Dopo il Festival di Berlino dello scorso febbraio e il successo del film precedente “Palazzo di giustizia” (2020) – anch’esso in concorso prima a Berlino, poi alla Festa del Cinema di Roma-, arriva a Bari Chiara Bellosi, una delle più talentuose registe del cinema italiano.
La Bellosi sarà presente, giovedì 7 luglio alle 20.30, all’Arena dell’Apulia Film House di Apulia Film Commission con il suo film Calcinculo, che tratta i temi dell’adolescenza e della cultura gender. Insieme a lei ci saranno il direttore artistico della rassegna, nonché critico per il Manifesto e direttore di uzak.it, Luigi Abiusi e la giornalista de il Manifesto Cristina Piccino.
L’ingresso sarà libero fino ad esaurimento posti.
Sinossi Calcinculo
Forse è vero che si cresce anche a calci in culo. Ed è vero che quando la giostra gira veloce ci sembra di volare e non vorremmo scendere mai. É questo che succede a
Benedetta quando incontra Amanda e decide di seguirla nel suo mondo randagio.
Note di regia:
“Questa storia è una fiaba. Ovvero: del giocare con la realtà. Quando ero piccola mi raccontavano le storie e c’era una differenza tra fiaba e favola. Così per me la favola è sempre rimasta qualcosa di un po’ triste e asciutto e barboso, con la sua morale inesorabile in chiusura. La fiaba invece è come un universo che si espande e raccoglie tutto quello che trova per strada: oggetti insensati, personaggi strambi, posti pieni di fascino ma sempre un po’ inquietanti. La fiaba tiene tutto insieme e racconta, non spiega, no, non spiega proprio niente. È una scoperta continua e alla fine nessuno ti dice cosa hai scoperto, lo sai solo tu. Quando ho letto Calcinculo, il primo modo di vederlo è stato questo: una fiaba nera come il fitto della foresta, ma col sentiero seminato di paillettes.”
Calcinculo
Calcinculo è la metafora con il quale l’autrice introduce al pubblico la sua opera. Il nome deriva dall’assonanza di una giostra che gira in tondo, che si spinge calciando, con l’obbiettivo di arrivare in alto e afferrare il “pennacchio posto su un trespolo”. Le vicende presenti nel film – tra queer e infanzia controversa – sono il risultato di un film sospeso, sofferto e libertario al tempo stesso.
Un film di grande poesia, sostenuto da attori in stato di grazia (soprattutto Andrea Carpenzano), che apre uno sguardo sull’identità femminile e, forse, anche qualcosa di più come la possibilità di nuove identità, la possibilità di una nuova vita nonostante la rudezza del mondo.
Questa è una storia di un’amicizia tra esseri emarginati o solamente marginali: una ragazzina corpulenta alla ricerca di un minimo di autostima e la gestrice di un tiro al bersaglio in un luna park.
Chiara Bellosi si sofferma sulle psicologie e sulle fisionomie, sulle periferie e le strade in fuga, fino ai campi abbandonati che comunque continuano a fiorire.
La rassegna “Registi fuori dagli Schermi” è finanziata da Regione Puglia e Fondazione Apulia Film Commission a valere su risorse del Patto per la Puglia FSC 2014/2020, nell’ambito dell’intervento Apulia Cinefestival Network 2019/2020.