Scheda Film
Titolo: Crimes of The Future; Regia: David Cronenberg, Produzione: Argonauts, Bell Media, Canadian Broadcasting Corporation, Coficiné, Ekome, Ingenious Media, Serendipity Point Films, The Harold Greenberg Fund, Téléfilm Canada, Wiffle Films; Fotografia: Douglas Kouch; Scenografie: Carol Spier; Montaggio: Christopher Donaldson; Musiche: Howard Shore; Cast: Viggo Mortensen, Léa Seydoux, Kristen Stewart, Scott Speedman, Tanaya Beatty, Lihi Kornowski, Denise Capezza, Don McKellar, Yorgos Karamihos, Nadia Litz, Yorgos Pirpassopoulos, Welket Bungué, Ephie Kantza e Jason Bitter.
Sinossi
Quando la specie umana si adatta a un ambiente sintetico, il corpo subisce nuove trasformazioni e mutazioni. Con la sua compagna Caprice (Lea Seydoux), Saul Tenser (Viggo Mortensen), famoso artista e performer, mostra pubblicamente la metamorfosi dei suoi organi in spettacoli d’avanguardia.
Recensione di Crimes of The Future
In un mondo in cui il dolore non esiste più e il corpo umano è soggetto a continui cambiamenti, gli umani vanno alla ricerca del dolore fisico spingendosi fino all’inimmaginabile grazie alla chirurgia che con il passare del tempo è diventata una forma d’arte e uno strumento per risvegliare i desideri più profondi.
Surgery is the new sex
“La chirurgia è il nuovo sesso” è questo il messaggio che David Cronenberg lancia con il suo Crimes of The Future, un film che segna il ritorno del regista alle origini e che allo stesso tempo gli fa raggiungere la piena maturità artistica. Cronenberg ritorna a trattare il Body horror, genere che ha sempre contraddistinto i suoi film, ma questa volta facendo risaltare ancora di più la bellezza del suo cinema come solo lui può fare, rendendola spettacolare nel suo essere grottesca, cruda e mostruosa.
In Crimes of The Future il regista si concentra anche sul significato di arte, mettendo in evidenza come l’arte abbia sempre diviso le masse in chi ha una propria idea di opera d’arte e non riconosca le nuove forme artistiche, e chi invece è alla ricerca di un’evoluzione costante nel mondo dell’arte.
Cosi come in questo film ci sono gli uomini che non accettano il cambiamento del corpo umano e dall’altra parte chi si adatta al cambiamento, nel mondo reale ci saranno persone che guardando questo film usciranno dalla sala e chi invece resterà a guardare.
Cronenberg lo sa perfettamente e per questo motivo questo film è di per sé una sfida che il regista lancia allo spettatore dicendogli; se tu mi ami davvero andrai fino in fondo altrimenti smettila di guardarmi.
Nulla da dire dunque sulla grande regia di David Cronenberg che ha dimostrato ancora una volta di saper essere un autore di tutto rispetto. Viggo Mortensen ha saputo addentrarsi bene nelle atmosfere del film e ha reso il suo personaggio interessante e misterioso così come Lea Seydoux e Kristen Stewart, quest’ultima in particolar modo ha confermato nuovamente la sua bravura. Le surreali scenografie di Carol Spier, unite alla fotografia cupa e grigia curata da Douglas Koch e le musiche di Howard Shore, coinvolgono lo spettatore e lo guidano nel mondo creato dal regista.