L’uomo che cadde sulla Terra (The man who fell the World) (clicca sul titolo per vedere i primi cinque minuti), Serie Tv disponibile su Paramount, Stagioni 1 Episodi 10, Durata 48-60 minuti; Genere: fantascienza, drammatico; Ideatori: Jenny Lumet, Jerry Kurtzman, tratto dal romanzo omonimo del 1963 di Walter Tevis, sequel del film (1972) di Nicholas Roeg con David Bowie; Cast: Chiwetel Ejiofor (Faraday), Naomie Harris (Justin Falls), Annelle Olaleye (Molly Falls), Clarke Peters (Josiah Falls), Bill Nighy (Thomas Jerome Newton), Jimmi Simpson (Spencer Clay), KateMulgrew (Drew Finch), Sonia Cassidy (Edie Flood), Joana Ribeiro (Lisa Dominguez), Rob Delaney (Hatch Flood), Tanya Moodie (Porzia); Musiche: Jeff Russo; Scenografia: James Merifield; Costumi: Tina Kalivas; Casa di Produzione: CBS Studios, Studio Canal; Stato: USA; Anno: 2022.
L’uomo che cadde sulla Terra, trama
Justin Falls non sa perchè la polizia l’ha convocata alla stazione di polizia, quello che sa è che tra un lavoro penoso, i soldi che non bastano per curare il padre gravemente malato e mantenere la figlia, e un grande segreto che si porta dentro e che la dilania giorno dopo giorno, non ci voleva davvero quella scocciatura.
Quando poi Justin arriva alla stazione si trova di fronte un uomo sconosciuto, chiaramente sotto l’effetto di qualche droga poichè appare allucinato e non in grado di esprimersi chiaramente. Quello che è ancor più strano è che quell’uomo, oltre a conoscere il suo nome, sa anche che lei un tempo era una brillante scienziata; arrabbiata e turbata, Justin se ne va, ma il destino ha per lei un altra strada.
Nel tornare a casa però, Justin vede ancora quell’uomo aggredito nel nulla da due balordi e decide di aiutarlo: da quel momento la sua vita e tutto ciò che pensava di sapere viene radicalmente sconvolto. Quell’uomo infatti è un’alieno, un essere proveniente da Althea, un pianeta sull’orlo del collasso, dove presto avverrà una catastrofe che ucciderà tutti i suoi abitanti.
Per salvare la sua razza, l’alieno Faraday deve seguire le poche istruzioni che gli vengono comunicate da Thomas Jerome Newton, (nel film interpretato da David Bowie) l’altheano giunto sulla terra decenni prima il quale aveva portato con se geniali brevetti che avevano rivoluzionato il mondo, e sviluppare il decimo brevetto, quello che permetterebbe di creare l’energia infinita senza scorie, unico modo per tornare a casa dalla sua famiglia.
La strada per completare la missione non sarà facile, anche perchè il decimo brevetto di proprietà della Origen, l’azienza che ha sempre gestito le creazioni di Newton, e fa gola anche alla CIA che non può permettere che un’invenzione del genere venga messa in commercio causando così il collasso delle grandi imprese energetiche. Ma Faraday non si farà fermare ma anzi, lotterà con tutte le sue forze per ottenere ciò vuole, così che non solo Althea possa salvarsi, ma anche l’intero genere umano.
Se perdonerete a L’uomo che cadde sulla Terra alcuni momenti lenti, sono sicura che vi conquisterà. Ogni puntata stimola a continuare la visione poichè sono tanti i dubbi e le curiosità che devono essere soddisfatte, risposte che vengono centellinate puntata dopo puntata, una scoperta che si accompagna alle nuove esperienze fatte da Faraday.
La recitazione di Chiwetel Ejiofor in questa serie è fantastica, meraviglioso nella sua trasformazione da un alieno che giunge sul nostro pianeta privo di nozioni sull’essere umano, sulle sue abitudini, un bambino lasciato in un mondo che non è pronto ad affrontare, che però diventa forse il migliore degli essere umani, capace di capire l’umanità con tutte le sue sfaccettature, ma anche capace di guardare l’uomo con occhio critico.
Un personaggio di cui ci si affeziona episodio dopo episodio, e di cui non possiamo non provare ammirazione della sua capacità di guardarci dentro e comprenderci meglio di quello che facciamo noi stessi, ma che al tempo stesso non rinuncia, come un padre amorevole, ad impartirci lezioni per il nostro bene.
Ma anche Faraday impara da noi. Su Althea la società è molto rigida con due caste ben determinate, una che prende le decisioni e l’altra che ubbidisce, non ci sono sentimenti, nemmeno affetto per i propri figli chiamati semplicemente prole, la vita lì procede ben scandita da abitudini e doveri. Sulla terra e dal suo rapporto con Justin e la sua famiglia, Faraday impara cosa vuol dire amare, soffrire per i propri cari, sperare, proteggere dal dolore, li apprende e li fa suoi, decidendo di portare questa esperienza su Althea ed insegnarla al suo popolo.
In L’uomo che cadde sulla Terra non mancano le critiche sulle scelte per l’ambiente, per la società, la tecnologia e i social, attraverso gli occhi “vergini” di Faraday possiamo vedere noi stessi sotto un altra prospettiva, disinteressata e con l’unico scopo della salvezza, ma alla fine ci regala una visione reale dell’umanità che brucia, perchè è quasi l’ammissione che, dietro la nostra apparente perfezione creazionistica, si nasconde un bambino che ancora non sa come gestire l’enorme pianeta che ha sotto i piedi e nemmeno il vivere in armonia.
Il tutto questo condito con un pò di spy story in cui vediamo coinvolta la CIA, sempre rappresentata come un male oscuro che agisce per mantenere il controllo, in barba al bene comune e al benessere che certe scelte potrebbero portare. Non mancano le canzoni di David Bowie, i cui titoli danno il nome alle dieci puntate della serie.
L’uomo che cadde sulla Terra non avrà una seconda stagione, a mio modesto parere però va bene così. E’ una storia che si può considerare conclusa, non occorre andare oltre poichè si finirebbe per creare un qualcosa di già visto, un prodotto poco originale che non avrebbe lo stesso impatto emotivo.