fellowship for Women), Guillaume Renusson, Pelayo De Lario (membro del BAFTA), Clive Russell, Antonella Ponziani, Carolina Crescentini, Donatella Finocchiaro, Greta Scarano, Claudia Zanella, Giorgio Tirabassi, Alessandro Haber, Pietro de Silva, Riccardo De Filippis e tutti i registi dei film in concorso.
Tra le location oltre al Nuovo Cinema Aquila, che rimane il luogo principale del festival, c’è il Cinema Troisi che ospiterà alcune serate evento; il programma sarà arricchito da alcune masterclass, laboratori e pitch, che si terranno in sala e in due biblioteche romane: la Biblioteca di Roma Mameli e la Biblioteca di Roma Collina della Pace.
Apre il RIFF Awards venerdì 17 novembre alle 20.00 al Nuovo Cinema Aquila White Paradise, (Francia) di Guillaume Renusson, il primo film in concorso e in anteprima italiana, alla presenza del regista. Samuel dopo la morte di sua moglie ha bisogno di starsene lontano dalla quotidianità e decide di ritirarsi nel suo chalet di famiglia nel cuore delle Alpi italiane. Una notte, una giovane donna si rifugia all’interno dello chalet…
RIFF Awards, i lungometraggi di finzione in concorso:
Sabato 18 alle 21.00, in anteprima europea, sarà presentato Kemba (USA) di Kelley Kali. Alla proiezione prenderà parte il regista e il cast in sala. Basato sulla storia vera di Kemba Smith, vede protagonista una studentessa universitaria che si innamora di un uomo, solo per scoprire che è un boss della droga che la conduce lungo un percorso di abusi e manipolazioni, mettendola al centro della “guerra alla droga” del governo e facendola finire in una prigione federale.
Domenica 19 alle 20.30 sarà la volta di L’altra luna di Carlo Chiaramonte che saluterà il pubblico in sala. Luna è una ragazza moderna e spigliata che vive a Sarajevo e sta per sposarsi. Martina, è una ragazza italiana che, in un momento di crisi personale, arriva a Sarajevo per passare un po’ di tempo con il suo amico Matteo. L’incontro con Martina rappresenta per Luna un momento di svolta cruciale… Il film è una coproduzione tra Italia/Bosnia ed Erzegovina.
A seguire, alle 22.15, in anteprima mondiale, alla presenza del regista in sala, Andrà tutto bene di Alessio Gonnella. Ambientato nel Marzo 2020, vede protagonista Michele, un ragazzo sui trenta anni, viene cacciato di casa dalla sua compagna. In piena notte trova ospitalità da una sua amica. Inizia il Covid e scatta il lockdown. In tre dovranno affrontare una convivenza forzata in casa.
Lunedì 20 alle 20.15, in anteprima mondiale, alla presenza del regista e del cast in sala, Fuori Scuola di Mario Spinocchio. Mattia, un ragazzo quasi diciottenne appena uscito dal riformatorio, si trova con la madre nell’ufficio della preside della scuola frequentata dal ragazzo. Mattia è stato arrestato per spaccio a scuola da alcuni poliziotti in borghese.
A seguire alle 22.00, in anteprima europea, Rosie (CA) di Gail Maurice. Un film sulla famiglia, l’affetto e il disagio sociale. Rosie racconta la storia di una bambina nativa americana rimasta orfana e costretta a vivere con la riluttante zia Fred, una donna che conosce l’arte di arrangiarsi. Rosie viene catapultata ai margini della Montréal degli anni ’80. Vien affidata a Fred, che ha appena perso il lavoro e sta per essere sfrattata.
Martedì 21 alle 20.30, sarà presentato, in anteprima italiana, Tales of Babylon (UK) di Pelayo de Lario alla presenza del regista e del cast. Tales of Babylon è un thriller poliziesco ambientato a Londra che segue la storia di due fratelli che, nel tentativo di sfuggire al nonno mafioso e violento, uniscono le forze con una coppia di sicari dotati di un talento particolare per il teatro alla ricerca di una nuova vita. Una storia di crimine, violenza e redenzione in una Londra che appare simile ad una moderna Babilonia.
Mercoledì 22 alle 19.30, in anteprima italiana, Il sogno dei pastori di Tomaso Mannoni presente in sala. Tra le meraviglie sconosciute della Barbagia, greggi di pecore erranti, un uomo in fuga dai suoi guai giudiziari ha un’idea che sconvolgerà il placido mondo dei pastori…
A seguire alle 21.30, Ciurè di Giampiero Pumo che sarà presente in sala con il cast. In una Palermo dal sapore autentico, tra il cemento e la ruggine della periferia e le paillettes colorate di un night club, un uomo è costretto a trovare ogni modo per campare suo figlio finché non incontra una ballerina transgender. Possono due mondi, così lontani e diversi fra loro aiutarsi a vicenda a risolvere i loro problemi? Quando non si ha niente, e la cipria non basta a coprire i lividi, ci si aggrappa alla speranza… qualunque sia la sua forma.
Giovedì 23 alle 21.30 chiude la rassegna dei lungometraggi in concorso L’Anima in Pace di Ciro Formisano presente in sala. Dora è una giovane di 25 anni dall’apparenza ruvida e impenetrabile che lavora portando la spesa a domicilio. Non si tratta dell’unica difficoltà della sua vita però, in quanto proviene da una famiglia disastrata. Sua madre Lia è una donna instabile ed inaffidabile, da poco uscita di prigione.
RIFF Awards, i documentari in concorso:
Sabato 18 alle 16.00, in anteprima mondiale, alla presenza del cast in sala sarà proiettato Dino’s Dark Room di Corrado Rizza. Dino Pedriali, l’ultimo fotografo di Pier Paolo Pasolini, catturò immagini del poeta nudo nella sua casa di Chia poco prima della sua tragica morte nel 1975. Nel film l’attore Pietro De Silva interpreta Pedriali, mentre il regista esplora la sua carriera attraverso interviste a persone a lui vicine.
A seguire, alle 18.30, Tutto è qui di Silvia Luciani che sarà presente in sala. Quando il terremoto più forte degli ultimi cinquant’anni colpisce il centro Italia, Federica, 45 anni, vede distrutto il suo sogno: un asilo nel bosco. Maria, 85 anni, perde tutto, compresa la sua casa. Entrambe non possono lasciare il paese in cui vivono.
Domenica 19 alle 16.30, C’era una volta il Cinema Azzurro Scipioni alla presenza del regista Lorenzo Negri. 40 anni del Cinema Azzurro Scipioni condensati in 95 minuti. Un cast stellare di grandi registi, attori e compositori a confronto col pubblico della storica sala fondata dal regista Silvano Agosti. Vita, crisi e morte annunciata di un cinema con le poltrone di un Boeing 747 in platea.
Si prosegue alle 18.30 con Light Falls Vertical (Spagna, Germania, Italia, Olanda) di Efthymia Zymvragaki che sarà presente in sala. “Quando ho lasciato la mia isola, non è stata una partenza, ma una fuga”. Il documentario di Efthymia Zymvragaki parla di violenza sulle donne da una duplice prospettiva: la sua esperienza di vittima in prima persona e il racconto di un carnefice, che lei ha incontrato. Ricordi, fatti e finzione si intrecciano in un racconto dolorosamente personale ma anche intrinsecamente cinematografico.
Alle 19.30 è la volta di La malavita alla presenza del regista Paolo Colangeli. Il film sviluppa la storia di un ex-baby gangster, Sasà Striano, che dopo tanti anni di carcere e di lavoro teatrale, torna a Napoli per mettere in scena un Macbeth in napoletano e comincia un viaggio nella Napoli dei vicoli alla ricerca di un cast originale di “persone vere”.
Lunedì 20 alle 17.15, in anteprima italiana, sarà presentato Documerica (Francia) di Pierre-Francois Didek. Un gruppo di fotografi ricorda il DocumericaProject, un epico e dimenticato servizio fotografico sul panorama americano lanciato nei primi anni ’70, all’apice del nascente movimento ambientalista. Un momento di verità in un paese che aveva ormai raggiunto i limiti del suo American Dream…
Alle 18.30 in anteprima italiana, /ma·tri·mò·nio/ di Gaia Siria Meloni presente in sala. Quanto possono le nostre origini femminili fare di noi le donne che siamo? “/ma·tri·mò·nio/” è una ricerca nel vissuto famigliare che cessa di essere privato quando viene tramandato. L’autrice a partire dal ritrovamento di alcuni reperti, fotografie, home movies, un diario segreto e un braccialetto, compie un’indagine intorno a: femminilità ed ereditarietà.
Martedì 21 alle 19.00, in anteprima italiana, Planet B (Belgio) di Pieter Van Eecke. La tredicenne Bo vive in un quartiere tranquillo, ha una famiglia amorevole, molti amici e va bene a scuola. Conduce la vita perfetta per un’adolescente. Come molti giovani in tutto il mondo, Bo è curiosa, si pone domande e coltiva un’attitudine ribelle. Seguendo le notizie, diventa progressivamente consapevole del pericolo che corre oggi il nostro pianeta, non solo in luoghi lontani, ma anche vicino a casa sua, in Belgio.
Al Cinema Troisi mercoledì 22 alle 21.30, in anteprima mondiale, Primo – Sempre Grezzo di Guido Maria Coscino che sarà presente in sala. Questo documentario esplora la vita di Primo, che nella sua ventennale carriera con i CorVeleno, si è affermato come una delle più grandi voci del rap italiano. Attraverso materiale d’archivio inedito e le testimonianze di chi ha segnato il suo percorso, il film si sviluppa come un’indagine sulla sua esistenza artistica, raccontando una generazione di artisti che ha cambiato la storia di questo genere musicale.
Giovedì 23 alle 18.00, in anteprima mondiale, L’interruttore di Antonio Catanese che sarà presente in sala. In un teatro metropolitano, la bislacca compagnia Zorba si affaccenda per preparare un nuovo spettacolo. Basteranno l’autosufficienza e le molteplici capacità semaforistiche dei nostri personaggi per compiere l’impresa?
Si prosegue alle 19.30, con Timekeeper (Germania, Italia, Russia) anteprima italiana, alla presenza della regista Kristina Paustian. Vlemir Khlebnikov è stato uno dei più grandi pacifisti del Novecento russo, poeta futurista e matematico, che credeva possibile prevedere le guerre future. Immersa nel processo creativo di un film su di lui, la regista Kristina Paustian inizia a perdere il sonno e il progetto sembra arenarsi.
Chiude la rassegna dei documentari in concorso venerdì 24 alle 20.00, Rumore – Human Vibes di Simona Cocozza presente in sala con il cast del film. Il silenzio è la colonna sonora dei regimi autoritari, ecco perché bisogna fare tanto “rumore”. La conoscenza dei diritti umani è il primo passo per poterli reclamare e la musica ha il potere di arrivare al cuore delle persone…
RIFF Awards, i cortometraggi in concorso
Polvere di Paolo Carboni; Benzina di Daniel Daquino; Polo Nord di Antonio Corsini; Sei mesi dopo di Chiara Sfregola; Ecciù di Sole Tonnini; Primavera di Valeria Gaudieri; Biglove di Cristiano Gazzarrini; Bastardi buon natale di AldoSurricchio; Homecoming di Luca Bertossi; Super Giò di Gianni Aureli; Colorcarne di Alberto Marchiori; Ho vinto io di Filippo Ardenti; Ultraveloci di Davide Morando & Paolo Bonfadini; Cinquantadue di Andrea Bernardini & Sebastiano Casella; Aldilà del mare di Massimo Ivan Falsetta; Proserpina di Federico Tocchella.
Lo zio di Venezia di Alessandro Parrello; Witch-Hunt di Lauren Pringle; Rumor di Roberto Palattella; Il giorno dopo di Enea Colombi; Eliseo di Anna Carville; Manifesto d’amore, requiem for a Friend di Filippo Ricciotti; Klepto di Silvia La Tessa & Jacopo Tich; L’anniversario di Marius Gabriel Stancu; Il difetto dell’astice blu di Simone Marino; Memories Of A Forgotten Childhood di Lars Smekal; Beirut Highway di Pedro Hasrouny; Gaby’s Hills di Zoé Pelchat; Gift di Xiaotong Jiang; Kindik Ene di Taberik Iusupova; Shreds di Igor Gavva.
Ana Morphose di Joao Rodrigues; In Between di Effie Pappa; Irina di Amelie Magdalena Loy; Odd One Out di Micky Wozny; The Grand Book di Arjan Brentjes; A Kind of Testament di Stephen Vuillemin; In una goccia di Valeria Weerasinghe; The Strait di Meghdad Jalali; Promise You Paradise di Morad Mostafa; If You’re Happy di Phoebe Arnstein; When The House Turns di Maria Ornaf; Lessons Of Music di Kristina Zybenkova; Immortel.le di Éléonore Bürki; Singing in the Lifeboat di Grace Wijaya; Fragments Of Self di Nancy Chamberlain; Pastoral Spring di Antoine Dossin; Two Silver Bracelets di Jose Alberto Orive.
RIFF Awards, eventi del festival
Tra gli eventi del Festival venerdì 24 alle 16.00 il Focus: A Sense of Place, una raccolta di sei cortometraggi di giovani registi iraniani, ispirati all’omonimo libro di Wim Wenders del 2005, il regista candidato all’Oscar – per “Paris, Texas”, “Le ali del desiderio”, “Buena Vista Social Club” e “Pina” – è stato il “padrino” del progetto curato dalla produttrice iraniana Afsun Moshiry in collaborazione con la Fondazione Wim Wenders, che sostiene i giovani registi.
In programma venerdì 17 alle 16.00 Be My Voice di Nahid Persson. La giornalista e attivista Masih Alinejad ha esortato le donne iraniane a ribellarsi contro l’hijab forzato sui social media. Il suo appello all’azione è diventato uno dei più grandi atti di disobbedienza civile nell’Iran di oggi. Essere la voce di chi alla propria voce ha dovuto rinunciare. Essere il punto di connessione tra chi non può parlare e chi, invece, è libero di ascoltare. Questa è l’urgenza narrativa di Be My Voice, che racconta la storia di una donna, quella di un popolo e una scelta. Alle 18.00, con il patrocinio di Amnesty International, avrà luogo la masterclass con Vida Diba, Tina Marinari e Pegah Moshir Pour.
Sabato 18 alle 17.00 masterclass con Sandro de Frino sulla figura del Digital Imaging Technician nel Cinema Digitale.
Domenica 19 alle ore 18.00 è in programma Racconti Sul Pallone incontro con Giuseppe Sansonna e Paolo Piras. Per molti, il calcio è stata la più grande religione del pianeta, potendo contare oltre 2 miliardi di tifosi al mondo. Cinema e calcio si somigliano. Nella loro forma moderna, sono nati insieme alla fine dell’Ottocento.
Una partita di calcio dura un’ora e mezza. Anche un film, più o meno. Il cinema come il calcio si crea tramite giocatori e allenatori che hanno raccontato storie, che hanno cambiato regole, che hanno dimostrato valori, persone che il RIFF vuole ricordare con Giuseppe Sansone e Paolo Piras. Anche loro hanno qualcosa in comune: lavorano entrambi per la Rai raccontando storie e hanno scritto entrambi due libri che parlano di calcio.
Qualche volta, calcio e cinema si sono incontrati, in un film. Alla fine dell’incontro proiettato Offside di Jafar Panahi, il regista dissidente iraniano attualmente agli arresti. Chi sarà mai quel ragazzino un po’ strambo seduto in silenzio in un angolo di un autobus pieno zeppo di tifosi urlanti diretti allo stadio? In realtà non è un ragazzo, ma una ragazza travestita da uomo. E non è la sola, dal mo-mento che la passione per il calcio accomuna tante donne iraniane…
La giuria di quest’edizione è composta dagli attori Manuela Mandracchia e Antonio Folletto, con loro l’aiuto regista Alberto Mangiante, Luca Mezzaroma, Executive Producer di Lotus Production, il musicista Massimo di Rocco, il direttore casting Davide Zurolo, Viba Diba, architetto e Product Manager, Pegah Moshir Pour, Social Media Marketing, e l’attore Ruben Maria Soriquez.
Il Festival, a cura dell’Associazione Culturale RIFF, è realizzato con il contributo e il patrocinio della Direzione Generale Cinema – Ministero della Cultura, dell’Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio. Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 – 2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali e realizzato in collaborazione con SIAE.