The bad guy; Regia: Giuseppe G. Stasi e Giancarlo Fontana; Sceneggiatura: Ludovica Rampoldi, Davide Serino e Giuseppe G. Stasi; Cast: Luigi Lo Cascio, Claudia Pandolfi, Vincenzo Pirrotta, Selene Caramazza, Giulia Maenza, Antonio Catania, Fabrizio Ferracane; Genere: Crime, Drammatico; Musiche: Colapesce e Dimartino; Produzione: Nicola Giuliano, Francesca Cima e Carlotta Calori per Indigo Film con Amazon Studios; Paese: Italia; Anno: 2022
The bad guy: trama
The Bad Guy racconta l’incredibile storia di Nino Scotellaro (Luigi Lo Cascio), pubblico ministero siciliano che ha dedicato tutta la sua vita alla lotta contro la mafia e che improvvisamente viene accusato di essere uno di coloro che ha sempre combattuto: un mafioso. Dopo la condanna, senza più nulla da perdere, Nino decide di mettere a segno un machiavellico piano di vendetta, diventando il “bad guy” in cui è stato ingiustamente trasformato.
Una serie che convince
Quello di Nino Scotellaro, nei panni di Balduccio Remora, cugino dell’America del sud, è un personaggio inedito, fresco che ha convinto sia la critica e sia gli spettatori, tanto da domandarsi quando verrà rilasciata una seconda stagione della serie. Una recensione, questa, che conferma come questa serie (basata su una storia fittizia ma che ha del verosimile) sia la prova del salto di qualità delle ultime serie tv targate Prime Video.
The bad guy convince perché è una serie autentica di alta qualità, che tratta un tema come quello della mafia in Sicilia (già visto) in maniera inedita, per niente scontata, con un montaggio ed una regia a dir poco perfetti e un cast che aggiunge valore ad un prodotto che spazia dal genere crime alla dark comedy con una leggera satira.
Quello che ci si potrebbe domandare è il perché dell’aver spezzettato i 6 episodi facendoli uscire tre l’8 dicembre e gli ultimi la settimana dopo, ma quello che è sicuro è che i primi episodi hanno davvero una narrazione accattivante che nelle ultime un po’ si perde. E che dire del finale? Il finale non conclusivo ci fa pensare ad una seconda stagione: la scena di Nino che si ritrova difronte al boss Suro che gli punta una pistola, non trova un’associazione con la scena iniziale del primo episodio.
Proprio a riguardo, i registi di The bad Guy hanno rivelato di essersi imposti tre stagioni e per quanto riguarda la recente polemica sul Ponte sullo Stretto, Giancarlo Fontana ha dichiarato a Tvblog: “La scelta del Ponte è fondamentale per capire il mondo in cui è ambientato The Bad Guy: si parte dalla realtà, ma si prende una deviazione fantastica ma verosimile. Non ci sono le macchine volanti, ma c’è il Ponte sullo Stretto, serve da codice per capire quello che si vedrà negli episodi successivi”