Elvis
Paese di produzione: Stati Uniti D’America, Australia Anno: 2022 Durata: 159 min Genere: biografico, drammatico, musicale Regia: Baz Luhrmann Soggetto: Baz Luhrmann e Jeremy Doner Sceneggiatura: Baz Luhrmann, Sam Bromell, Craig Pearce, Jeremy Doner Produttore: Baz Luhrmann, Gail Berman, CatherineMartin, Patrick McCormick, Andrew Mittman, Schuyler Weiss Casa di produzione: Bezmark Films, Roadshow Entertainment, The Jackall Group, Whalerock Industries Fotografia: Mandy Walker Montaggio: Matt Villa, Jonathan Redmond Musiche: Elliott Wheeler Costumi: Catherine Martin Cast: Austin Butler, Tom Hanks, Chaydon Jay, Helen Thomson, Richard Roxburgh, Luke Bracey, David Wenham, Kevin Harrison, Xavier Samuel, Kodi Smit-McPhee
Sinossi di Elvis
Il film racconta la vita del Re del Rock and Roll, Elvis Presley, mostrando la sua ascesa e il suo successo, che gli hanno permesso di diventare una delle icone del panorama culturale americano, spazzando via anche parte dell’innocenza del tempo. Di particolare rilevanza sarà il rapporto con il suo manager, il colonnello Tom Parker, con il quale Elvis intreccerà un sodalizio artistico della durata di circa vent’anni.
Ogni generazione ha i propri miti, delle figure che all’interno di un determinato periodo storico, ed in un preciso settore, si distinguono e si rendono protagonisti di momenti memorabili permettendogli di restare scolpiti nella memoria delle persone per sempre. Un’aura di questo tipo è quella che avvolge la figura di Elvis Presley, morto prematuramente a 45 anni, lasciando così ai posteri numerosi successi come ” Can’t help falling in love” oppure “Return to Sender“.
Partendo dunque da questo, la visione del regista Baz Luhrmann si vuole concentrare sul restituire al pubblico l’ascesa e la caduta del “re del rock“, utilizzando però un tipo di narrazione niente affatto lineare, che punta più al voler accompagnare ciò che viene mostrato a schermo, più che a coinvolgere ad un livello sufficientemente empatico lo spettatore con la figura del protagonista.
Se è pur vero che la narrazione qui non sia l’elemento centrale su cui maggiormente punta la pellicola, è anche da sottolineare il fatto che l’idea di voler far procedere la visione attraverso differenti punti di vista, non solo tramite quello del manager interpretato da un sempre valido Tom Hanks, ma vi è anche modo di avere una personale visione di quella realtà direttamente dagli occhi di Elvis, il quale in quei frangenti si rivela non solo come l’iconica rockstar ideata ad hoc, ma anche un fragile ragazzo affezionato alla famiglia, oltre che alla sola carriera.
Se è dunque vero che, nonostante i suoi indubbi pregi, la narrazione rimanga un fattore secondario per il regista, ciò accade per un motivo ben preciso, ossia far si di concentrare l’attenzione dello spettatore su una sfavillante messa in scena, che unita ad una regia barocca ma mai stucchevole o inutilmente complessa, riesce facilmente nell’intento di lasciare incantato chi guarda lo schermo, meravigliato dalla trasformazione del tranquillo ragazzo di provincia Elvis Presley, in “The king” non appena sale sul palcoscenico.
L’interpretazione di Austin Butler in tal senso è un punto positivo di enorme spessore, egli riesce ad entrare perfettamente nel ruolo dell’idolo delle folle, il suo sguardo sicuro, ma allo stesso tempo dolce e tormentato trasmette tutto ciò che si può cogliere riguardando qualche vecchio concerto registrato dell’originale Elvis Presley.
Ciò è maggiormente enfatizzato dalla riproposizione delle canzoni del leggendario cantante, le quali, vedendo la pellicola in sala, risuonano più potenti che mai, testamento di una figura tanto divinizzata quanto tormentata, le quali ancora ad oggi risuonano, innestando in chi ascolta le parole di Elvis, delle quali le sue canzoni si fanno uniche portatrici.
Una figura tanto idolatrata, quanto allo stesso tempo criticata quella di Presley, la quale ha saputo farsi strada man mano in un mondo che gli ha permesso di ascendere ad icona del rock, fino poi però a portarlo verso un declino inesorabile, anch’esso rappresentato, a livello di messa in scena, con grande sensibilità ed audacia dal giovane attore statunitense.